RICORRENZE. NATI IL 23 NOVEMBRE

Fred Buscaglione, Vincent Cassel, Nicolas Maduro, Teresa Mannino, Franco Nero, Angelo Sodano, Billy Kid
MORTI: Mario Bonfantini, Stefano Borgia, Klaus Kindle, Louis Malle, André Malraux, Philippe Noiret, Antonio Pizzuto, VIttorio Sermonti, Sydney Sonnino, Pietro Valdoni.

 

POESIE…LÍ NUMMERI DI TRILUSSA

trilussa“Conterò poco, è vero: – diceva l’Uno ar Zero – ma tu che vali? Gnente: propio gnente sia ne l’azzione come ner pensiero rimani un coso vôto e inconcrudente.
Io, invece, se me metto a capofila de cinque zeri tale e quale a te,lo sai quanto divento? Centomila.
È questione de nummeri. A un dipresso è quello che succede ar dittatore che cresce de potenza e de valore più so’ li zeri che je vanno appresso”.
(Trilussa)

IL SORRISO… LA ZOZZERIA IN ROMANESCO

“Sei cosi’ zozzo che quanno te fai la doccia le tue verruche se mettono le ciavatte.” “C’hai er naso così lungo che se nascevi pecora te morivi de fame.” “Me fai tarmente schifo che nun te toccherei nemmanco co na canna da pesca! “Sei tarmente zozzo che quanno vai a fatte er bagno ar mare i pesci scappano !”

 

OGGI VI DICO… I ROMANI

“Quelli che sono nati a Roma si chiamano romanesi.” (Totò)

“Roma, città fortunata, invincibile e eterna.” (Tito Livio)

“Roma è la capitale del mondo! In questo luogo si riallaccia l’intera storia del mondo, e io conto di essere nato una seconda volta, d’essere davvero risorto, il giorno in cui ho messo piede a Roma. Le sue bellezze mi hanno sollevato poco a poco fino alla loro altezza.” (Goethe)

“Siamo romani. Siamo italiani. Essere nati e vivere in Italia è un dono: a Roma, è un privilegio.” (Carlo Azeglio Ciampi)

“Quando sei a Roma, vivi come i romani; quando sei in un altro luogo, vivi come si vive in quel luogo.” (Sant’Ambrogio)

MA CHI È IL VERO ROMANO

Non è facile essere romani, ma se tu volessi potresti imparare… Ve ne parlo, e vi aiuto se vi interessa, grazie a un testo, anonimo, di un romano che ha scritto “ve lo spiego na vorta pe tutte”. E allora, eccomi: “Sei romano se nasci a Roma, ma esserlo davvero è n’artra cosa. Sei romano se da piccolo te portavano al Gianicolo a guardare pulcinella e il botto del cannone a mezzogiorno. Tu dicevi che ti piaceva ma quando vedevi dare fuoco alla miccia ti prendeva la tremarella”…

LA GRATTACHECCA…

Sei romano se l’estate non è estate se non ti spari quaranta minuti di fila per mangiarti la grattachecca dalla sora Mirella Sei romano se (im)pazientemente spieghi per la centesima volta la differenza con la granita. Sei romano se a Natale vai a piazza Navona e ogni volta dici ma che ci veniamo a fare? Sei romano se la befana è più di babbo Natale. Sei romano se conosci la differenza tra il carciofo alla romana e quello alla giudia, e tra sticazzi e me cojoni”…

 

SE SAI DIRE LE PAROLACCE!

“Sei romano se la parolaccia la sai dire. E non è più una parolaccia. Sei romano se ogni volta che torni da qualsiasi parte tu venga ti guardi attorno e dici ma quanto sei bella? Se odi la tua città mentre la ami come un pazzo, se il riflesso delle luci sul Tevere la sera ti commuove. Sei romano se sei in fondo un po’ Pasquino, se core de ROMA è er sor Marchese del Grillo, Aldo Fabrizi, la sora Lella, Nannarella…e se sta mano po’ esse’ piuma e po’ esse’ fero. Sei romano se sbuffi e ti lamenti, se t’arrabbi per il traffico e la mondezza, per il caos e l’inefficienza…ma è come pe mamma tua. Se te lamenti te c’hai ragione, se lo fanno l’artri te li magni”…

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