RICORRENZE… NATI IL 10 SETTEMBRE

Georges Bataille, don Luigi Ciotti, Colin Firth, Giovanni Gronchi, Karl Lagerfeld, Charles Sanders Peirce.
Morti il 10 settembre: Elisabetta di Baviera, Ugo Foscolo, Lady Godiva.

 

 

 

 

OGGI VI DICO CHE… LA PUBBLICITÀ

“Investire in pubblicità in tempi di crisi è come costruirsi le ali mentre gli altri precipitano.” (Steve Jobs)

“La pubblicità è il commercio dell’anima.” (Marcello Marchesi)

“La migliore pubblicità è un cliente soddisfatto.”(Bill Gates)

“Più che farci conoscere un prodotto, la pubblicità deve farcelo desiderare.” (Roberto Gervaso)

“A vedere certi film penso quanto sia bella la pubblicità.” (Oliviero Toscani)

ATTUALIZZANDO… IN TELEVISIONE

La pubblicità è ingiustamente maltrattata in televisione. E avrebbe diritto a maggior (più corretta e riconoscente) considerazione. C’è qualcosa che mi dà particolare fastidio, seguendo i programmi televisivi: l’insofferenza – salvo poche eccezioni, fateci caso – di conduttori e conduttrici, quando debbono annunciare gli avvisi pubblicitari.

 

 

 

DUE ATTEGGIAMENTI FASTIDIOSI

I motivi del mio fastidio sono due. Il primo è che questa evidente irritazione dei conduttori non tiene conto di un fattore fondamentale: se la pubblicità non ci fosse, i loro stipendi (favolosi e spesso immeritati) sarebbero a forte rischio. È la pubblicità a tenere in piedi molti baracconi. Un minimo di riconoscenza, dunque, per favore! Il secondo motivo è ancor più pesante: mi riferisco in particolare ai talk show e in generale agli estenuanti dibattiti di qualsiasi natura e specie. La pubblicità – benvenuta – è assai più interessante, rispetto ai contenuti di quei programmi. Da una parte volano insopportabili chiacchiere, ripetitività, aggressività, insulti, battute che fanno ridere solo chi le pronuncia, volgarità e banalità. Mentre la pubblicità (non sempre, ma quasi sempre) propone spot che nascono da indiscutibile creatività, con schemi divertenti e coinvolgenti: magari ci fosse questa qualità, nei programmi tradizionali!

“NON LASCIATECI!”… AUTOCRITICA DIVERTENTE

Perciò, sarebbe opportuno che gli editori e i responsabili dei palinsesti prendessero posizione con chiarezza, nei riguardi di presentatori e conduttori: basta scuse, smorfie, espressioni di insofferenza, come se la pubblicità fosse un sacrificio da infliggere ai telespettatori. Formidabile mi sembra infine l’autocritica inconsapevole, quando ascoltiamo suppliche e appelli di questo tipo: “dobbiamo dare la pubblicità, ma è solo un minuto, restate ai vostri posti!”. Sanno bene, quei conduttori, che il pubblico non vede l’ora di scappare?

 

cesare@lamescolanza.com