RICORRENZE… NATI 20 FEBBRAIO

Robert Altman, VIttorio Bachelet, Georges Bernanos, Gordon Brown, Riccardo Cocciante, Cindy Crawford,Johnny Dorelli,Il futurismo
Ciro Immobile, Sinisa Mihajlovic, Rohanna, Giovanni Storti.
MORTI: Luca Coscioni, Renato Dulbecco, Ferruccio Lamborghini.

 

 

L’INDISCREZIONE…ANCHE PAVONI E FAGIANI

Sicuramente è difficile pensare a una fattoria nella quale possano mancare mucca, galline e maiali, ma ci sono anche tanti altri animali tipici di questi luoghi come le pecore, gli asini, i cavalli, le capre e le oche. Per non parlare di animali da fattoria più inusuali, tra cui figurano ad esempio il pavone o il fagiano

 

 

OGGI VI DICO… LA GALLINA

“Le anatre depongono le loro uova in silenzio. Le galline invece starnazzano come impazzite. Qual è la conseguenza? Tutto il mondo mangia uova di gallina.” (Henri Ford)

“La campagna è quello strano posto dove le galline vanno in giro crude.” (Charles Baudelaire)

“La gallina quando canta ha fatto l’uovo. Il gallo, invece, canta per niente.” (Margaret Thatcher)

“Se le galline avessero un governo e una chiesa e una storia avrebbero un’opinione distaccata e disgustata delle gioie umane. Se a un uomo capita qualcosa di allegro e di bello, subito un pollastro ci rimette il collo.” (John Ernst Steinbeck)

“Mentre i contadini generalmente assegnano un gallo a dieci galline, dieci uomini sono a malapena sufficienti per soddisfare una donna.” (Giovanni Boccaccio)

IL SORRISO… FELICITÀ, SENZA DONNE

“Ad ogni uomo che nasce, il destino assegna una donna. La felicità sta nel riuscire a evitarla per tutta la vita”
(Alberto Sordi)

 

 

 

ATTUALIZZANDO… I BAMBINI DI CITTÀ

Growing Children

I bambini di oggi (la maggior parte!) non hanno mai visto una gallina, o un coniglio, o una lucertola. Parlo, ovviamente, dei bambini che vivono in città, e conoscono bene l’asfalto, no di certo i prati della campagna. Mia moglie – che adora contraddirmi, a prescindere, e sostenere quasi sempre il contrario di ciò che dico – mi ha puntualmente contestato: i bambini di oggi, grazie alle infinite opportunità di Internet e agli splendidi documentari televisivi, conoscono molto bene tutti gli animali del mondo, perfino quelli estinti o in via di estinzione.

INTERNET O LA CAMPAGNA?

Si è acceso così il dibattito, familiare, che mi permetto di estendere qui: una cosa è conoscere virtualmente, attraverso la tivu o il web; ben altro vedere con i propri occhi.
E mi slanciavo a raccontare episodi della mia infanzia, con nostalgie che mi deliziano da sempre. Ho vissuto da bambino – settant’anni fa! – a Bogliasco, un paesino ligure a pochi chilometri da Genova. Sul mare. Però la mia famiglia abitava in collina (tutta la Liguria è stretta tra mare e colline), e di quegli anni ho ricordi stupendi. Con il mio cane, un boxer femmina di nome Kira, scorrazzavamo nel verde dei prati, buttandoci nell’erba, con maggior gusto se era bagnata dalla pioggia, sporcandoci, urlando io e abbaiando lei. Quella era vera felicità; e complicità, tra me e la mia cagnetta.

PAURA DI NIENTE! MA POI, IN CITTÁ…

Niente mi faceva paura. Galline e galli, conigli e lucertole – come ho detto. E i maialini. Ma anche i topi, i piccoli serpenti, perfino le vipere, i pipistrelli! Nessuna paura, era il mio ambiente. Poi ci trasferimmo in cittá, a Genova, e debbo dire che vipere e pipistrelli cominciarono a intimorirmi. Si era dissolta la consuetudine con la campagna e tutti i suoi abitanti, umani e animali. Credo che molti bimbi, nati e cresciuti in città, sarebbero felici, se potessero conoscere le stesse emozioni della mia infanzia.

cesare@lamescolanza.com