RICORRENZE… NATI 19 FEBBRAIO

André Breton, Niccolò Copernico, Benicio Del Toro, Marina Fordaliso, Lucio Fontana, Mauro Icardi, Veronica Pivetti, Massimo Troisi, Gianluca Zambrotta.
MORTI: Balthus, Umberto Eco, André Gide, Karl Lagerfeld, Oreste Lionello, Deng Xiaoping.

 

 

 

L’INDISCREZIONE… SUL TAVOLO DA PRANZO

«Scrivo sempre sul tavolo da pranzo. È in legno, con belle gambe tornite e il piano coperto da un panno verde sul quale non saltellano dadi, scivolano tarocchi o corrono biglie, ma sono sparsi fogli, libri, vocabolari, macchina per scrivere, lampade, penne, matite, gomme cancellini… Roba che ogni volta, quando è l’ora di pranzo, bisogna raccogliere e sistemare altrove» (Vincenzo Consolo).

 

ALCUNI AFORISMI DI MARCEL PROUST

“Spesso è la mancanza di immaginazione che impedisce a un uomo di soffrire troppo.”

“Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in sé stesso.”

“Il tempo che abbiamo quotidianamente a nostra disposizione è elastico: le passioni che sentiamo lo espandono, quelle che ispiriamo lo contraggono; e l’abitudine riempie quello che rimane.”

“A partire da una certa età, per amor proprio e per furberia, le cose che desideriamo di più sono quelle a cui fingiamo di non tenere.”

“Di solito si detesta chi ci assomiglia, e i nostri stessi difetti visti dal di fuori ci esasperano.”

IL SORRISO…SENZA DISTRAZIONI

Quando scrive?  «Sempre. A parte quando gente come lei viene a distrarmi. Ah Ah ah» (Jeffrey Archer a Caterina Soffici, Tuttolibri).

 

 

 

 

ATTUALIZZANDO… ALLA RICERCA DELLA MUSICA PERDUTA

Al di là delle sue (forse insuperabili) opere di scrittura, di Marcel Proust è molto interessante il suo particolare rapporto con la musica. Prendo spunto dal fatto che al Teatro . Argentina di Roma è andato in scena uno spettacolo intitolato proprio così, «Proust e la musica».
Marcel Proust è stato uno scrittore, saggista e critico letterario francese: la sua opera più nota è il monumentale romanzo “Alla ricerca del tempo perduto”, pubblicato in sette volumi tra il 1913 e il 1927. Era nato il 10 luglio 1871 ad Auteuil-Neully-Passy, morì il 18 novembre
1922 a Parigi.

UNA DELLE SUE GRANDI PASSIONI

A proposito dell’argomento di cui parliamo, Proust ha scritto: “La musica è stata una delle grandi passioni della mia vita. Dico ‘è stata’, perché ora non ho più occasione di ascoltarne, altro che nei miei ricordi. Essa m’ha portato gioie e certezze ineffabili, e mi ha dato la prova che qualcos’altro esiste oltre il nulla, contro il quale sono andato sempre a sbattere, dovunque. Essa corre come un filo conduttore attraverso il labirinto di tutta la mia opera… La musica è l’esempio unico di ciò che si sarebbe potuta dire ‒ se non ci fosse stata l’invenzione del linguaggio ‒ … la comunicazione delle anime”.

LE MUSICHE PREFERITE DI MARCEL

I protagonisti in scena, a teatro: Edoardo Pesce, voce recitante, Marco Rizzi al violino, Giovanni Gnocchi al violoncello, Roberto Cominati al pianoforte. Le musiche preferite da Proust: i brani di Claude Debussy, Fryderyk Chopin, Cesar Franck, Camille Saint-Saens, Reynaldo Hahn, Gabriel Faurê. Ovviamente, letture da “À la recherche du temps perdu”.
Sono felice di segnalare questa raffinata iniziativa e di sottolineare il desiderio di restituire l’atmosfera di Parigi tra XIX e XX secolo, attraverso la mente del geniale scrittore.

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