OGGI VI DICO CHE… NON FARE NULLA

“Niente al mondo è in grado di esercitare una tale pressione sull’anima umana come il nulla.”
(Stefan Zweig)

“Il niente. Accettare il grande niente della vita sembrava essere il fine dell’esistenza. Tutte le infinite piccole cose importanti e affannose che formano la gran somma totale del niente!”
(David Herbert Lawrence)

“Niente è più reale del nulla.”
(Samuel Beckett)

“Molti sono indaffarati a non fare nulla.”
(Fedro) 

ATTUALIZZANDO… VI PROPONGO IL MIO CASO

Credo che ognuno di noi abbia una sua personale reazione, una via di uscita, in certe giornate in cui non si ha voglia di fare nulla, ma proprio nulla. Mi espongo al vostro giudizio. Oggi piove, e sono meteoropatico; sono anche febbricitante, ho rinunciato ad andare a Milano, dove avrei avuto la gioia di incontrare mio figlio e una persona che stimo molto. Che fare? In breve: guardo la tivù, mi faccio domande sul senso della vita, non ho voglia di fare nulla.


DEPRESSO DAVANTI ALLA TIVU’

Mi scusate? Penso che capiti qualche volta a tutti, o no? Sono depresso, apprendo in tivù (sto guardando, come spesso faccio al mattino, “L’aria che tira” di Myrta Merlino) che Maria Elena Boschi ha il record di candidature, sei!, da Bolzano alla Sicilia: nella sua città nativa, dove non sarebbe apprezzata, presumo di no. Evidentemente c’è qualcuno (indovinate chi) che vuol essere sicuro che sia eletta.

 


IL PUBBLICO DEI TALK SHOW

Il pubblico è imperturbabile, sempre: applausi a comando (come in quasi tutte le trasmissioni), qualsiasi cosa venga detta. A distanza di pochi secondi! Grido bianco, applausi! Subito dopo uno grida nero, applausi! E poi c’è l’indifferenza. Alle spalle di Myrta noto, da giorni, una biondina, inespressiva, che a tutto starà pensando tranne che al dibattito in corso (mica la biasimo). Nessuno le ha detto di fingere un sorriso, di abbozzare in viso una pur minima smorfia muscolare?

 


IL MIO MODO DI REAGIRE…IL LAVORO!

E allora come reagire? Lavorare: per senso del dovere, e con piacere. Il lavoro è un sentiero prezioso, se si vuole ti dá varie opportunità: figurarsi per chi, come me, ha la fortuna di scrivere. Scrivere, leggere: basta un piccolo colpo di reni e, oplá, ci allontaniamo da abulìa, pigrizia, depressione.

 

 

 


DA LAW E ORDER IN TIVU’ AL CINEMA

Poi – l’ho scritto ieri – un buon film al cinema e, in tivù, “Law e Order”. É la mia serie preferita, mi piacerebbe conoscere l’autore, Dick Wolf: idee e sceneggiatura sono, quasi sempre, perfette. So bene che è una debolezza, una dipendenza, una droghetta leggera… ma anche il grande Indro Montanelli era un fan dell’Ispettore Derrick, una roba meno avvincente della mia preferita.

 


CINEMA! CON I CONSIGLI DI INGMAR BERGMAN

Quanto a un buon film, Ingmar Bergman disse che “non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima.” Se vi incuriosisce, oggi andrò a vedere (se mi reggo sulle gambe) “C’est la vie”: adoro la lievità e l’ironia di un certo cinema francese.

 


POST SCRIPTUM… IL TESTAMENTO

Un altro pensierino che mi frulla nei momenti di vuoto è quello di scrivere un bel testamento. Però, ci sono almeno due però. Il primo è che non ci sono denari e proprietà da lasciare: non escludo qualche debito, se il futuro sarà, probabilmente, più impervio del passato. Il secondo “però” è presuntuoso: mi piacerebbe lasciare qualche consiglio, qualche riflessione a chi mi ha voluto bene. Ma sappiamo tutti che i consigli non richiesti sono inutili, superflui, anzi una rottura di scatole. Che fare, allora? Avete voglia di scrivermi le vostre ricette? O vi ho colto in un momento in cui anche voi non avete voglia di far niente, men che meno di occuparvi delle mie futilità.

cesare@lamescolanza.com