OGGI VI DICO CHE… C’E’ NEBBIA E NEBBIA

“C’è nebbia e nebbia, purchase si intende. La nebbia che viene dal Foro Bonaparte è femmina: vasta, rotonda, leggera, fa riverenze e sgonnella con centomila gonnelle; però la gente se ne fida sino a un certo punto, questa gran dama non abita in Via Vincenzo Monti, ma viene dalle risaie di Novara e nei finissimi guanti di merletto nero le sue mani sono sporche di bronchite. La nebbia che arriva da Monza è maschio: esatta, lunghissima, ininterrotta, ciò che vuole vuole. Procede la passo, tirata da cavalli normanni, come i furgoni degli sgomberi. E’ nebbia di collina e di boscaglia, odora di tronchi assai più che d’acqua; piace moltissimo ai gatti perché ricorda loro, forse, le antiche selve abbondando nate dopo meschini calcoli. Il nebbione di Monza è sempre l’ultimo ad andarsene, siamo senza notizie del Corso Bueno Aires e della Città degli Studi, mentre ogni altra zona di Milano ha telegrafato rassicurandoci. La mi do re, qui Via Plinio non c’è; do mi re la, Via Settala non è più qua: la Questura cosa farà? Il nebbione perquisirà?” (Giuseppe Marotta, “Coraggio guardiamo” Bompiani 1954).

ATTUALIZZANDO… FAVOLOSO MAROTTA, AVREBBE MERITATO IL NOBEL

coraggio guardiamo

Che meraviglia, Giuseppe Marotta! E’ il caso esemplare di uno scrittore mal trattato in vita, e che però tuttavia resiste, la sua fama non si spegne anzi si consolida, spero che a poco a poco dovunque possa giganteggiare. Avrebbe meritato il premio Nobel, ben di più di tanti stitici scrittori e esangui poeti anoressici. La sua scrittura è finissima, la passione forte e sanguigna, l’ironia gentile ed educata, la fantasia – come avrete apprezzato, leggendo queste righe sulla nebbia di Milano – tanto scintillante quanto illimitabile. Marotta, come avrete già capito, è uno dei miei preferiti – da sempre. E tuttavia non conoscevo, non avevo notizia di questo prezioso libro che è “Coraggio guardiamo” con il titolo tratto da un verso, ugualmente splendido, di Vincenzo Cardarelli (altro Nobel mancato, come Ungaretti, ingiustamente tenuto in secondo piano rispetto a Quasimodo e Montale). Amo Marotta e vi prego di leggerlo, per amarlo come  me, parlarne, aiutare la sorte a ritrovargli il posto in prima fila che egli merita. E vi cito questa sua stupenda frase: “Ricordo perfettamente la mia morte, benché essa non sia finora avvenuta”. Tra le sue qualità, ho dimenticato di ricordare la romantica, coinvolgente malinconia. Il libro è quasi esclusivamente dedicato alla sua vita milanese, Milano è la sua seconda città, amatissima, ma non quanto Napoli. Aldilà dei romanzi e  dei racconti, per me è infinita l’ammirazione che nutro per le sue indimenticabili critiche cinematografiche… Un monumento, un riferimento, un obbligo di attenzione e di lettura per i tanti critici (di letteratura, di cinema e da qualche anno di televisione) privi di coraggio, di estro, di umanità e di capacità di coinvolgere i lettori… Marotta entrava al cinema, portandoci con mano e sedendosi al nostro fianco. Le sue recensioni puntualmente rompevano i confini della rigida critica riservata al film, diventavano pagine di diari, confidenze, voli pindarici, entusiasmi e stroncature in cui ci immedesimavamo.

E VISTO CHE ABBIAMO PARLATO DI MORTE, DIVERTITEVI CON ME

angelo della morte

I miei amici e i miei familiari mi rimproverano sempre più spesso di non essere affidabile, per lo meno non più come una volta, per gli appuntamenti. Mi invitano dovunque e, vi giuro, io accetto tutti gli inviti, curioso come sono e desideroso di scoprire cose nuove. Poi, all’ ultimo minuto, quasi sempre, mi defilo e rinuncio: inventando futili scuse, mal capitata quasi sempre è mia moglie, scivolata dalle scale, obbligata a correre al pronto soccorso per un’insostenibile mal di pancia, costretta a letto per febbrone da cavalla (o peggio). Riflettendoci, ho pensato che potrebbe trattarsi di un ottimo allenamento per sfuggire l’appuntamento cruciale, il mio funerale. Chissà se Sorella Morte ci cascherà. Sto diventando sempre più bravo nell’inventare palle credibili, se funziona potrei aver scoperto il segreto dell’immortalità.

A VOLTE RITORNANO/ ANVEDI CHI SI RIVEDE… CLEMENTE SENNI

clemente senni

Stropicciatevi gli occhi e credetemi: Clemente Senni, ex Alitalia, all’Alitalia ritorna. Il marziano, lo chiamavano i suoi colleghi, prima che sparisse, forse per tornare nel suo Marte. La nuova Alitalia, rappresentata in maniera sublime da Luca di Montezemolo (ma perché sublime? Leggete qui sotto) lo ha richiamato in servizio, per le relazioni esterne. Luca è un maestro di relazioni, quindi la sua (sua?) decisione appare enigmatica. O forse è stato l’amministratore delegato Silvano Cassano? Poveri noi, già ci ripromettevamo di mandargli gli auguri più cordiali per la sua missione impossibile… Ora che facciamo, con gli auguri? Li togliamo o li raddoppiamo?

MARA VENIER/ VARIE RAGIONI PER FARE IL SINDACO DI VENEZIA

mara venier

Mara sta prendendo tempo, ma sembra propensa a rifiutare l’intelligente proposta fattagli da Silvio Berlusconi, e cioè di candidarsi a sindaco di Venezia. Alla mia adorata Maruzzella, con la quale ho condiviso stagioni amorose e rissose a “Domenica in”, vorrei sussurrare alcune buone ragioni che dovrebbero obbligarla ad accettare. La prima: è veneziana. La seconda: è amatissima dalla gente, potrebbe esercitare un fortissimo richiamo per recuperare quella fascia popolare, disgustata dalla politica, che non va più a votare. Terzo: vero che non ha cultura, competenza e consapevolezza di nulla, all’infuori degli studi televisivi. Però, potrebbe prendere esempio da Luca di Montezemolo: anche lui, all’inizio della sua esagerata carriera, non aveva competenza e consapevolezza di nulla, all’infuori di casa Agnelli. Ma ha avuto l’astuzia di circondarsi di persone molto esperte, in grado di dargli i giusti indirizzi e consigli. A Mara basterebbe fare altrettanto Quarto: Lucio Presta, il suo ex procuratore, si candiderà sindaco di Cosenza. Ecco una buona occasione per superara qualche ruggine e ricostruire un’amicizia, che era scolpita nella roccia. (Per la verità, anche un civile antagonismo sarebbe divertente, per i mass media). Tra Venezia e Cosenza si potrebbe ideare un gemellaggio, utile per le città e per i due sindaci… Da cosentino, ho già promesso il mio modesto sostegno a Lucio. Da maruzzelliano, amante di Venezia come decine di milioni di umani nel mondo, prometto alla signora Venier di dare il mio piccolo contributo al suo successo.

 cesare@lamescolanza.com

 

 10.12.14