OGGI VI DICO CHE … LE CLASSIFICHE

“Non ho mai capito la “funzione” del critico. Dovrebbe forse controllare l’esattezza di un’espressione artistica per stilare classifiche o usare con maggiore appropriatezza gli aggettivi “migliore” e “peggiore”? Dovrebbe mettersi a indagare l’intenzione di uno scrittore, di un pittore, di un musicista esplorandone psiche, cultura, emozione, malattie intercorrenti, conto in banca, temperatura delle guance? Non mi stupisco se qualcuno o tutti fanno commenti, ma la critica, quella che alcuni chiamano critica, mi appare come una disprezzabile invasione di campo”.
(Mina da Vanity Fair, n. 8, 27 febbraio 2013)

“Giovane e bello, divo e poeta, | con un principio d’intossicazione aziendale, | fatturato lordo e la classifica che sale, | il resto lo trova naïf”.
(Rino Gaetano da La zappa… il tridente, il rastrello, la forca, l’aratro, il falcetto, il crivello, la vanga)

ATTUALIZZANDO… LA MILANO DA MANGIARE

milanoCome sapete, le classifiche sono la mia passione: dare giudizi, pagelle, valutazioni. Giuro che lo facciamo senza presunzione, l’intento è divulgativo: far capire con chiarezza di chi e di cosa stiamo parlando. E le opinioni sono assolutamente personali, quindi discutibili (sono molto felice quando ricevo osservazioni, critiche, approfondimenti): non sono sentenze. Diciamo, un punto di vista espresso con la massima correttezza che ci sia possibile.
Una volta, ricorderete bene, c’era la Milano da bere. Altri tempi, goduriosi, edonistici: qualcuno sostiene che ballavamo come quelli del Titanic senza renderci conto che stavamo sprofondando nella crisi. Umilmente, qui, vi propongo – per alcuni giorni – una Milano da mangiare, in senso letterale. Classifiche che possono esservi utili per un pranzo o una cena nei locali più interessanti, al momento. Non troverete grandi sigle, ma un elenco di trattorie e osterie, al momento considerate chic (perdonatemi l’orrendo aggettivo).
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CLASSIFICHE / 10 INDIRIZZI APPETIBILI A MILANO

classifiche1. Trattoria Mirta , 2. Erba Brusca, 3. Trippa, 4. Riso e Latte, 5. La Latteria, 6. Nerino 10, 7. U barba, 8. Pastamadre, 9. A’ Riccione, 10. Molo 13.
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TRATTORIA MIRTA AL PRIMO POSTO

trattoria-mirta-01-640x455Nei prossimi giorni vi darò altre categorie di luoghi dove si possa mangiare e bere piacevolmente: la cucina fusion, esperienze culinarie, di tendenza, i migliori drink di Milano. Oggi diamo spazio alla Trattoria Mirta al primo posto: Piazza S. Materno, 12, 20131 Milano. Tel: 02 9118 0496. Menù stagionale con prodotti slow food, ambiente luminoso, tavoli di legno, tovagliette di carta. Prezzo: cena 60 € (circa) per due persone; menù fisso pranzo 30 € (circa) per due persone. Specialità: Gli antipasti (pochi ma buoni) prevalentemente a base di carne; i primi, caserecci, come i maltagliati con fagioli o la zuppa di cavolo nero e legumi. I secondi? Consiglio gli involtini di fegato con fichi e polenta. Personale gentile, location accogliente, adatto ai bambini.

IN RICORDO DI BOŠKOV

Vujadin BoškovDi Vujadin Boškov, calciatore serbo straordinario e allenatore memorabile anche per le sue battute, ricordo questa ironica sentenza: “Più bravi di Boškov sono quelli che stanno sopra di lui in classifica”. Le classifiche nel calcio sono contestabili, ma inoppugnabili. Chi sono io per trinciare giudizi di merito? Eppure, ci provo.
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L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’AMACA

Michele SerraVi ho già detto che non leggevo mai la presuntuosa rubrica di Michele Serra, “L’amaca”, su La Repubblica. Ma da quando l’erede del Fondatore Eugenio Scalfari, il giovane talentuoso Mario Calabresi, ha deciso di trascinarla dalle pagine interne addirittura in prima, sopra la testata, ho fatto un bagno di umiltà. Mi sono inerpicato fino a quei vertici della prima pagina, ho letto un paio di puntate, sono tutt’ ora deliziato dalla banalità degli argomenti e dallo stile del celebre autore, e mi permetto di dare qualche consiglio ai responsabili del giornale più snob del mondo. Ho capito, ad esempio, perché si rinuncia a un titolo, per proporre questa criptica rubrica. Per cautela! Qualche giorno fa, “L’Amaca” si occupava del tormentone inesauribile su Silvio Berlusconi e le sue frequentazioni con ragazze di varia provenienza. Un titolo che dicesse esplicitamente ciò che Serra timidamente mormorava nel suo pezzo, e cioè che sarebbe ora di smetterla, questo sì che sarebbe stato rivoluzionario per la linea politica ventennale de La Repubblica. Meglio essere discreti, senza rudezze, e lasciare ai temerari, come me, pronti a leggere e interpretare, qualche maliziosa conclusione.

QUALCHE CONSIGLIO PER LE NOVITÀ DI REPUBBLICA

La_Repubblica_logoMetto le mani avanti: sono all’antica, in fatto di giornalismo, quindi superato, ottuso, da rottamare. Concepivo una prima pagina fatta con criteri diversi. Niente rubriche, a meno che non portino le firme di un Longanesi, un Flaiano, un Fortebraccio, un Montanelli. Niente titoli, come oggi, che sparino inverosimili cronache di rivoluzione: “L’America si ribella a Trump. Obama: in pericolo i nostri valori”. Quale America? Ieri riportavo una lettera di Mauro della Porta Raffo: al massimo a protestare sono 500 mila su una popolazione di 300 milioni. Ma capisco che la novità è quella di affermare ciò che piace a un certo pubblico. Incalza Federico Rampini: “E ora The Donald fa paura al business”. Poveri noi!
Così, mi permetto di dare qualche idea agli eredi del Fondatore, The Founder, come l’uomo che inventò gli hamburger di McDonald’s. Pubblicare gli articoli con testi al contrario? Le fotografie senza volto e senza didascalia? E qualche scoop vero? Myrta Merlino che racconti perché continua a bere il suo tè in diretta televisiva, alla faccia di tutti noi? Carlo Rossella che esprima la sua gioia per essere passato al penultimo posto nella classifica delle insensatezze, adesso che l’ultimo è appannaggio di Michele Serra? Un bel resoconto da Washington, che sostenga come Trump sia a un passo dalle dimissioni? Sono certo che le novità perfezionerebbero l’incarico affidato a quel privilegiato di Michele: accelerare, insieme con “L’amaca”, il crollo delle vendite.

CLASSIFICHE / DOMANDE INDISCRETE ED ELEMENTARI

spelletti-berlusconi-renzi-moretti1. Avete ancora qualche dubbio su chi sia il vero responsabile dell’incostanza della Roma? Ve lo giuro nel nome dell’amaca: Luciano Spalletti.
2. Che cos’hanno in mente Matteo Renzi e Silvio Berlusconi? Provocare la scissione del PD e fare un partito di Centro (la parola Sinistra è impronunciabile, da quelle parti: per fortuna) unendo le residue forze… Sono anni che Berlusconi predica che Renzi è l’unico vero leader politico! Ci vorrà tempo, ma questo è il traguardo finale. Il Cav ha inventato “Forza Italia”, l’ex premier ad ogni passo da un po’ di tempo proclama “Viva l’Italia”. (Si chiamerà così il nuovo partito?). Mi permetto di aggiungere: “Povera Italia” e non ho ambizioni politiche, ma sono certo che un partito con questo nome raccoglierebbe più voti di renzisti e berlusconidi messi insieme.
3. Mauro Moretti, ex ad di Ferrovie, è stato condannato a sette anni per la strage di Viareggio. Oggi è a Finmeccanica e si dice che potrebbe andare alla guida dell’Alitalia, la compagnia di bandiera da risollevare. È possibile, alla luce di questa condanna? Perché no? Alitalia è privata e può fare ciò che vuole. Infondo, cosa sono sette anni, oggidì? Meno della metà di quanto aveva chiesto l’accusa… Smetteremo di prendere l’aereo , oppure ci rifugeremo in Ryanair?

cesare@lamescolanza.com

31.01.2017