RICORRENZE… NATI IL 9 APRILE

Giovanni Allevi, Charles Baudelaire, Jean Paul Belmondo, Carlo Calenda, Hugh Hefner, Ferdinando Imposimato, Franco Marini, Fabrizio Moro, Patty Pravo, Dennis Quaid, Folco Quilici, Jacques Villeneuve
MORTI: Francesco Bacone, Edda Ciano, Lorenzo il Magnifico, Sidney Lumet, Francois Rabelais, Dante Rossetti

 

INDISCREZIONI, NOMINE, CANDIDATURE / BORIS JOHNSON

Boris Johnson resta in terapia intensiva al St Thomas hospital di Londra, è in condizioni «clinicamente stabili» e risponde ai trattamenti clinici. Un portavoce di Downing Street ha fatto sapere che il primo ministro britannico non è in grado «di lavorare» ma può «contattare chi vuole». Rishi Sunak, cancelliere dello Scacchiere, in conferenza stampa ha raccontato che Johnson «si è messo a sedere sul letto, reagisce e dialoga positivamente con il team medico».

OGGI VI DICO… I BUROCRATI

“Ogni organizzazione burocratica si comporta come se fosse diretta dagli agenti segreti dei suoi avversari.” (Hans Magnus Enzensberger)

“Se c’è una maniera di rimandare una decisione importante, la buona burocrazia, pubblica o privata, la troverà.” (Arthur Bloch)

“Il miglior sedativo per le smanie rivoluzionarie consiste in una poltrona ministeriale, che trasforma un insorto in un burocrate.” (Giovanni Giolitti)

“La burocrazia è lo Stato immaginario accanto allo Stato reale, è lo spiritualismo dello Stato.”
(Karl Marx)

“Burocrazia: bolli, sempre bolli, fortissimamente bolli.” (Marcello Marchesi)

DI PIÙ… IN GERMANIA FUNZIONA

La Germania è stata meno colpita dal Covid anche perché la sua burocrazia funziona, non solo in piena emergenza, ma funzionerà anche domani per agevolare la ripresa.
Il governo italiano annuncia aiuti economici a privati e imprese, ma poi è macchinoso ottenerli. I tedeschi invece i soldi li hanno già in tasca, molti da una decina di giorni. Anche gli italiani che lavorano in Germania. Un esempio fra tanti. Andrea D’Addio, il giovane collega che ha creato BerlinoMagazine, il giornale online, mi racconta la sua esperienza: aveva appena firmato il contratto d’affitto per un secondo appartamento, e allargare la sede, dove si svolgono diverse attività, oltre quella giornalistica, come i corsi di tedesco. Ha messo in cassa integrazione due dei cinque collaboratori, uno al 20% l’altro a orario zero. «Ho già ricevuto 5mila euro da Berlino, e 9mila dal governo federale», mi dice. Quanto basta per l’emergenza. Ma Andrea lavora in piena regola. È questo il punto: lo Stato si comporta correttamente perchè i cittadini rispettano le leggi. Non tutti e non sempre, ma quasi. I tedeschi non sono santi, ma sanno che gli conviene.
E la burocrazia funziona perché funziona tutto il sistema sociale, a cominciare dalla giustizia. Gli aiuti vengono erogati sulla parola, basta chiederli spiegando il motivo.
I controlli verranno compiuti dopo. Chi avrà truffato, la pagherà cara, senza condoni. E torniamo alla differenza tra luterani e cattolici. I protestanti non hanno confessione, chi pecca se la vede con Dio. Non tocca allo Stato perdonare. Il termine giustizialismo è impossibile da tradurre in tedesco. Quando ci riesco, i miei interlocutori comunque non capiscono. Non l’italiano, gli italiani. Da noi si invocano già i condoni per chi è colpevole. (Roberto Giardina, Italia Oggi).

SORRISI, SMORFIE, LACRIME… / BACI A 90 ANNI

Un bacio a Edda lo dà ancora?  «Certo che glielo do, anche di quelli furiosi! Siamo tutti e due a casa, sani e tranquilli, quindi non c’è problema» [Tito Stagno, 90 anni e reduce da due polmoniti, a Elvira Serra, Corriere della sera].

 

 

 

ATTUALIZZANDO… IL VACCINO SABIN ANTIPOLIO

Quando Giacomo Mancini si impose e decise per il vaccino Sabin, contro la poliomielite. Temo che pochi ricordino l’importanza di Mancini (1916-2002), di cui ieri ricorreva il diciottesimo anniversario della morte. Ero suo amico, fu un protagonista del partito socialista, più volte ministro; amato e stimato, ma anche molto temuto e avversato.
Si battè per dare alla Calabria l’autostrada Salerno- Reggio Calabria e l’Università, tutte e due opere decisive per lo sviluppo di una regione tormentata, infelice, sfruttata, perseguitata.

MANCINI DECIDEVA

Mancini aveva molti difetti caratteriali, evidenti anche ai parenti e agli amici. Ma lo rispettavo perché era un uomo politico determinato non solo a battersi passionalmente per le sue iniziative, ma anche, e soprattutto, a raggiungere gli obiettivi in tempi rapidi, infischiandosi di burocrazie, opposizioni, ostilità. Insomma, ciò che oggi sarebbe necessario per noi tutti, indipendentemente dagli schieramenti e dalle fazioni politiche.

 

 

QUANDO DISSE “NON ROMPETE I COGLIONI”…

In particolare, al suo esordio di ministro (alla Sanità), nel governo Moro/Nenni, ebbe il merito di imporsi per far approvare il vaccino di Albert Sabin contro la poliomielite. Lo ricorda bene – testimone diretto – il giornalista Giorgio Giannelli, oggi novantatreenne: era il 1964, Mancini ordinò la vaccinazione con il siero Sabin, che debellò la poliomielite in Italia. In precedenza durava da più di due anni la vaccinazione, sbagliata, di Jonas Salk. Mancini convocò i medici e annunciò la sua decisione. Molti si opposero, qualcuno disse: “E la conservazione? Non abbiamo i congelatori”. Risposta: “Comprate dieci, cento frigoriferi da famiglia, e non rompete più i coglioni !” Vennero vaccinati 7 milioni di bambini, da sei mesi a 14 anni. Questi – marzo 1964 – erano i metodi bruschi e operativi del decisionista Mancini. Lo storico della medicina Giorgio Cosmacini ha affermato che il ritardo, nella adozione del Sabin, costò 10.000 casi di poliomielite (oltre mille morti e 8mila paralisi). E la polio fu debellata.

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