RICORRENZE… NATI L’8 APRILE

Alberto Angela, Kofi Annan, Jacques Brel, Emil Cioran, Wilma De Angelis, John Fante
MORTI: Gaetano Donizetti, Pablo Picasso, Margaret Thatcher

 

 

INDISCREZIONI, NOMINE, CANDIDATURE / DELZIO ALTROVE

Secondo “Prima”, Francesco Delzio lascia il gruppo Atlantia. Tutti si chiedono dove andrà.

 

 

 

 

OGGI VI DICO… LA SOLITUDINE

“Ci sono momenti di solitudine che cadono all’improvviso come una maledizione, nel bel mezzo di una giornata. Sono i momenti in cui l’anima non vibra più.” (Alda Merini)

“La solitudine o ci fa ritrovare o ci fa perdere noi stessi.” (Roberto Gervaso)

“La solitudine è come una lente d’ingrandimento: se sei solo e stai bene stai benissimo, se sei solo e stai male stai malissimo.” (Giacomo Leopardi)

“Tutto il problema della vita è questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri.” (Cesare Pavese)

“Dio ha creato l’uomo, e non trovandolo sufficientemente solo, gli ha dato una compagna per fargli sentire di più la solitudine.” (Paul Valéry)

SORRISI, SMORFIE, LACRIME… / MEGLIO L’INFERNO?

“Vorrei andare in paradiso per il clima, all’inferno per la compagnia” (Mark Twain).

 

 

 

 

 

ATTUALIZZANDO… L’OBBLIGO

La solitudine, preziosa, è diventata un obbligo, perciò è insopportabile e ci sta cambiando la vita. E l’incubo di essere soli non è eliminabile facilmente perché, alla radice, esistono fortissime motivazioni. Vi racconto la mia esperienza. Giorni fa mi sono drogato seguendo in tivu la quarta edizione della serie più emozionante che abbia mai visto, “La casa di carta”. Poi mi sono sbafato tre porzioni di uno strudel, magistralmente preparato da mia moglie.

 

LE LAGNANZE NELLA POSTA EMAIL

Infine ho aperto la posta email nel telefonino: sette lettere si lagnavano della segregazione e della solitudine, che ci sono state imposte dalle leggi emanate per opporci al Coronavirus. Ho avvertito fortissimi sensi di colpa per le due scorpacciate, televisiva e gastronomica, e ci ho riflettuto un po’: anche perché io adoro la solitudine e invece, in questi giorni, sta stretta. anche a me. Perché? La spiegazione (ma non sono né un filosofo né un sociologo) è semplice. Un conto è una libera scelta, altro è l’obbligo di una imposizione.

VIA DALLA PAZZA FOLLA

Di più… Prima sceglievo con orgoglioso piacere la solitudine: ricordate il film “Via dalla pazza folla”? Oggi apprezzo la straordinaria qualità di ciò che prima consideravo noioso, o scontato: la gente, ogni individuo è diverso da qualsiasi altro. Citerò anch’io una citatissima (in questi giorni) battuta di Mark Twain: “Vorrei andare in paradiso per il clima, all’inferno per la compagnia”. Se non ricordo male, ci fu anche una canzone, con questo riferimento paradossale. In verità in paradiso non c’è ressa, nessuno, o pochissimi; all’inferno trovi una folla, “l’assembramento” tanto vietato in questi giorni.

NON SOPPORTO GLI OBBLIGHI (ARROSSENDO)

Per quanto mi riguarda non ho dubbi: non sopporto gli obblighi. E vi ho già parlato delle migliaia di libri, che ho raccolto in casa. Prima li accarezzavo, li sfogliavo, ne ero innamorato e fiero. E in solitudine, rieccola, vivevo momenti felici, in cui mi isolavo dal mondo. Oggi i libri sono diventati il più intelligente rifugio per le nostre anime afflitte. Ma per costrizione! E allora preferisco passatempi più facili e volgari: la tivu, le dolcezze della cucina. E me ne vergogno. Un po’? No, moltissimo.

cesare@lamescolanza.com