RICORRENZE. NATI IL 5 MAGGIO

Adele, Bice Biagi, Serse Cosmi, Emanuele Giaccherini, Soren Kierkegaard, Karl Marx, Enzo Miccio, Santa Paola Romana, Alessandra Sardoni, Henry Sienkiewicz, Franco Recanatesi.
MORTI: Gino Bartali, Napoleone Bonaparte, Nando Martellini, Bobby Sands, Alberto Savinio.


CURIOSITÀ SU NAPOLEONE

Oggi è la ricorrenza della morte di Napoleone Bonaparte. Per ricordarlo, ho trovato (in particolare su Focus) alcune curiosità che potrebbero interessarvi. Il futuro imperatore di Francia era nato ad Ajaccio, in Corsica, nel 1769, quarto di 12 fratelli (secondo degli otto rimasti in vita). Pare fosse un ragazzino vivace, pronto a sfidare la severità della madre, Maria Letizia Ramolino (nobildonna discendente da italiani emigrati in Corsica), con un cipiglio da primogenito che mancava al fratello più grande, Giuseppe. Forse per questo, il padre Carlo Maria Buonaparte, avvocato, borghese affascinato dall’aristocrazia, aveva destinato il minore alla carriera militare e il maggiore alla vita ecclesiastica. Tutti e due furono mandati in prestigiosi collegi francesi.

BUONAPARTE, ALL’ORIGINE ERA ITALIANO

I Buonaparte vantavano nobili origini toscane, anche se si erano trasferiti in Corsica, allora genovese, già nel 1567. Napoleone volle cambiare il cognome in Bonaparte e confessò: “Io sono italiano o toscano, piuttosto che còrso”. Raccontava di essere italiano, ma dell’Italia diceva il peggio, peste e corna: Napoleone badava al sodo, a quello che poteva tornargli utile. La familiarità linguistica (in Corsica l’italiano era lingua ufficiale) gli rendeva congeniale l’Italia e probabilmente è vero che ci metteva piede con piacere, dato che vi si era affermato come militare e politico. Ma in più occasioni Napoleone si fece scappare valutazioni non troppo positive sul carattere italico. Come quando, rivolto al viceré d’Italia, il figlioccio Eugenio Beauharnais, disse: “Avete torto a pensare che gli italiani siano come fanciulli: c’è del malanimo in loro; non fategli dimenticare che io sono padrone di fare ciò che voglio, questo è necessario per tutti i popoli, ma soprattutto per gli italiani, che non obbediscono che alla voce del padrone”. Eccole, le curiosità tratte da Focus.


ERA UN NANEROTTOLO?

Napoleone basso? Sì, ma non troppo: gli storici concordano che fosse alto circa 1,68 cm, 3 centimetri più della media dei francesi del suo tempo (e 3 centimetri in più dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy). Quella di Napoleone nanerottolo probabilmente fu una maldicenza degli inglesi per sminuirne la fama sui campi di battaglia.


RUBÒ LA GIOCONDA?

Non è neppure vero che trafugò la Gioconda di Leonardo: secondo gli storici il dipinto si trovava in Francia dal 1517, dove lo aveva portato proprio l’autore. In seguito il quadro fu acquistato molto probabilmente dal Re Francesco I: Napoleone, grande appassionato d’arte, nel 1800 si limitò ad appenderlo nelle stanze della moglie Josephine e in seguito la Monna Lisa entrò a far parte della collezione permanente del Louvre (che all’epoca si chiamava Museo Napoleone). Insomma, una bufala.


LA MANO SUL GILET…

Un tic? Un segno del feroce mal di stomaco di cui soffriva? No, semplicemente un’usanza diffusa tra coloro che si prestavano a un ritratto, tra il 18esimo e il 19esimo secolo.


IL SUO “NICKNAME”

Forse avrebbe scelto come nickname Nabulio: il soprannome con cui lo chiamavano i genitori da piccolo.


LEGISLATORE…

Sul web circola la leggenda che in Francia ancora oggi è vietato dare a un maiale il nome Napoleone: in realtà non ne parla nessun articolo del Codice Napoleone. È un’altra diceria? In realtà il più importante lascito dell’età napoleonica sono le riforme attuate fra il 1800 e il 1804, anni durante i quali fu redatto il Codice civile, detto anche Codice Napoleone, approvato il 21 marzo 1804. Durante il periodo napoleonico, il sistema amministrativo francese abbandonò il decentramento della rivoluzione e si caratterizzò per un fortissimo accentramento statale.


OGGI VI DICO… NAPOLEONE

“La camera da letto di Churchill era in parte una biblioteca con un numero enorme di libri […]. C’erano anche molti volumi su Napoleone. «Sì» ammise «sono un suo grande ammiratore.»” (Charlie Chaplin)

“Qui stanno le ceneri, il suo nome è dappertutto.” (epitaffio)
(Hic cineres, ubique nomen.)

“Un uomo che sfidò Dio” (Victor Hugo)

“Era grande: e perciò dové cadere. | Cielo e terra s’unirono ad abbatterlo. | Gli invidi uomini di fango non potevano | sopportar la sua grandezza, | e neppure potevano gli dei | sopportare chi a loro somigliava”. (Mihály Vörösmarty, poeta ungherese dell’800)

“Ho avuto bisogno di credere e ho creduto; ma la mia fede si è trovata inceppata da quando ho cominciato a ragionare; e questo mi è accaduto assai presto, a tredici anni.” (Napoleone Bonaparte)

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