RICORRENZE…NATI IL 3 MARZO

Gianni Alemanno, Alexander Graham Bell, Bruno Bozzetto, Georg Cantor, Tomas Milian, Achille Occhetto, Charles Ponzi, Tiziano Sclavi.
MORTI: Giuseppe Di Stefano, Georges Perec.

 

 

 

L’INDISCREZIONE… I LAPIS DI FELLINI

Sulla scrivania di Fellini, contate, 129 penne a sfera, 21 lapis, 18 pennarelli [Porro, Corriere della sera].

 

 

 

 

 

OGGI VI DICO… I RIMPIANTI

“Noi tutti dovremmo cominciare a vivere prima di diventare troppo vecchi. La paura è stupida. È così che nascono i rimpianti.” (Marilyn Monroe)

“Le follie sono le uniche cose che non rimpiangiamo mai.” (Oscar Wilde)

“Non amo che le rose che non colsi. Non amo che le cose che potevano essere e non sono state…” (Guido Gozzano)

“Il rimpianto è già poesia.” (Mina)

“Ho un solo rimpianto nella vita: di non essere qualcun altro.” (Woody Allen)

IL SORRISO… IL PANICO

“Avere il coltello dalla parte del panico”
(Dino Basili)

 

 

 

 

 

 

ATTUALIZZANDO… PERSONAGGI INDIMENTICABILI

Molti di noi (forse tutti) hanno il rimpianto di non aver frequentato più spesso alcune persone. Per me è così. Non parlo di amici, amiche, fidanzate, parenti: storie private che non interessano ai lettori. Sono contrario a rimpianti, rimorsi e pentimenti, ma – oggi – mi dispiace di non aver frequentato più assiduamente personaggi importanti e famosi, che mi trattarono non solo con stima e simpatia, ma anche con un approccio amichevole. Grazie al mio lavoro di giornalista, non dico di avere conosciuto mezzo mondo, ma quasi. E, per il mio caratteraccio poco incline ad inseguire, e forse anche per il timore di apparire invadente, non li ho frequentati quanto avrei desiderato.

FANFANI, PANNELLA, COSSIGA…

Ecco i primi nomi che mi vengono in mente, sono personaggi politici, figure gigantesche a confronto con i protagonisti di oggi. E da tutti, al di là della curiosità professionale, avrei potuto imparare moltissimo. Amintore Fanfani, Giulio Andreotti, Marco Pannella e, più degli altri, Francesco Cossiga. Fanfani era integro, onestissimo, spinto da ideali nobili, Andreotti era pragmatico e ironico (“Meglio tirare a campare che tirare le cuoia”), Pannella era un provocatore nato, un visionario, più “avanti”, più puro, un utopista. Ma Cossiga! Era quello di mente più libera, indipendente, con un coraggio ammirevole.
Tutti avevano grandi difetti, ma da tutti sarei andato a scuola volentieri, per capire e migliorarmi, se fossero stati miei insegnanti al liceo: nel primo banco, per seguire bene le parole, i gesti, perfino le smorfie.

 

PERTINI E SCIASCIA

All’elenco dovrei aggiungere Sandro Pertini, che mi fu vicinissimo, ma il suo caso è diverso: era un eroe (pieno di difetti, sia chiaro) e l’eroismo non si insegna. Un’altra volta vi parlerò di Leonardo Sciascia, che oggi – se vivesse – sarebbe preziosissimo, un riferimento super partes, per capire qualcosa (senza appartenenze di nessun tipo) del caos in cui siamo sprofondati.

 

 

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