RICORRENZE…NATI IL 4 MARZO

Giorgio Bassani, Lucio Dalla, James Ellroy, Pierluigi Pardo, Umberto Tozzi, Paolo Virzì, Antonio Vivaldi.
MORTI: Antonin Artaud, Ippolito Nievo.

 

 

 

 

L’INDISCREZIONE.. MARADONA VS DOLCE&GABBANA

Dolce & Gabbana sono stati condannati a pagare 70 mila euro a Maradona, per aver fatto sfilare a Napoli una modella con la maglia azzura e sulla schiena il numero 10 e la parola “Maradona”. Non erano stati autorizzati, e secondo il giudice Paola Gandolfi il nome Maradona «veicola particolari suggestioni di fascino storico e di eccellenza calcistica» e «non può essere consentito a terzi imprenditori di farne uso alcuno, senza il consenso dell’avente diritto» [Ansa].

 

OGGI VI DICO… I SASSOLINI NELLE SCARPE

“Costa più vendicare i torti, che sopportarli.” (Thomas Wilson)

Non sono le asperità del terreno a far male ai piedi, ma i sassolini che entrano nelle scarpe
(Proverbio arabo)

“Per farsi dei nemici non è necessario dichiarare guerra, basta dire quello che si pensa.”
(Martin Luther King)

“Sii sempre pronto a dire quello che pensi, e il vile ti eviterà.” (William Blake, poeta)

“Non ho potuto sempre dire tutto quello che volevo, ma non ho mai scritto quello che non pensavo.” (Indro Montanelli)

IL SORRISO… HITLER BEFFATO

Hitler chiese a von Karajan di non dirigere I maestri cantori a memoria, ma seguendo lo spartito, in modo da non umiliare il prediletto Furtwängler. Von Karajan lo fece contento, mise lo spartito sul leggio alla rovescia (raccontato da Leone Magiera) [Sandro Cappelletto, La Stampa].

 

 

 

ATTUALIZZANDO… I BOTTI DI MOLLICA

Il mite Vincenzo Mollica va in pensione e si congeda con due botti. Il grande giornalista conferma che è importante scegliere il momento giusto, se e quando si vuol dire qualcosa di impegnativo.
Non dico un minuto, bisogna essere fulminei: né un secondo prima, né un secondo dopo. Vincenzo, ospite di Mara Venier, ha citato una battuta presa in prestito da Federico Fellini, ricordando ciò che il grande regista gli disse in un loro incontro: “Mai sbagliare il tempo di un addio o di un vaffanculo perché se lo sbagli solo di un secondo ti si potrebbe ritorcere contro”.

 

E IL MITE SPARA UN “FANCULO”

Mollica, da qualche giorno in pensione, ha fatto di più: Mara Venier lo ha accolto festosamente facendogli trovare in studio alcuni suoi amici, famosi e no, convenuti per salutarlo con affetto. E lo ha ringraziato per averla sostenuta quando lei era debuttante. E lui, 67 anni, si è emozionato com’era già successo a Sanremo, di fronte all’omaggio congiunto di Fiorello e Amadeus. E ha aggiunto: “Non ho mai chiesto nulla a nessun direttore, mi sono sempre tenuto la possibilità di mandarli a fanculo”.

 

 

HA AVUTO 24 DIRETTORI

Quarant’anni di carriera: con Mara, Vincenzo li ha ripercorsi, senza reticenze. E si è tolto qualche soddisfazione con un paio di battute del tutto inconsuete per lui. “Bisogna sempre fare il contrario di quello che ti dicono i figli di una mignotta”, oltre a quella che ho già ricordato. Hanno scritto che “è stata la stoccata del giornalista libero, dell’uomo che dopo 40 anni conserva la possibilità di smarcarsi da etichette di qualsiasi tipo, potendo orgogliosamente rivendicare di avere lavorato sempre secondo coscienza, senza approfittare della benevolenza dei direttori (24!) di turno. Mollica ha detto: “24 piani editoriali diversi, ma mi sono sempre trovato bene”.

QUANNO CE VÒ…

 

Vincenzo è sempre stato considerato non solo un bravissimo intervistatore, ma anche un personaggio paziente, il più mite del mondo. Ma alla fine non ce l’ha fatta: si è congedato con due botti. “Quanno ce vo’ ce vo’…”, dicono a Roma.

 

 

 

 

 

 

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