RICORRENZE… BARBIE HA 60 ANNI!

Sessant’anni fa.
Lunedì 9 marzo 1959. Alla Fiera internazionale del giocattolo di New York debutta la bambola Barbie. «Era il 1959 e la moglie del padrone della Mattel, Ruth Handler, guardando sua figlia, Barbara, che ritagliava figurine di carta e poi le vestiva in ogni modo, decise di mettere al mondo una mini-donna alta 29,5 centimetri, dotata di ogni grazia femminile, dando vita alla prima fashion doll della storia. “È alta poco più di una margherita – diceva la pubblicità – ed è invitata a tutte le feste”. Una piccola intuizione per un affare colossale, uno dei più grandi del dopoguerra», scrisse Maria Novella De Luca, su la Repubblica 30/1/1999.

UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… IL PONTE DI GENOVA

Ferragosto è lontano, il dolore e lo sgomento nazionali (tranne ovviamente quello delle famiglie delle vittime…) si vanno esaurendo, Autostrade abilmente sta recuperando il suo vecchio ruolo, le indagini proseguono faticosamente. Vorrei aggiungere che, secondo fonti bene informate, la ricostruzione del ponte crollato non avverrà in un anno. Ce ne vorranno almeno tre. E già l’abbattimento – in corso – procede molto lentamente. Mi auguro che la mia adorata Genova non si rassegni e pretenda verità e giustizia; e abbia la solidarietà concreta che merita, umanamente, socialmente e – non sorridete – politicamente.

L’ARTICOLO PIÙ BELLO… PIER LUIGI MAGNASCHI

Oggi la Confederazione Unitaria di Base (Cub) e l’Unione Sindacale di Base (Usb) hanno proclamato, nel settore dei trasporti pubblici, uno sciopero generale nazionale.
Pierluigi Magnaschi su ItaliaOggi: “Lo sciopero sarà di 24 ore con rivendicazioni riguardanti, dice testualmente il comunicato stampa, che sembra redatto dal Gabibbo: “La violenza maschile sulle donne, le discriminazioni di genere, contro la precarietà e la privatizzazione del Welfare, il diritto ai servizi pubblici gratuiti e accessibili, al reddito universale e incondizionato, alla casa, al lavoro, alla parità salariale, all’educazione scolastica, alla libertà di movimento, per le politiche di sostegno alla maternità e paternità condivisa”. Dopo averlo letto attentamente e aver verificato che non sia una burla ci viene sommessamente da rilevare che manca il riferimento al libero amore. Sulle rotaie? Perché no?”

OGGI VI DICO CHE… LA MIMOSA

“A primavera
appar dovunque la mimosa.” (Vincenzo Cardarelli)

“Ogni anno, mentre scopro che Febbraio
è sensitivo e, per pudore, torbido,
con minuto fiorire, gialla irrompe
la mimosa.” (Giuseppe Ungaretti)

“Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza.” (Rita Levi Montalcini)

“Se Dio non avesse fatto la donna, non avrebbe fatto il fiore”. (Oscar Wilde)

“Non si nasce donne: si diventa.” (Hermann Hesse)

ATTUALIZZANDO… PER FORTUNA LA MIMOSA C’È

La produzione nazionale di mimose è in Liguria, il 90% nella provincia di Imperia, il 10% in quella di Savona. Quest’anno la Cia-Agricoltori stima un aumento delle vendite delle mimose del 7% in Italia, con quasi 13 milioni di mazzetti per un giro d’affari di 15 milioni di euro. Il prezzo al dettaglio, che varia a seconda del peso, va da 1 a 10 euro. Lo riferisce l’Ansa.

 

MA PERCHÉ LA MIMOSA? LA MOGLIE DI TOGLIATTI, NEL 1946…

(Focus) Vi siete mai chiesti perché si regalano le mimose e non un altro fiore per celebrare la donna? Dal 1977 la Festa della Donna è diventato un evento internazionale. In tutto il mondo, infatti, vengono fatte manifestazioni e festeggiamenti per ricordare le lotte sociali e politiche che le donne hanno affrontato per ottenere diritti scontati per l’uomo. Il fiore, la mimosa, tuttavia è un’usanza tutta italiana. Come mai? Dobbiamo tornare indietro di quasi 70 anni e arrivare al 1946 quando due attiviste dell’Udi (Unione Donne Italiane), Rita Montagnana (moglie di Palmiro Togliatti, noto politico italiano) e Teresa Mattei, proposero di adottare questo fiore come simbolo della Festa della Donna. La decisione fu messa ai voti e le donne dell’Udi, votarono all’unanimità per questo fiore.

 

 

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