“L’idea che da tempo ci siamo fatti di una persona ci tappa occhi e orecchie.”
(Marcel Proust)
“Il pregiudizio è un’opinione senza giudizio.”
(Voltaire)
“Come tutte le merci di valore, la verità è spesso contraffatta.”
(James Cardinal Gibbons, cardinale statunitense)
“Procediamo sicuri: l’ingiustizia ci accompagna dalla culla alla tomba.”
(Francesco Burdin)
ATTUALIZZANDO… FACCHETTI NELLA STORIA DEL CALCIO
Nella storia del calcio il ricordo di Giacinto Facchetti resterà prestigioso e immune da ingiusti sospetti, legati a Calciopoli, che lo hanno colpito perfino dopo la sua morte. Ho ricevuto due lettere critiche dopo la pubblicazione, domenica, su La Verità, del ritratto del campione dell’Inter. Rispetto sempre obiezioni e critiche, e perciò le cito.
UNA PRIMA LETTERA GENTILE
La prima lettera è gentile, firmata dal signor Tullio Bologna di Vigevano: “In merito al ricordo che Lanza ha fatto di Giacinto Facchetti, pur non essendo interista concordo sul fatto che fu un giocatore tanto bravo quanto corretto sul campo di gioco. Quel che non mi va giù, invece, è la beatificazione “a prescindere” che si fa del personaggio anche da dirigente…. “
UNA SECONDA LETTERA AGGRESSIVA
La seconda missiva è più aggressiva: “Ho letto con sconforto l’articolo di Lanza su Facchetti. Quale auto assoluzione… se le intercettazioni sono state l’unica prova di Calciopoli, non capisco perché non valgono per Facchetti.” Firma, Carlo Giraldi di Lucca.
LE MIE SONO LIBERE OPINIONI
Rispondo: nella rubrica domenicale su “La Verità” descrivo i protagonisti che “c’erano una volta”, secondo ricordi diretti e personali, ed esprimo le “mie” valutazioni, ovviamente opinabili. Facchetti, divenuto presidente dell’Inter, parlava – come tutti – con gli arbitri, e allora? Nulla indica che facesse pressioni o iniziative corruttive per influenzare i risultati delle partite.
AL PROCESSO, FACCHETTI ERA SCOMPARSO DA ANNI
E Giacinto, al momento del processo, era scomparso da alcuni anni: non poteva neanche difendersi. In Calciopoli ci sono state esagerazioni e giustizialismi. Su Facchetti neanche una pur minima prova, né poteva esserci perché, in campo e fuori, è stato un atleta e un dirigente esemplare.
LASCIAMOLO RIPOSARE IN PACE
In conclusione, per quanto riguarda Facchetti, sottolineo e condivido il comune sentire. Vox populi, vox dei: nessuna “santificazione”, però lasciamolo riposare in pace. È una minima forma di rispetto che – almeno questa! – gli dobbiamo.