RICORRENZE…NATI IL 28 OTTOBRE

Diego Bianchi, Bill Gates, Eros Ramazzotti, Julia Roberts, Jones Salk, Evelyn Waugh.
Morti: John Locke.

 

 

 

UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… CRISTIANO RONALDO

La statua in bronzo di Cristiano Ronaldo a Madeira, sua isola natale, è scolorita solo nelle parti basse. Motivo: le turiste, soprattutto russe e asiatiche, allungando le mani sugli attributi sono convinte che porti fortuna [Iaccarino, Il Fatto].

 

 

OGGI VI DICO CHE… IL CAMPIONE

“Noi siamo quello che facciamo costantemente, l’eccellenza quindi non è un atto ma un abitudine” (Aristotele)

“Per i campioni sportivi niente fumo, niente vino e niente donne. Ma allora che vincono a fare?”
(Totò)

“Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso.” (Nelson Mandela)

“I campioni non si costruiscono in palestra. Si costruiscono dall’interno, partendo da qualcosa che hanno nel profondo: un desiderio, un sogno, una visione.” (Muhammad Ali)

“La forza mentale distingue i campioni dai quasi campioni.” (Rafael Nadal)

UN SORRISO… IL LUNARIO

Tra le domande per essere ammessi al Collegio (Raidue): cosa significa l’espressione “sbarcare il lunario”?». Risposta di uno dei ragazzi: «Atterrare sulla luna» [Aldo Grasso, Corriere della sera].

 

 

 

ATTUALIZZANDO… È ARRIVATO THIAGO MOTTA

In campionato è arrivato il rivoluzionario Thiago Motta, che vuole utilizzare il portiere, eventualmente, anche a centrocampo. Thiago porterà un pizzico di follia nell’arido mondo del calcio? È il nuovo allenatore del Genoa, ma in questo caso la mia genoanità, con cui vi affliggo spesso, non c’entra un bel niente. Thiago è, semplicemente, un folle ex calciatore, campione di atipicità.
Vi dico solo l’ultima: torna in Italia come allenatore, con l’intenzione di introdurre una fantastica tattica nuova: il 2-7-2, che prevede il portiere utilizzato come un qualsiasi altro giocatore, in difesa o addirittura a centrocampo.

C’È UN MEDICO IN SALA?

Si dice che quando lo annunciò la prima volta, un giornalista borbottò: “C’è un medico, in sala?!”. Ma é proprio questo che mi piace, di Motta. La sua imprevedibilità. Il suo coraggio. La fiducia nelle sue idee.
La sua vita ha aspetti romanzeschi: é brasiliano, nato a São Bernardo do Campo, 28 agosto 1982, ma possiede la cittadinanza italiana per discendenza: agli inizi del 1900 il suo bisnonno Fortunato Fogagnolo partì per il Sudamerica da Polesella , un piccolo comune a sud di Rovigo.
Da calciatore, stava per chiudere la carriera nel fiore degli anni, stroncato da due micidiali infortuni: prima al Barcellona (un pilastro, insostituibile subito dopo il debutto), poi all’Atletico Madrid.
Voleva smettere, ma il Genoa lo convinse a riprovare, e tornò in campo dopo mesi di cure. Fu protagonista a fianco di Diego Milito, di una stagione indimenticabile: il presidente Enrico Preziosi – abituato a vendere i migliori – cedette tutti e due all’Inter. E fu il favoloso triplete!

INTER E PARIS ST.GERMAINE

Gran centrocampista: come diavolo ci riuscisse non so, ma si faceva trovare sempre smarcato dai compagni. Una colonna anche nella Nazionale italiana, poi dall’Inter al Paris St.Germaine, sei anni da calciatore e allenatore dei giovani, con la sua mirabolante idea tattica in testa.

 

 

 

UN RECORD: TRE SOSTITUTI, TRE GOL

Sabato il rivoluzionario Thiago, ben più temerario offensivista, per fare un nome, di Zdenek Zeman, ha debuttato alla grande: 3-1 al Brescia, travolto dopo essere andato in vantaggio nel primo tempo.
Motta ha deciso con intelligenza tre sostituzioni e tutti e tre i sostituti hanno segnato i gol della vittoria.
Un record, nessun allenatore vi era mai riuscito. L’impressione é che Motta sarà una stella. Aspetto, con prudenza (che non è mai il mio forte). Mercoledi, a Torino, c’é la Juventus. Appuntamento impossibile, anche per l’uomo della rivoluzione?

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