OGGI VI DICO CHE… ROTTAMAZIONE ALLA FIORENTINA

“…Questi toscani che vengono a fare fortuna a Roma, diventano irritanti quando non si accontentano di vincere, ma vogliono addirittura stravincere. È il caso di Luciano Spalletti che è tornato come un figlio prodigo e per prima cosa si è scagliato contro Francesco Totti, emblema ed eroe della città” (Luigi Bisignani, “Il Tempo”, 20 aprile 2016).

ATTUALIZZANDO… TOTTI / GRAZIE BISI, GRAZIE PIGI

Bisignani_BattistaSono felice per gli interventi di Luigi Bisignani su “Il Tempo” e di Pigi Battista sul “Corriere della Sera” (“La Roma verrà ricordata negli anni per Francesco Totti, non certamente per lo Spalletti di turno”). E non perdo l’occasione per puntualizzare: 1. Fossi allenatore della Roma o di qualsiasi squadra, utilizzerei Totti per 10 minuti minimo o mezz’ora massimo, con la fiducia – come sta succedendo – che risolva la partita con la sua inesauribile classe. 2. Questa opinione non può essere imposta a nessun allenatore, neanche all’antipatico e spocchioso Spalletti. Però il dovere, indiscutibile, di Spalletti o di qualsiasi altro allenatore è di non considerare i giocatori tutti uguali e tutti allo stesso modo; il dovere è di capire e valorizzare le qualità di ciascuno; comunque il dovere è di esprimere rispetto per tutti, in particolare per i calciatori – Totti è un caso unico – che per lustri abbiano dimostrato capacità superiori e attaccamento alla maglia e alla squadra. Non si può avere, con Totti e con chiunque altro, un rapporto, come ha fatto notare educatamente Francesco, di “buongiorno e buonasera”.

FRANCO ROMEO / UN NOME DA VOTARE PER ROMA

Franco RomeoNon so quante volte ho scritto che non voto dal 1992, un po’ per disgusto e un po’ perché sono convinto di una sostanziale inutilità del voto di fronte a questo Sistema: l’ultima conferma arriva dal referendum, in cui milioni di persone sono state beffate dal quorum non raggiunto. (En passant, ma perché una consultazione referendaria non dovrebbe essere regolare, per rispetto di chi vota, magari stabilendo una minima cifra di persone che hanno deciso di esprimersi?). Ho aggiunto che per le amministrative, dove il significato politico dovrebbe essere secondario rispetto alle qualità dei candidati all’amministrazione, mi sono ripromesso di indicare alcuni, saranno pochissimi, nomi apprezzabili per l’indiscutibile merito.
Il nome di oggi, e lo indico senza esitazioni, è Franco Romeo. Si candida per pura passione, per il desiderio di dare un contributo nel settore tormentato della sanità, coinvolto da amici a cui non è riuscito a dire di no, e a mio parere ha tutto da perdere e poche soddisfazioni da ricavare. Una di queste soddisfazioni potrebbe essere un largo consenso e sostegno da parte di chi lo conosce e lo apprezza. Se fossi un comunicatore vicino a lui, lancerei questo slogan: “Forse vi ha salvato la vita, potrebbe salvare Roma”. Romeo è un cardiologo interventista, famoso in Europa e nel mondo (tra l’altro, è stato il primo a sostituire la valvola mitralica), insigne professore all’università di Tor Vergata. Al di là della sua qualità professionale, mi ha colpito l’umiltà nei comportamenti. Diciamolo: spesso questi professoroni, pur indiscutibili e validi nel lavoro, sono persone sussiegose, con un altissimo concetto di sé stessi, a volte irraggiungibili, o addirittura intrattabili: Romeo no. È modesto, affabile, non parla di sé, attento ad ascoltare gli altri, pronto a dare una mano (quasi sempre decisiva, vista la sua specializzazione). Se il Sistema fosse diverso, un partito – qualsiasi partito – avrebbe pensato di candidarlo sindaco. Invece, è semplicemente in lista, pronto “a dare una mano”, esattamente come fa nel lavoro. Votiamolo, sosteniamolo: per aiutarlo a difendersi dalle burocrazie e dalle ottusità che saranno in agguato, dopo le elezioni, nel Comune di Roma, tutto da ricostruire, innanzitutto per la credibilità.

ITALIA / 1. DIECI POTENTI PER ME POSSON BASTARE?

Collage potentiPer puro divertimento, a tavola con amici, abbiamo provato a stilare l’elenco di (almeno) 10 personaggi di maggior potere oggi in Italia. In ordine alfabetico: perché è difficile stabilire una classifica, eravamo su questo tutti in disaccordo. Luigi Bisignani, Maria Elena Boschi, Urbano Cairo, Francesco Gaetano Caltagirone, Piercamillo Davigo, Carlo De Benedetti, Leonardo Del Vecchio, Luca Lotti, Sergio Marchionne, Carlo Messina, Monica Mondardini, Giorgio Napolitano, Giuseppe Pignatone, Matteo Renzi, Marco Tronchetti Provera.
Sono 15: ditemi chi escludereste e chi aggiungereste.

ITALIA / 2. DIECI PERSONAGGI INCOMPIUTI O IN DISCESA

In discesaSilvio Berlusconi, Antonio Campo Dall’Orto, Diego Della Valle, Graziano Delrio, Claudio Descalzi, Federico Ghizzoni, Giovanni Malagò, Luca di Montezemolo, Fabrizio Palenzona, Alberto Nagel, Pier Carlo Padoan, Carlo Tavecchio.
Sono 12, oserei dire che la lista potrebbe essere molto lunga. Abbiamo lasciato fuori Denis Verdini, per un singolare contrasto di opinioni: alcuni volevano inserirlo tra i potenti, altri tra gli incompiuti, con un punto interrogativo.

MINIMALISMI / CIRINO POMICINO, COSTANZA ESCLAPON

Esclapon_PomicinoVisto Cirino Paolo Pomicino nello scompartimento executive del Frecciarossa Roma – Milano, lunedì alle 9, in partenza da Termini. Per metà viaggio, “Geronimo” ha dormito, per l’altra metà ha parlato al telefono con voce squillante. Divertenti le facce dei compagni di viaggio, che disinvoltamente tentavano di ascoltare. Non riferirò. Il vizietto di parlare ad alta voce al telefono, in treno, oltre che fastidioso per chi voglia riposare, rischia di diventare allettante per chi invece voglia ascoltare. / Martedì, ore 18, via Andegari, Milano: Costanza Esclapon, elegante e in forma, a passeggio con Gaetano Miccichè e Stefano Lucchini (la spiata arrivata da un comunicatore, molto noto nel settore, che passava in bicicletta). Curiosità: la Esclapon è “the best” per le relazioni esterne con la stampa: ex Rai, molto ambita sul mercato. Micciché è appena passato all’Imi come presidente. Gatta ci cova? Abbiamo esplorato, smentita puntuale.

SIRO BRUGNOLI, UN UOMO E TRE VITE

Layout 1È uscito, edito da “L’attimo fuggente”, un librino autobiografico sulla vita di questo personaggio straordinario. Brugnoli è stato colpito in tenera età dalla poliomielite, restando parzialmente paralizzato. Ha reagito, sotto la severa guida paterna, in modo esemplare: mai un lamento, mai si è auto compianto per la “disgrazia”. Ha cercato di vivere, e vi è riuscito, come chiunque altro. Fino a quarant’anni, senza lavorare: anche se non lo gradisce, è inseribile nella categoria dei grandi latin lover italiani. Ha conquistato donne affascinanti e molto desiderate come Isabella Biagini, Alida Chelli, Marisa Mell (e tante altre): la carta vincente di Siro era, ed è, l’empatia.
Nel libro – ho raccolto il testo e ho scritto un’introduzione – i nomi delle conquiste non ci sono, per finezza d’animo di Brugnoli, da giornalista non posso non farli. E questa è stata la prima vita di Siro. La seconda: a quarant’anni ha – finalmente – cominciato a lavorare perché il patrimonio di famiglia si stava sbriciolando. E ha avuto un successo imprevedibile e grandioso, come imprenditore nel settore sanitario. La terza vita (ma non se ne escludono altre) è quella di un uomo che odia, come sempre, la solitudine, è curioso della vita e della gente, per la complessità dell’animo umano, si propone come un saggio filosofo, libertario. Ha, ovviamente, anche molti difetti, ma non ne parlerò qui e comunque non ora. A Brugnoli non interessa il chiasso pubblicitario, il libro è diventato un’occasione per cene con vecchi e nuovi amici. Ma alla radice delle sue confidenze autobiografiche c’è stata la voglia di vivere e – aggiungo io – di trasmettere in modo umile e persuasivo un sostegno a chiunque abbia dovuto sopportare dal destino il peso di un handicap simile.

cesare@lemescolanza.com
20.04.2016