OGGI VI DICO CHE… GIOCATORE E GENTILUOMO, SECONDO VITTORIO DE SICA

“Un giocatore gentiluomo si distingue per la sua capacità, hospital quando perde, di fare in modo che nessuno se ne accorga”. (Vittorio De Sica)

ATTUALIZZANDO… CONQUISTARE, ATTRAVERSO IL GIOCO, L’EQUILIBRIO. SAPER VINCERE E SAPER PERDERE

elogio del gioco d'azzardo

Domani (15.30-17) sono invitato a Tv 2000 per parlare, indovinate?, di gioco d’azzardo. In settant’anni di vita intellettuale ho accumulato un certo alfabetismo e qualche idea, anche originale, sull’universo mondo. Ma le etichette è difficile scrollarsele di dosso, quindi in televisione (troppo) spesso mi invitano per parlare di gioco – forse perché sono l’unico, o quasi, a sostenerne, come metafora della vita, il diritto di esistere. Aggiungo che uno dei motivi per cui ho scritto “Elogio del gioco d’azzardo” è proprio questo: misurarsi con puntate di azzardo insegna a saper vincere e anche a saper perdere. Cioè a trovare un equilibrio – ambizione e desiderio di noi tutti – nella vita di ogni giorno.

I TALK IN CRISI. NE’ SANGUE NE’ MERDA. DA BERLUSCONI A RENZI: ARIDATECE ER PUZZONE!

silvio berlusconi e matteo renzi

Ho scritto qualcosa sull’insostenibile superficialità dei talk politici, prendendo spunto dal fatto che non ce n’è stato uno capace di fiutare, captare, anticipare una sola parola sulla clamorosa svolta, l’avvicinamento tra Pd e grillini. Mai una sola notizia, una indiscrezione, una percezione della realtà: solo una montagna di chiacchiere al vento. Bene, aggiungo oggi che Massimo Donelli ha pubblicato una sua acuta nota, dal titolo “Aridatece er puzzone”. Donelli è stato a lungo direttore di Canale 5 e prima, dovunque, protagonista nel mondo del giornalismo. Quindi, si intende molto sia di tivu, sia di giornalismo. La sua analisi, in sintesi, è questa: Berlusconi era divisivo, quindi accendeva gli animi dei partecipanti ai dibattiti. Il talk show politico è parente stretto del reality show e aveva nella rissa tra i personaggi il suo momento clou. Con Berlusconi, divisivo, funzionava. Con Renzi, inclusivo, no. Tutti, o quasi, stanno con Renzi: la rissa non si accende. E l’interesse per il talk crolla. Aggiungo che qualche speranza potrebbe esserci, visto che si parla di rottura tra il governo Renzi e Berlusconi. Ma non ci credo. Se non saltano fuori idee nuove (da conduttori, autori, partecipanti: l’unico sempre appuntito è Brunetta), affonderemo a lungo nelle sabbie immobili, delle chiacchierate – inutili – di politica. Un grandissimo personaggio politico, Rino Formica, negli anni ottanta firmò due battute memorabili. La prima: in politica, anzi nel partito socialista, c’erano (troppi) nani e ballerine. La seconda: la politica è sangue e merda. Oggi, nani e ballerine sono sempre in scena. Ma in politica non c’è più sangue, forse è rimasta solo la merda.

INSOPPORTABILE LINGUAGGIO DELLE TELECRONACHE CALCISTICHE

telecronisti

Leggete, se vi gusta, su ILDECODER.COM ciò che ho scritto nella mia rubrica sul Corriere dello Sport, a proposito dell’insostenibile (per enfasi, luoghi comuni, approssimazione, ecc) decadenza delle telecronache calcistiche. il difetto è analogo a quello dei talk politici: chiacchiere, parole al vento. L’esigenza fondamentale nei talk sarebbe quella di fornire notizie e indiscrezioni, e contrapporle (Massimo Donelli allude anche all’indispensabilità dello scontro, della rissa verbale: impossibile arrivarci, comunque, se mancano i fondamentali). Il punto cruciale nelle telecronache giornalistiche è l’asciuttezza delle informazioni: a cominciare dalla precisione nell’indicare i nomi dei calciatori, che spesso sfuggono a chi sia comodamente seduto in divano… Macchè! I nomi e le notizie non ci sono, ma il diluvio di commenti è puntuale, come e peggio che nei talk. Perché? Una volta i telecronisti erano una decina, oggi sono un centinaio, quindi mancano la gavetta, la preparazione, l’umiltà… Ci si aggrappa ai luoghi comuni, a parole che d’improvviso e chissà perché diventano di moda. Qui, un solo esempio: l’aggettivo “cinico”. Una squadra segna un gol e immediatamente diventa cinica. Gesummaria! Ma sapete cosa significa “cinico”?! Così si definisce una persona che non abbia sentimenti, sensibilità, un amorale. Esempio di ieri: Maccarone, giocatore dell’Empoli, segna un bel gol alla Lazio e di colpo diventa, insieme con la sua squadra, un cinicone… Cosa diavolo doveva fare Maccarone? Buttare il pallone fuori campo anziché in porta, per non essere giudicato amorale? E i suoi compagni di squadra? Dovevano strillargli e implorare che sbagliasse? Tutto da ridere. Per non dire del pallone, innocente protagonista, non fazioso e non parziale, che spesso viene giudicato “velenoso”, chissà perché! Il veleno è nella mente perversa dei telecronisti…

SEGNALAZIONI / BOLERO, UN LIBRO DI CARMELO ABBATE SUL FOTOGRAFO DI CRAXI 

Bolero copertina

Mi hanno segnalato – e al volo lo segnalo a voi tutti – un interessante libro di Carmelo Abbate, “Bolero”, pubblicato da Piemme. Abbate è un giornalista di Panorama, il suo libro parla di Umberto Cicconi, fotografo ben noto al tempo di Craxi, e di conseguenza sulla storica stagione di Bettino. Almeno così mi hanno detto. Il libro è scritto, testualmente, “in uno stile strano”, a volte fantasioso e a volte romanzato, ma gli addetti ai lavori, come minimo, ne riconoscono con facilità le coincidenze o le rappresentazioni della realtà. Corro a procurarmi “Bolero”, e quasi certamente, viste le premesse, ve ne parlerò.

 
 
 
 
 
 
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10.11.14