OGGI VI DICO CHE… GALEANO TRA VITA E MORTE

“Non ho un dio. Se lo avessi, gli chiederei di non farmi arrivare alla morte. Ho ancora molto da camminare. Ci sono lune alle quali non ho ancora abbaiato e soli che non mi hanno ancora acceso.” (Eduardo Galeano).

ATTUALIZZANDO… SE TUTTI PENSASSIMO CON QUESTA PROFONDITA’

eduardo galeano

E’ in fondo ciò che penso io, ma Galeano lo dice con parole splendide, e bene ha fatto Gianni Mura a citare questo pensiero nell’avvincente ritratto che dello scrittore sudamericano (3 settembre 1940-13 aprile 2015) ha pubblicato su “La Repubblica”. A volte dico che mi piacerebbe morire subito, possibilmente in maniera non dolorosa, perché ho cantato le mie canzoni, forse ho già vissuto quattro o cinque vite ed è difficile che riesca a fare, senza più quelle energie che ho avuto e sprecato in giovinezza, ciò che non sono riuscito a fare fino ad oggi. Ma penso anche che mi dispiacerebbe morire, se prima non potrò leggere e rileggere i libri che mi piacciono, e a scrivere ciò che mi diverte (ci vuole energia anche per queste attività, ma mi accontento di quel che resta del giorno). Concludo le confidenze, ricordando che ho molto scialacquato nei miei primi 72 anni e dunque sono obbligato a lavorare ancora, per avere qualche guadagno, e per questo sì che ci vuole molta energia. Comprimo il mio ego e mi rivolgo a voi tutti: siete sicuri di riflettere, ogni giorno, su ciò che significa vivere? O vi basta (beati!) vivere per vivere, senza neanche chiedervi perché? Insomma, per allinearci a Galeano, ci sono lune alle quali non avete ancora abbaiato e soli che non vi hanno ancora acceso? Per me, comunque sia, il non senso maggiore, la riflessione più malinconica è veder morire giovani, che assai più di me meriterebbero di vivere: senza pensare, ma ci penso, alle tragedie che ogni giorno si verificano nel mondo, la morte mi gela da vicino. Un anno fa se ne andò, dopo un lungo martirio, una mia giovanissima  nipotina.  In questi giorni lotta contro la morte un caro ragazzo vicino alla mia famiglia. Perché? Questo è il non senso della vita, per me e per coloro che come me e Galeano, non siano sostenuti dalla fede. Non si accende mai, per noi, il sole, che possa darci un senso di verità e spiegarci perché siano previste tante ingiuste disuguaglianze.

AGAZIO LOIERO NEL CATALOGO DEI LIBERI DI MENTE

AGAZIO LOIERO

Includo con entusiasmo Agazio Loiero nel catalogo delle persone libere di mente. Due volte ministro, Presidente della Regione Calabria: in politica ha avuto successo grazie alla cultura e all’acuta intelligenza, stimato da leader (Berlusconi, D’Alema, Casini…) molto diversi tra di loro. Un uomo bonario e ironico, che coltiva l’arte, il privilegio e la sofferenza del dubbio. Di recente, ha pubblicato su “Il Mulino” un meraviglioso ritratto di Matteo Renzi riconoscendone le qualità politiche e mettendone in rilievo i difetti e la vocazione alle scorciatoie (come peraltro hanno fatto tanti, ma con un uso splendido ed elegante della lingua italiana). Ecco, aggiornato, l’elenco dei liberi di mente, viventi: Franco Abruzzo, Silvano Agosti, Ilaria Ammirati, Alberto Arbasino, Marilisa Belli, Aldo Busi, Massimo Cacciari, Urbano Cairo, Bernardo Caprotti, Beppe Caschetto, Maurizio Cattelan, Mario Cervi, Francesco Cevasco, Marina Cicogna Mozzoni, Carlo Cottarelli, Maurizio Crippa, Roberto D’Agostino, Andrea D’Angelo, Giorgio Dall’Arti, Cesare De Michelis, Mauro della Porta Raffo, Massimo Donelli, Costanza Esclapon, Liliana Ferraro, Massimo Fini, Valerio Fiorespino, Fabio Franceschi, Roberto Giovalli, Giordano Bruno Guerri, Alejandro Jodorowsky, Fiammetta Jori, Lorenzo Jovanotti, Camillo Langone, Agazio Loiero, Stefano Lorenzetto, Selvaggia Lucarelli, Paolo Maldini, Claudio Magris, Pierluigi Magnaschi, Roberto Mancini, Citto Maselli, Clemente Mastella, Gian Paolo Montali, Luisa Montolivo, Morgan (forse), Marco Pannella, Papa Francesco, Lina Passalacqua, Lucia Poli, Paolo Poli, Livia Pomodoro, Lucio Presta, Carlo Ripa di Meana, Fabrizio Rondolino, Riccardo Ruggeri, Vittorio Sgarbi, Alessandro Sortino , Luisa Todini, Francesco Totti, Andrea Vianello, Lucio Villari, Maria Alberta Viviani, Franca Viola, Lina Wertmuller, Zdenek Zeman. Ed ecco l’elenco dei liberi di mente, defunti: Gaetano Afeltra, Edoardo Agnelli, Simone de Beauvoir, Dario Bellezza, Carmelo Bene, Caligola, Giacomo Casanova, Vincenzo Cerami, Jean Cocteau, Egisto Corradi, Joe D’Amato, Gabriele D’Annunzio, Giovanni Falcone, Ennio Flaiano, Carlo Emilio Gadda, Giorgio Lago, Leo Longanesi, Mario Luzi, Alda Merini, Tina Merlin, Indro Montanelli, Nerone, Pier Paolo Pasolini, Picasso, Giuseppe Prezzolini, Amelia Rosselli, Vittorio Giovanni Rossi, Sergio Saviane, Camillo Sbarbaro, Leonardo Sciascia, Socrate, Maria Luisa Spaziani, Nikola Tesla, Gian Maria Volonté, Voltaire. Ricordo che tutti (ne sarei felice) possono partecipare alla compilazione del catalogo, con proposte e suggerimenti: qualora lo desiderino, firmando e motivando le indicazioni.

MINIMALISMI (MA NON TROPPO) E DOMANDE, DUBBI, SENZA SCONTI PER NESSUNO

Maurizio Costanzo

Proporsi con connotati stabili e riconoscibili è una regola fondamentale della comunicazione, per questo MATTEO SALVINI in tivu va sempre con una felpa addosso. La domanda è: senza felpe avrebbe uguale o maggior successo? La felpa è un limite: accettereste un premier felpato a Palazzo Chigi o anche, più semplicemente, vi piacerebbe come leader della destra? *** MAURIZIO COSTANZO ha riproposto il suo show: ci sono momenti patetici, inquietanti per la sua evidente decadenza fisica, ma ha ancora molto da insegnare a conduttori e conduttrici (ad esempio: il rispetto, vero o finto che sia, per gli ospiti; evitare le sovrapposizioni di voci; l’individuazione immediata degli spunti che possano avvincere gli spettatori, buttandosi, se solo si apre uno spiraglio, come un topo sul formaggio. *** MARIA VOLPE, giornalista del Corriere della sera, con la rubrica “Telecomando” segnala ai lettori i programmi più interessanti da seguire: si distingue per le scelte non convenzionali, è l’ennesima conferma che la qualità conta più della quantità. *** BERSANI, CIVATI e altri personaggi importanti del Pd non sono stati invitati al Festival dell’Unità: politicamente il vantaggio, o il danno. è degli esclusi o di chi – RENZI – li ha esclusi?

DIEGO DELLA VALLE A PRANZO CON CARLO ROSSELLA, AL BOLOGNESE

diego della valle

Non è un’inezia, ci sono due riflessioni da fare. La prima: mi risulta che Carletto ha trattato molto freddamente una gentile signorina che si era avvicinata al tavolo per salutare. In due parole, si tratta della figlia di una persona che in questo periodo attraversa ingiuste difficoltà. Una domanda sorge spontanea: il calore e la freddezza di un rapporto umano dipendono dal successo o dalle difficoltà dei tuoi interlocutori? Lo dico sobriamente, ma emotivamente coinvolto, perché io mi schiero sempre – sempre – dalla parte di chi si trovi in difficoltà. Seconda riflessione. Della Valle aveva annunciato un movimento di opinione, politicamente impegnato, destinato a battersi contro arroganze e ingiustizie della Casta. Ma, se uno dei suoi consiglieri è Rossella, che firma un’incredibile rubrica sul Foglio (“Alta società”, incentrata purtroppo molto spesso sulle scemenze di personaggi tanto celebri quanto inutili), DDV avrà notevoli difficoltà a far capire alla gente che ha intenzione di battersi, mettendosi dalla parte della gente che soffre. Mi auguro, per simpatia e rispetto verso tutti e due, che il pranzetto sia stato combinato solo per gustare l’ottimo bollito di Alfredo.

SEGNALAZIONI / LIBRI DA LEGGERE

Oro bianco- copertina

(In questa rubrica propongo ai lettori di avvicinarsi ad alcuni libri che considero interessanti). Nicola Gratteri e Antonio Nicaso: “Oro bianco”, Mondadori. Napolitano bloccò la nomina di Gratteri a ministro della Giustizia, questo poco apprezzabile episodio purtroppo è dimenticato da molti: “Un viaggio là dove si spaccia il più redditizio dei beni, la cocaina”, ha scritto Beatrice Borromeo su “Il Fatto quotidiano”, che ha intervistato il magistrato reggino. “Una garanzia superiore ai titoli di Stato, un bene sicuro, come i lingotti d’oro. A Milano si sniffa più che in ogni altra piazza europea.”

cesare@lamescolanza.com

22.04.15