NATI IL 15 SETTEMBRE

Cristiana Chiabotto, Agatha Christie, Fausto Coppi, Giuseppe Cruciani, Francois de La Rochefoucauld, Pippo Fava, Tommy Lee Jones, Caterina Murino, Peincipe Harry, Oliver Stone, Umberto Ii di Savoia.
MORTI: Oriana Fallaci, Moana Pozzi, Pino Puglisi.

 

 

È USCITO “DOMANI”

In edicola il primo numero di “Domani”, il quotidiano di proprietà di Carlo De Benedetti, direttore Stefano Feltri. Domani la mia recensione.

 

 

 

 

DEBITI. 1. GLI ITALIANI

“Si allarga la platea degli italiani indebitati. Nei primi sei mesi del 2020 è cresciuta del 4,8% l’incidenza della popolazione con linee di credito attive sul totale dei residenti maggiorenni. Il Covid, quindi, non ha frenato, anzi forse ha alimentato la corsa ai finanziamenti da parte delle famiglie (mutui, prestiti personali e finalizzati), in atto già da alcuni anni. Nel frattempo, il debito diventa più sostenibile: in base alla mappa del credito Mistercredit di Crif, la rata media è scesa a 333 euro al mese (-3,2% rispetto al semestre precedente) e l’esposizione media residua si attesta intorno ai 32.200 euro”(Finizio, Il Sole).

DEBITI. 2. NEL CALCIO

Le società di calcio italiane sono indebitate per quattro miliardi [Sconcerti, Corriere della sera]

 

 

 

SCUOLA. SENZA INSEGNANTI

È rimasto chiuso l’istituto Sergio Marchionne di Amatrice. L’edificio è pronto. Ci sono le aule, i banchi, il refettorio, la palestra ma mancano gli insegnanti, il preside e i bidelli [Brera, La Repubblica].

 

 

OGGI VI DICO… LE STATUE

“Ogni blocco di marmo ha una statua dentro di sé, ed è compito dello scultore scoprirla.” (Michelangelo Buonarroti)

“Le statue oziose nei musei, mentre dovrebbero esser sparse nelle città anzi nei villaggi a suscitare o a mantenere il sentimento dell’arte.” (Carlo Dossi)

“La pietra a volte sembra avere strani occhi. Una statua osserva, una torre guarda, la facciata di un edificio contempla.” (Victor Hugo)

“Chi è classico? Chi preferisce un’ aiola a un campo, un parco a una foresta, una statua di Michelangelo a tutte le montagne apuane.” (Ugo Ojetti)

“L’Italia ha vissuto più compiutamente delle altre nazioni, perché ha conservato l’abitudine di posare le statue nei giardini.” (Ezra Pound)

GARIBALDI, QUANTE STATUE

Statue dedicate a Garibaldi in Italia: 1.500 (censimento voluto da Craxi)

 

 

 

 

IL CAVALLO DELLA RAI

«Dal 1966 davanti alla sede Rai di Roma c’è la statua del cavallo morituro di Francesco Messina, 25 quintali di bronzo patinato che per trasportarlo da Milano (dove fu partorito) a Roma ci volle un travagliato viaggio sull’Autostrada del Sole e il taglio della coda, perché troppo sporgente, salvo poi riattaccarla una volta deposto in viale Mazzini. C’è chi insinua che anche il pene, troppo vistoso, abbia subito una riduzione»
[Carlo Verdelli, Roma non perdona, Feltrinelli 2019].

 

L’OPINIONE / BILL GATES SULLA PANDEMIA

Intervistato da Paolo Mastrolilli su La Stampa, Bill Gates si dice pessimista sulla risposta americana alla pandemia: «L’impatto sulla salute è un passo indietro di 25 anni, e la povertà estrema è cresciuta del 7%. Dobbiamo fermare il virus, ma serve la collaborazione globale. Lavorare insieme per creare il vaccino». Il fondatore di Microsoft è convinto che se le profilassi saranno efficaci, con un livello di vaccinazioni al 60%, la pandemia finirà nel 2022: «L’accesso farà la differenza. Secondo gli studi dalla Northeastern University, se i primi due miliardi di dosi andranno solo ai Paesi ricchi, avremo il doppio dei morti».

IL SORRISO. I RICCIOLI DI ALESSANDRO

“Per produrre un chilo di zafferano ci vogliono almeno centomila fiori. È usato soprattutto per tingere le stoffe e in cucina come spezia. Alessandro Magno lo scioglieva nell’acqua per lavare i capelli, e i suoi riccioli risplendevano come se fossero d’oro” (Lauretta Colonnelli).

 

ANTONIO LANZA, ARCIVESCOVO DI REGGIO CALABRIA

Nel Duomo di Reggio, una statua ricorda l’arcivescovo Lanza, mio zio, morto giovane in una notte. Un vecchio proverbio, non é mai troppo tardi, è alla radice di insegnamenti molto profondi. Per un amore o un’amicizia, ma anche per riconoscere un errore, studiare, leggere o rileggere, tentare di realizzare un antico desiderio… Nel mio viaggio in Calabria ho reso omaggio alla tomba di un mio zio: desideravo di farlo da molti lustri, decine di anni, spinto da un buon sentimento, ma anche da una ragionevole curiosità.

MORÍ A SOLI 45 ANNI

Scrivo di Antonio Lanza, fratello maggiore di mio padre: fu arcivescovo di Reggio Calabria, morì in una notte, a soli 45 anni. Avevo otto anni, ricordo bene il dramma familiare. È sepolto nel Duomo, gli sono dedicati una statua e un grande quadro. Volevo rendergli omaggio da quando non ero neanche ventenne, a Cosenza, impegnato nell’esame di maturità. Ne parlavo con i parenti e perfino con i miei compagni di studi – ovviamente quelli più devoti, cattolici e credenti (io non lo sono mai stato).

 

 

 

CINQUANTA LIBRI IN LATINO

A quei tempi e molte altre volte avevo programmato un viaggio a Reggio, con questo scopo. Mai fatto, mai successo.
Di più: non conoscevo la Calabria estrema, non mi sono mai spinto al di là di Paola, Amantea, Falerna. Antonio Lanza è stato un personaggio molto importante nella Chiesa: rigoroso e studioso, ha lasciato una cinquantina di libri che aveva scritto in latino (tra parentesi, tutti i libri sono finiti nella biblioteca di mia sorella, che di latino sa meno di me, però è assolutamente credente). Secondo una leggenda familiare, lo zio sarebbe stato avvelenato dalla ‘ndrangheta, che lui combatteva con tutte le sue forze. Non è così: ho accertato che soffriva di diverticoli e in quella fatale notte le suore, e forse anche il medico, lo curarono in modo disastroso, letale. Vedendo la sua statua, mi sono emozionato, smarrito di fronte all’insolubile mistero della vita e della morte.

cesare@lamescolanza.com