UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… STRONZO, È UNA PAROLACCIA?

Secondo Vito Tartamella, titolare del sito www.parolacce.org, «stronzo» è la quinta parolaccia più pronunciata in Italia, talmente significativa da essere stata scelta come nome di una pizzeria e di una birra. (Da Anteprima)

 

OGGI VI DICO CHE… LA GENTILEZZA

“Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre”. (Platone)

“Sii gentile quando possibile. È sempre possibile”. (Dalai Lama)

“La gentilezza è il linguaggio che il sordo può sentire e il cieco può vedere”. (Mark Twain)

“Nessun atto di gentilezza, per piccolo che sia, è mai sprecato”. (Esopo)

“Per avere labbra attraenti, pronuncia parole gentili…” (Audrey Hepburn)

 

ATTUALIZZANDO… MERITA UNA FESTA MONDIALE?

Festa mondiale – esiste – della gentilezza! Dobbiamo essere tutti gentili, solo per un giorno? Boh, penso invece che non si possa essere gentili una sola volta all’anno. Prendo spunto dalla festa della gentilezza, celebrata una decina di giorni fa: una delle tante “giornate mondiali” inserite nel nostro (indifeso) calendario, pretestuosamente, senza senso. Però ci ho riflettuto un po’ e mi sono guardato intorno.

GENTILE SIGNOR X, MA SI PUÒ?

Molto bizzarra mi sembra l’usanza prevalente di rivolgersi a qualsiasi interlocutore – per lettera – definendolo “gentile”. Non si scrive più caro o egregio signor X, ma gentile X: anche se lo si contesta, o addirittura minaccia, per la sua scarsa gentilezza e correttezza; o se lo prendiamo per i fondelli. Tutti gentili, almeno a parole. Non costa niente!

 
 
 

LA DELIZIA PIÙ GRANDE…

La retorica è eterna, storica, arriva da lontano. Adam Phillips e Barbara Taylor, autori del libro “Elogio della gentilezza” (Ponte alle Grazie, 2009) hanno scritto: “La gentilezza, disse l’imperatore e filosofo Marco Aurelio, è la delizia più grande dell’umanità. Nel corso dei secoli altri pensatori e scrittori hanno espresso lo stesso parere.”

 

SIAMO PAZZI, CATTIVI, PERICOLOSI, COMPETITIVI…

Oggi, invece, molte persone pensano che questa idea sia inverosimile o, quanto meno, molto sospetta. Nella nostra immagine degli esseri umani, la gentilezza non è un istinto naturale: siamo tutti pazzi, cattivi, pericolosi e profondamente competitivi. Le persone sono mosse dall’egoismo e gli slanci verso il prossimo sono forme di autoconservazione.

 
 
 

 
 

GENTILEZZA E BUONE RELAZIONI

La giornata mondiale della gentilezza è un’invenzione recente: nacque da una conferenza a Tokyo del 1997. In quell’occasione Eugenio Borgna, psichiatra fenomenologo, disse che si tratta di un ponte che connette e costruisce le relazioni: “La gentilezza ci consente di allentare le continue difficoltà della vita, le nostre e quelle degli altri, di essere aperti agli stati d’animo e alla sensibilità degli altri, di interpretare le richieste di aiuto che giungano non tanto dalle parole, quanto dagli sguardi e dai volti degli altri: familiari o sconosciuti.”

SORRIDERE, SORRIDERE! SORRIDERE?

Sante parole! Però dobbiamo ricordarle, e le seguiremo, solo una volta nell’anno? Penso che sia opportuno – gentilmente, s’intende – discuterne ancora. Ricordo che mia madre mi diceva, perché non sorridevo mai: “Sorridi, figlio mio, sorridi. Che problema hai? Sorridere ti aiuta in tutti i rapporti, nella vita. Gratis!” Era una donna cinica e realista, mia madre. E aveva ragione. Però, il mondo sarebbe molto comico, e forse anche un po’ triste, se tutti i suoi abitanti non facessero altro che sorridere. No, non si può sorridere sempre.

 

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