UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… SERVIZI SEGRETI, CONTE VORREBBE CONFERMARE PANSA

Spifferi del week end sulla pioggia di nomine che prima o poi ci investirà entro la fine dell’anno. Circolano – o si fanno circolare – voci interessanti su una possibile conferma di Alessandro Pansa ai servizi segreti. Così vorrebbe il premier Giuseppe Conte, educatamente attento a influenti suggerimenti (anche, si dice, con un sobrio input del Quirinale). Ma Luigi Di Maio e Matteo Salvini non sarebbero affatto d’accordo. 

OGGI VI DICO CHE… LA BUONA, VECCHIA CUCINA

“Una donna che sa fare la pasta a regola d’arte ha un prestigio che resiste anche oggi a qualsiasi altro richiamo dei tempi.”
(Sofia Loren)

“Cucina non è mangiare. È molto, molto di più. Cucina è poesia.”
(Heinz Beck, cuoco)

“Cucinare suppone una testa leggera, uno spirito generoso e un cuore largo.”
(Paul Gauguin)

“Avete presente quante vite può avere un arrosto? Basta un profumo a cambiarne la sorte.”
(Gualtiero Marchesi, cuoco, gastronomo e ristoratore italiano)

ATTUALIZZANDO… IL PRANZO DOMENICALE

Confesso: provo una profonda
nostalgia per la buona cucina 
del tempo che fu. Diciamolo:
tra i momenti migliori della vita ci sono quelli passati a tavola, davanti a un buon pranzetto, non è così? Ieri era domenica, parliamone. Sì lo so, ci sono stati anche per me momenti alternativi migliori, anch’io una volta ero interessato ai rapporti sentimentali, alle partite d’azzardo a chemin… e le partite di calcio mi coinvolgono ancora. E potrei, e potreste, continuare a lungo.

UNA ROSA O UNA FOCACCIA?

Insomma, se “una rosa è una rosa è una rosa” (Gertrude Stein) io dico che “una focaccia è una focaccia è una focaccia” (copyright Cesaretto). La focaccia migliore al mondo è quella di Genova, la mia patria adottiva, la trovi poi o meno in tutta la Liguria: anche se, come ho denunciato più volte, ormai in quasi tutti i forni la preparano senza strutto. E solo a Recco, non altrove, si può trovare la divina focaccia al formaggio.

 

LA NOUVELLE CUISINE NON FA PER ME

In poche parole, non sono quello che potete invitare a pranzo e liquidare con uno striminzito assaggio della malinconica nouvelle cuisine, oppure con un’unghia di pesce lesso e un cucchiaino di insalata, in stile Gianni Agnelli. No! Potrei tenervi conferenze su nonne, mamme e zie, che – anni ‘50 – si alzavano all’alba per andare in cucina davanti alle pentole.

 

LUNGA COTTURA, PRIMO SEGRETO

Perché il primo segreto è la cottura lunga, ore e ore, a fuoco lento. Al diavolo il fast food e altre americanate… Adoro la cucina di una volta, i cibi poveri e semplici: pappa al pomodoro, pasta e fagioli, e lenticchie, e ceci. Qualcosa di più sofisticato? La pasta imbottita, il sartù di riso, le lasagne alla bolognese. E un bel brasato, ma deve cuocere una vita!

… ED È SUBITO PERA!

Non credo che qualcuno mi inviterà. Ieri era domenica, ditemi: il tradizionale pranzo di famiglia esiste ancora? Non credo. Ma, se pure esiste, ditemi ancora: cosa avete trovato in tavola? Una fettina di carne cotta e girata o un pollo, neanche caldo, da rosticceria?
“Un piatto di minestra / ed é subito pera”: il mio amico Gino Patroni aveva dedicato questo stupendo epigramma, evocando Salvatore Quasimodo, alle mense aziendali. Ma oggi sarebbe perfetto per i moderni pranzi della domenica.

 

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