UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… L’ITALIA AL CENTRO DEL MONDO?

«È il centro dell’universo politico». Addirittura? «Sì, perché state ridefinendo la politica nel ventunesimo secolo». Lo dice Steve Bannon, architetto della vittoria di Donald Trump nel 2016, ex stratega nella sua Casa Bianca, all’inizio di una magnifica intervista a Federico Fubini. Bannon “oggi è presissimo dalla sua avventura politica europea, da giovane ha navigato su un Destroyer della US Navy. Parla ancora da marinaio”.

 

 

OGGI VI DICO CHE… TIFO PATRIOTTICO

“Io non ragiono con l’ottica del tifoso. Il tifoso è chi conta i punti. Io mi emoziono. Io cerco l’Emozione nell’Atto”. (Carmelo Bene)

“Nulla è paragonabile ad una pausa di silenzio di quarantamila tifosi in un colpo”.
(Ronaldo Fonseca, politico brasiliano)

“Non sono esistenzialista, sono romanista democratico, ma qualche volta tifo per il Napoli”. (Totò)

“Non ha importanza dove si è nati, quando e dove si sono avuti i primi approcci con il calcio, per diventare un appassionato, un tifoso. Il tifo è una malattia giovanile che dura tutta la vita”. (Pier Paolo Pasolini)

“Il tifoso sta allo sportivo come l’ubriaco all’euforico”. (Roberto Gervaso)

 

ATTUALIZZANDO… DAL CALCIO AL VOLLEY

Calcio o volley, se l’Italia vince l’entusiasmo dilaga. Perché? Nessuno, vi giuro nessuno come diceva una popolare canzone, saprà spiegare in modo convincente come mai ci compattiamo nell’entusiasmo – in tutta Italia – per un successo nello sport. La radice è patriottica?

 

 

 

1970, ITALIA-GERMANIA IN MESSICO

Se torniamo con la memoria al remoto 1970, ricordiamo che il fenomeno si manifestò per la prima volta in maniera tanto misteriosa quanto clamorosa: con tutto il rispetto, nessun psicologo e nessun sociologo capì cosa era successo. Campionato del mondo di calcio in Messico: la nostra Nazionale, reduce dal disastro con la Corea quattro anni prima, infilò vittorie memorabili. Indimenticabile Italia – Germania 4-3.

 

 

LA GENTE SCENDE IN PIAZZA…

Ma già prima la gente scendeva nelle strade per festeggiare: dal nord a Roma e al sud spontaneamente, certo non era stato possibile stabilire accordi in precedenza! Dovunque una festa identica e inspiegabile. Da quel giorno in poi manifestare in piazza divenne un fenomeno abituale, in campionato e negli incontri internazionali.

 

 

COINVOLTO ANCHE DALLA NAZIONALE FEMMINILE

Ebbene: sabato, all’ora di pranzo, mi sono inchiodato di fronte alla tivu, come tanti altri italiani. Finale mondiale di volley, tra la nostra Nazionale femminile e la Serbia. Debbo dire che il volley non mi aveva mai coinvolto e fino a qualche giorno fa non conoscevo neanche i nomi delle nostre splendide campionesse. Ma ero lì.

 

 

LA CONQUISTA DELL’ARGENTO

Cinque emozionanti set, tra speranza e sofferenza. Alla fine abbiamo perso. Le ragazze serbe hanno dimostrato di essere più forti: di poco, ma più forti. Nessun tripudio perciò, nessuna festa né in piazza né in casa. E il mistero resta insoluto. Del volley poco sapevamo e tra qualche giorno tutto avremo dimenticato, temo. Quale strano sentimento patriottico ci ha unito, nel desiderio di vincere il campionato del mondo di uno sport che poco o niente ci attraeva? Non so. Penso che la nostra squadra sia molto forte ma anche molto giovane, quindi le nostre campionesse sono destinate a crescere. Come ho detto, presto le dimenticheremo… ma se ci proporranno altre sfide mondiali torneremo a essere stregato dal tifo anche per loro.

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