OGGI VI DICO CHE… ROTTAMARE

“Tutto dev’essere consumato e non conservato, se una cosa non funziona la si butta e se ne prende un’altra. Quella del padre invece era una generazione in grado di riparare ciò che si guastava”. (Fabio Volo)

“Aggiusta l’interno e l’esterno si aggiusterà da solo”. (Hermann Hesse, Siddartha)

“L’unica rottamazione che ha successo in Italia è quella delle persone migliori”.
(Alexandre Cuissardes, aforista)

IL BUON LAVORO DI ORFEO IN RAI

Mario Orfeo, direttore generale della Rai, è reduce da un clamoroso successo al Festival di Sanremo. Fino a ieri è stato molto criticato, forse lo sarà ancora, secondo tradizione: non c’è direttore generale della Rai, da sempre, che non sia stato oggetto delle più diverse critiche (meritatissime quelle al predecessore di Orfeo, l’incompetente Campo Dall’Orto). A me, Festival e altri soddisfacenti risultati a parte, piace molto una linea strategica della direzione di Orfeo. Ma, prima di parlarne, vi racconto un mio ricordo.

 


BANCO DI NAPOLI, VENTRIGLIA MI DISSE…

Avevo un rapporto cordiale con Ferdinando Ventriglia. Quando fu nominato (promoveatur ut amoveatur, presumo) direttore generale del Banco di Napoli, andai a trovarlo e, ovviamente, come prima cosa gli chiesi come vivesse il suo nuovo incarico. Sospirò. Era un uomo spiritoso e mi rispose così: “Caro Lanza, non c’è giorno che Gesù Cristo mandi in terra un napoletano che, a diversi livelli, non si svegli e non pensi: cosa posso chiedere, oggi, al Banco di Napoli?”

 

 


ALLA RAI IL RAPPORTO CON ROMA È SIMILE

Credo di averlo già scritto: a Roma la direzione della Rai è più importante di qualsiasi ministero. E non solo i politici, ma quasi tutti i romani si svegliano e si chiedono: “Cosa posso chiedere oggi alla Rai?” Chiedere, contestare, implorare, minacciare… La vita di ogni direttore generale in viale Mazzini è, sotto questo aspetto, infernale. Ci fu anche chi pensò di cavarsela con uno stratagemma: promettere tutto a tutti e fare, più o meno, di testa sua. Era Agostino Saccá. Ma poi i nodi si strinsero e fu silurato.


VALORIZZARE LE RISORSE INTERNE

La linea che mi piace, di Orfeo, é quella di valorizzare le grandi risorse interne. Ho sempre sostenuto che la qualità delle strutture Rai è altissima, in ogni categoria: dirigenti, funzionari, tecnici, registi, scenografi, autori, legali, amministrativi, perfino impiegati… Purtroppo e spesso (e non solo da Campo Dall’Orto che superò ogni limite e fece grappoli di assunzioni esterne, costose e inutili, contro ogni regola) la qualità dei dipendenti Rai, gli “interni” come si dice in gergo, è stata ignorata, mortificata, vilipesa. Con conseguenze disastrose.


DIRIGENTI RISCOPERTI E RILANCIATI

Orfeo si è mosso in modo opposto. Per prima cosa, stop allo spreco insensato di ingaggi esterni, stravaganti. Tenta, visibilmente, di formare un gruppo, una squadra affiatata. Con dirigenti esperti e preparati, non valorizzati, alcuni nel dimenticatoio o addirittura in odore di rottamazione. Qualche nome? Teodoli, designato alla direzione di Raiuno. Brancadoro, per il controllo di gestione. Giuseppe Pasciucco, addetto alla cassa aziendale. Nicola Claudio, capo dello staff del dg e del cda. Roberto Sergio, insediato alla radio. E poi Luciano Flussi e tanti altri. Il segnale aziendale é importante: tutti, per merito, possono aspirare a essere considerati, promossi, valorizzati. Senza timore di essere scalzati da pastette o da ingiustificate invasioni di esterni.

 

cesare@lamescolanza.com