OGGI VI DICO CHE… RAI / 1. QUANTE BATTAGLIE NEI CORRIDOI

“Viva la RAI. Quante battaglie nei corridoi. Poveri noi. Se non si mettessero d’accordo alla RAI. Paghiamo allora questo abbonamento. Per mantenerli in salute e in sentimento”. (Renato Zero,

ATTUALIZZANDO… RAI / 2. UNA CURIOSITÁ SU MONICA MAGGIONI PRESIDENTE

Monica Maggioni_par 2Questa nota nasce casualmente. Oggi dalla mia libreria, cercando altro, mi è caduto l’occhio su un vecchio libro di Monica Maggioni – esattamente di dieci anni fa, 2006 – edito da Longanesi. “La fine della verità. Iraq: guerra al terrore, scontro di civiltà: cronaca di una mistificazione”: lo rileggerò volentieri. La riflessione è questa: la Maggioni è certamente una bravissima giornalista, è stata al centro dell’attenzione come inviata e testimone di ciò che succede in Paesi travagliati, oppressi da dittature, guerre, speculazioni, sfruttamento.
Ho accolto la sua nomina al vertice istituzionale della Rai con soddisfazione: meglio del manager riciclato di turno, del solito professore di università, nominato per accontentare il partito o i partiti interessati a sponsorizzarlo. A prescindere da questa solidarietà preliminare, mi chiedo: cosa riuscirà a fare, Monica? Come giornalista era concentrata sui contenuti, la sua direzione a Rai news – discussa da molti – a mio parere è stata buona e innovativa. Ma adesso? Come giornalista, per carattere, era molto attenta – così mi dicono – alle relazioni “giuste” e all’immagine. Niente di male. Ora, come presidente della Rai, si concentrerà solo su questo, magari pensando ai passi successivi della sua carriera (ha le carte in regola, per qualsiasi traguardo)? Oppure – ci sarebbe molto, anzi moltissimo da fare – riuscirà a incidere sul prodotto, sui contenuti? Le nuove attribuzioni delle responsabilità danno al leader Antonio Campo Dall’Orto tutti i poteri, o quasi.

RAI / 3. DA BERNABEI ALLA MORATTI E ALL’ORTOLANO

rai-cavalloIl potere tuttavia si esercita non solo a termini di regolamenti e di burocrazia, ma anche per carisma, coraggio, determinazione, volontà, inflessibilità. Bernabei governò la Rai senza firmare un solo documento, questo diceva la leggenda: bastavano i suoi ordini, a voce. Era il direttore generale, fanfaniano, ma illuminato. Non ebbe bisogno dei poteri oggi attribuiti legalmente all’Ortolano (così chiamano il dg, in Rai, oppositori e sostenitori). Altri tempi? In epoca meno remota, Letizia Moratti – presidente – senza averne il diritto ufficiale e burocratico, mise alla porta, brutalmente, quelli che non apprezzava, a cominciare da un direttore generale. E oggi? La Maggioni ha qualità personali: esperienza, conoscenza dell’azienda, orgoglio, astuzia, una incoraggiante autostima. Se volesse… Ma vorrà? Questa è la mia curiosità, (la Rai l’ho conosciuta bene), probabilmente condivisa da molti interni ed esterni, in primis il famoso (silenzioso, ma ricco di memoria, pronto a compattarsi nei momenti cruciali) esercito dei dirigenti della Rai. Ottimi professionisti, quasi tutti, ma perplessi e innervositi dalle troppe assunzioni di personaggi e personaggini esterni alla Rai, senza riguardo per le risorse interne. Dicono che Campo Dall’Orto e Valerio Fiorespino, capo delle “risorse umane” (più Spino che Fiore, questo è lo slogan coniato per lui…) siano in dissenso su tutto, ma uniti nel far largo alle nomine esterne.
Mi auguro che Monica Maggioni sappia essere un baluardo: sia verso lo scadimento dei programmi, sia per la tutela e la valorizzazione dei bravi e meritevoli professionisti che lavorano nell’universo di viale Mazzini e dintorni (ce ne sono, ce ne sono tanti). Per tutte e due le imprese, si risparmierebbe una grande quantità di denaro, si eviterebbero quanto meno ingenti sprechi.

LA FINMECCANICA DIVENTERÁ LEONARDO?

Finmeccanica_Mauro MorettiChissà perché mi è venuto in mente Indro Montanelli, che scrisse a proposito di Leonardo Mondadori: “Purtroppo, non è né Leonardo né Mondadori”. Abbiamo appreso ieri che Finmeccanica lascerà il suo nome, storico, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo, per trasformarsi in “Leonardo”. Boh! Premetto che sono contrario a cambiare i nomi, mentre invece – faccio per dire – dovrebbe essere obbligatorio per i cuochi cambiare olio ad ogni frittura… Porta anche sfiga, come è risaputo nelle faccende di mare: mai cambiare il nome della barca.
Il guaio è che Mauro Moretti, artefice di questo battesimo, anche lui non è né Leonardo né Finmeccanica: semplicemente, ed è un riconoscimento di alto merito, era un ottimo manager delle Ferrovie. Fino a quando non gli venne la fregola di lasciare l’azienda in cui aveva maturato un’esperienza preziosa, per sperare (sogno infranto) di diventare un ministro del governo Renzi, in alternativa o per consolazione leader di Finmeccanica, di cui ignorava tutto. Quanto alla sfiga (non è vero ma ci credo…), ieri è stato dato un annuncio della leonardesca rivoluzione e, contemporaneamente, la Guardia di Finanza operava una perquisizione negli uffici, per accertamenti sull’operazione della cessione di Ansaldo.

UNO SCOOP DI OGGI, IL SALVINI INNAMORATO

Isoardi_SalviniPensavo che il leader della Lega si fosse innamorato di Giorgia Meloni…, ma quella è solo brutale politica. La copertina di “Oggi” ci mostra invece Salvini “beccato” con Elisa Isoardi. Un bacio assorto, bocca a bocca. Lei con il braccio destro esibisce una grande busta della Rinascente, lui regge con il braccio sinistro un librone (o un dossier?) su Matteo Renzi. Lei, con le due mani punta il telefonino sul bacio: un selfie? Lui, con la destra, con maggior discrezione, stringe il telefonino, su cui stava digitando probabilmente un numero segreto. Evviva. Ho molta simpatia per i personaggi pubblici che non hanno esitazione a mostrare sentimenti e passioni simili a quelle di noi comuni mortali, semplici testimoni. Si amano e vogliono farlo sapere, si nota anche una certa spontaneità, tutti e due si alzano sulla punta di un piede, presumo per il trasporto fisico, per meglio unirsi nel bacio. E qui sta il punto. Spesso queste foto sono organizzate con il consenso dei protagonisti, o almeno di uno dei protagonisti. In questo caso la Isoardi? Ma no, conosco e stimo il direttore di “Oggi”, Umberto Brindani, la sua professionalità è al di sopra di ogni sospetto: quindi complimenti a lui, al fotografo, escludo che si tratti di un falso spacciato come un documento reale.

KAFKA / LA RECENSIONE DI CEVASCO SUL CORRIERE

Copertina_KafkaUna gradita recensione, per me, è quella pubblicata da Francesco Cevasco oggi su “Il Corriere della Sera”. Leggo che Cesco, così lo chiamiamo noi familiarmente, scrive che il mio libro è stravagante, e non capisco perché. Mi consolo nel verificare, grazie alle numerose citazioni, che il celebre giornalista di via Solferino ha letto il libro: una fatica che i recensori normalmente si risparmiano. Francesco ricorda che, in età adolescenziale, mi guadagnavo da vivere (ero scappato da casa) vendendo bibbie porta a porta e polizze di assicurazione. È vero, più di cinquant’anni fa: mesi bellissimi, esperienze di vita utili, anzi determinanti.

a

a
TOTTI E BERLUSCONI. PUROSANGUE PERSEGUITATI. PERCHÉ?

totti - berlusconiMi è venuta una bizzarra idea: accomunare Francesco Totti e Silvio Berlusconi in un articolo a loro sostegno, e difenderli con passione. Preciso: ho conosciuto Totti, da anni non lo incontro, mi è simpatico, sono estasiato dalle sue qualità calcistiche; da anni non vedo Berlusconi, anche se alla fine degli anni settanta ci davamo del tu, mi aveva onorato con una proposta di lavoro nella sua nascente televisione, che rifiutai. Non sono romanista, ma ho sempre scritto meraviglie di Totti. Non sono berlusconiano, l’ho scritto spesso e credo di averlo dimostrato con un’infinità di riserve e critiche. Ma oggi sono scandalizzato per la volgarità, l’insistenza, l’immemore brutalità con cui tutti e due sono aggrediti dagli ex amici e dai mass media. Non si trattano così i purosangue! Sono veramente disgustato, non mi riferisco tanto alla bravura di Totti o alle capacità di Berlusconi, semplicemente sostengo che la volgarità cruda e l’ingratitudine con cui i due sono trattati, nonostante la leadership più che ventennale nei loro diversi territori, sia una manifestazione di quanto possa essere miserabile l’animo umano.
Non so se riuscirò ad essere convincente. Una cosa mi è chiara, però: probabilmente Totti si offenderà per essere accostato a Berlusconi, e anche Berlusconi per essere accostato a Totti.

cesare@lamescolanza.com
17.03.2016