RICORRENZE… NATI IL 6 MARZO

Michelangelo Buonarroti, Dick Fosbury, Gabriel Garcia Marquez, Francesco Guicciardini, Lorin Maazel, Francesco Melzi d’Eril, Mauro Rostagno, Valentina Terrshkova.
MORTI: Louisa May Alcott, Jean Baudrillard, Davy Crockett,Manlio Sgalambro.

 

L’INDISCREZIONE… RUGBY E NOZZE

L’attrice Nicoletta Romanoff ha sposato l’allenatore di rugby Federico Alverà con cui ha già una bambina, Anna. La cerimonia religiosa a Bolgheri, in Toscana.
Lei in un abito bianco di Luisa Beccaria con tulle e una profonda scollatura a V, lui in completo blu e cravatta rossa. Bouquet composto da grappoli d’uva.

 

OGGI VI DICO… LO STADIO

“Non ha importanza dove si è nati, quando come e dove si sono avuti i primi approcci con il calcio, per diventare un appassionato, un tifoso. Il tifo è una malattia giovanile che dura tutta la vita.”
(Pier Paolo Pasolini)

“Non c’è un altro posto del mondo dove l’uomo è più felice che in uno stadio di calcio.”
(Albert Camus)

“Gli stadi di tutto il mondo sono pieni zeppi di gente che urla, fischia, inveisce, invoca, applaude. Tanto è più civile e sportivo un pubblico quanto più riesce a vedere e applaudire anche gli avversari dei suoi beniamini.” (Gianni Brera)

“Dallo stadio calcistico il tifoso retrocede ad altro stadio: a quello della sua stessa infanzia.”
(Eugenio Montale)

“Non sono esistenzialista, sono romanista democratico, ma qualche volta tifo per il Napoli.”  (Totò)

IL SORRISO… UN IMPROBABILE TOTTI

Pietro Castellitto dovrebbe essere Totti nella fiction
Un Capitano. Produzione Wildside, regia Luca Ribuoli, sei episodi da cinquanta minuti ciascuno ambientati tra il 1975 e il 2007. Le riprese partiranno nel 2020. Castellitto, 28 anni, figlio di Sergio e di Margaret Mazzantini, dice di essere un grande tifoso della Roma («frequento la curva dell’Olimpico da quando ero bambino»). Si considera «un calciatore più che discreto». Scetticismo dei tifosi giallorossi, il ragazzo non assomiglia per niente a Totti [Montini, La Repubblica; Zecchelli, La Gazzetta dello sport].

ATTUALIZZANDO… MEGLIO LA TIVU E IL DIVANO

Gli stadi sono proibiti? Benissimo, meglio la tivu e il divano, il celebrato “patrimonio dell’umanità”. Penso che sia preferibile assistere in televisione a molti grandi eventi piuttosto che recarsi sul posto. Lo spunto mi arriva da “Italia oggi”, che riferisce… Assistere a Madame X, lo spettacolo che Madonna sta portando in tournée, costa 140 euro.
La cantante ha 61 anni e problemi al ginocchio, lo show è faticoso, 14 dei 92 concerti previsti sono stati annullati.

MADONNA NON SI ESIBISCE, RIMBORSI FATICOSI

Procedure di rimborso estenuanti.
Alle cancellazioni, si sommano le proroghe e i forti ritardi, come è accaduto a Parigi. I fan devono arrivare tre ore prima dell’inizio dello spettacolo e devono consegnare il cellulare, che viene riposto in una busta individuale chiusa con tecnologie antitaccheggio. La diva non vuole essere fotografata in scena. Così, di fronte al ritardo della cantante, e senza cellulari, la lunga attesa rende i fan insofferenti ed esasperati”. Mi dicono che molto spesso gli show di Madonna sono trasmessi in tivu: perché allora affrontare costi, attese e disagi, anziché starsene comodamente seduti in salotto?

ED È ARRIVATO IL CORONAVIRUS

(Tra parentesi, da pigro inimitabile, sottoscrivo la straordinaria battuta di un concorrente a ‘L’eredità’, un piacevole game televisivo: il divano dovrebbe essere celebrato come un patrimonio dell’umanitá!). A tutto questo si sono aggiunte le misure di prudenza contro il coronavirus: stadi chiusi per evitare assembramenti e il rischio di contagio.

 

 

MA CHI CE LO FA FARE, DI ANDARE ALLO STADIO?

Benissimo. Ma già da molti anni non entro in uno stadio, precisamente da quando mia moglie fu sfiorata alla tempia da una bottiglietta lanciata da chissà chi, un incosciente o un criminale. Ma siamo matti? Traffico, difficoltà di parcheggio, attese all’andata e al ritorno… insulti, litigi, incidenti; e visibilità vicina allo zero, spesso non si capisce neanche chi abbia segnato un gol, e se fosse regolare o no. A casa, dolce casa, niente di tutto questo: comodi in divano, seguiamo e vediamo tutto e di più. Chi dunque ce lo fa fare, di andare allo stadio?

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