RICORRENZE. NATI IL 2 LUGLIO

Alfonso Bonafede, Massimiliano Fedriga, Herman Hesse, Antonio Labriola, René Lacoste, Alba Parietti, Michele Santoro, Wislawa Szymborska, Nicolò Zaniolo, il dirigibile Zeppelin.
MORTI: Marlon Brando, Samuel Hahnemann, fondatore dell’omeopatia, Ernest Hemingway, Vladimir Nabokov, Nostradamus, Carlo Pisacane, Mario Puzo, Jean-Jacques Rousseau, James Stewart, Louis Zamperini.


L’ONOMASTICO DI OGGI. SANTA GRAZIA

Il 2 luglio lo festeggiano le persone che portano il nome di: Grazia, Graziella, Maria Grazia, Grazia Maria, Graziana e Graziano (ma esiste anche San Graziano di Tours, il 18 dicembre).


HEMINGWAY A LIGNANO SABBIADORO

Lo scrittore arrivò a Lignano nel 1954 e questo passaggio è un’eredità importante per la località friulana (la cui fondazione risale al 1903). Ernest Hemingway la definì la Florida d’Italia, colpito dal paesaggio e dalla visionarietà progettuale della nascitura Lignano Pineta.
Il 2 luglio ricorre il 60° anniversario della morte di H. Il premio letterario istituito dalla località friulana in suo onore, di cui è appena terminata la 37^ edizione, coinvolge ogni anno, infatti, prestigiosi nomi di caratura internazionale ed è uno degli eventi più attesi dell’anno.


ALLA BILANCIA DI BEPI

Alessandra Agostini – Ufficio Stampa Turismo di Lignano Sabbiadoro – mi ha fornito alcune interessanti informazioni. Hemingway amava la laguna e la percorreva in barca, fermandosi spesso in un luogo speciale come la Bilancia di Bepi.
Doveva esserci già caldo quando l’autore de Il vecchio e il mare, nell’aprile 1954, arrivò a Pineta (Lignano occupa una penisola triangolare, delimitata dalle tre acque dall’Adriatico, della laguna di Marano e della foce del Tagliamento, e da est verso ovest si suddivide tra Sabbiadoro, Pineta e Riviera),in quella che era ancora solo un cantiere del visionario architetto Marcello D’Olivo, la meravigliosa e unica cittadina a forma di chiocciola che oggi tutti conoscono e che ospita edifici dall’architettura straordinaria, quali villa Mainardis, una delle costruzioni del ‘900 più importanti di tutto il Mediterraneo, anche per le sue forme circolari, perfettamente armoniche con l’impianto progettuale di D’Olivo. Le foto d’epoca ritraggono il grande Hemingway mentre fa uscire la sabbia dalla sua scarpa in un panorama ancora senza nulla intorno: la laguna così come il Tagliamento, era uno dei luoghi più amati, in cui amava andare a caccia di anatre selvatiche da canneti, pinete selvagge e isolotti.


ADDIO ALLE ARMI….

Ernest Hemingway si recò più volte in Friuli e ne parlò nel suo libro, Addio alle armi, che racconta, nella finzione romanzesca, parte della sua esperienza nella Prima Guerra mondiale. Il suo rapporto con queste nostre terre si rinsaldò nel corso degli anni grazie all’amicizia con la famiglia Kechler, che lo ospitò spesso nelle proprietà friulane e, appunto, nella nascente Lignano.
Ne scrisse anche in Di là dal fiume e tra gli alberi, romanzo ancora oggi molto amato dal pubblico, legato anche una storia tutta friulana con la giovane Adriana Ivancic, la diciannovenne cugina di Kechler.


UN PARCO DEDICATO A LUI

In memoria del suo passaggio Lignano Sabbiadoro ha dedicato a Hemingway un parco, dove era stato ipotizzato potesse avere una sua villa, proprio come fece Alberto Sordi: il parco è una bellissima area verde di Pineta in cui potersi rilassare o fare fitness, seguendo anche un percorso di vita. All’interno di questo polmone verde sono stati creati anche sentieri per piacevoli passeggiate, aree per i più piccoli e un bellissimo spazio per spettacoli all’aperto. E parlando di Hemingway, una zona del Parco è dedicata al ricordo della sua vita, con mostre fotografiche permanenti e scritti. Questo spazio ospita anche la Festa dei Fiori, che segna l’inizio della stagione estiva.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni: Tel. 0431 71821 – www.lignanosabbiadoro.it


OGGI VI DICO… HEMINGWAY

“E cosí è fatto Hemingway: ha l’aria moderna e un sentore di museo”. (Gertrude Stein)

“Hemingway concepiva la sincerità come il supremo comandamento morale. Anche e innanzitutto nella scrittura, che non deve nascondere quello che l’uomo prova veramente”. (Emanuele Severino)

“Hemingway è figlio delle contraddizioni di un’epoca: ribelle e denunciatore per un verso, ma per un altro senza fiducia in un avvenire, e invece disperatamente in cerca di un mito oscuro di antichità: l’Europa, il Cattolicesimo, l’Italia, la Spagna”. (Italo Calvino)

“Kipling e Nietzsche, uomini sedentari, anelarono l’azione e i pericoli che il destino negò loro; London e Hemingway, uomini d’avventura, si affezionarono ad essa. Imperdonabilmente, giunsero al culto gratuito della violenza e persino della brutalità”. (Jorge Luis Borges)

“La morte di cui Hemingway aveva condensato la tragedia della sua vita e aveva fatto visualizzare i molti piccoli preavvisi, le impalpabili previsioni, a chi lo aveva conosciuto; ma il dolore, l’orrore, lo spavento per il vuoto in cui ci aveva gettato ci aveva colti lo stesso di sorpresa”. (Fernanda Pivano)





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