RICORRENZE… 1994, BERLUSCONI- FINI- BOSSI

Venticinque anni fa.

Mercoledì 30 marzo 1994. «Roma. Berlusconi e Bossi verso l’intesa. “Mi sono fatto garante della possibilità di dare un buon governo a questo Paese – ha detto Berlusconi –. E questo sta avvenendo: arriveremo a farlo, e a farlo presto”

 

 

UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… L’ETERNO QUINDICENNE

“Il problema più serio di Fabrizio Corona è stato non saper diventare un uomo: è rimasto un quindicenne arrabbiato, bocciato al liceo scientifico, che prende a calci la porta della camera e si disegna le sopracciglia, uno che credeva di scoprire il mondo e invece finiva sempre in un vortice di piccolezze e di cattivi consigli, di medicine sbagliate e di idee balzane, sempre con una ingenuità di fondo”. (Annalena Benini)

DA LEGGERE… VENEZIANI, LA FAMIGLIA

Un articolo di Marcello Veneziani (Panorama, ma anche Anteprima e La Mescolanza) sui valori storicamente fondamentali, sul piano sociale, dell’istituzione-famiglia. Oggi si apre il congresso di Verona.

 

 

 

OGGI VI DICO CHE… LA RIBELLIONE

“Che cosa mi ha salvato dal diventare completamente un cencio inamidato? L’istinto di ribellione, che da bambino era contro i ricchi perché non potevo andare a studiare, io che avevo preso dieci in tutte le materie”.
(Antonio Gramsci)

“Mi ribello; dunque esisto”.
(Albert Camus)

“Le masse non si ribellano mai in maniera spontanea, e non si ribellano perché sono oppresse. In realtà, fino a quando non si consente loro di poter fare confronti, non acquisiscono neanche coscienza di essere oppresse”
(George Orwell)

“La lotta e la ribellione comportano sempre una certa dose di speranza, mentre la disperazione è muta”.
(Charles Baudelaire)

“Da ragazzo ero anarchico, adesso mi accorgo che si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi governa”.
(Ennio Flaiano)

ATTUALIZZANDO… FABRIZIO CORONA

Fabrizio Corona ha 45 anni, forse merita indulgenza, ma sarà ancora un uomo infelice, un ribelle purtroppo avido di successo. Avrà ancora una vita tormentata e continuerà a dividere le opinioni degli italiani. Ieri Corona ha compiuto 45 anni, dovrebbe essere un uomo nel pieno della maturità. Invece, penso che non cambierà mai, né – temo – ci saranno cambiamenti del sistema giudiziario verso di lui.

 

LE RAGIONI DI CHI LO DETESTA

Ho simpatia e comprensione per Fabrizio. Non posso dire che esista un’amicizia, amicizia è una parola grossa. L’ho incontrato due volte. La prima, dovevo intervistare Nina Moric e lui, che le era legato a lei, voleva essere presente, per vigilare su domande e risposte. Non glielo permisi. La. seconda volta era ingaggiato come protagonista di un reality, di cui ero autore: avemmo vari motivi di conflitto perché Corona voleva imporre ciò che desiderava, entrare ed uscire dal programma secondo i suoi umori. Non riuscii a contrastarlo. Non mi sfuggono le valenze di coloro che esprimono giudizi ostili o malevoli verso di lui: le leggi debbono essere uguali per tutti e lui le ha violato tante volte, con atteggiamenti intollerabili, da provocatore, guappo più che da ribelle.

MA LA GIUSTIZIA NON È UGUALE PER TUTTI

Tuttavia, non mi sembra che le leggi siano uguali per tutti, da noi e in tutto il mondo. E perciò sono convinto che Corona – un unicum – meriterebbe indulgenza: condannato a più di tredici anni, entra ed esce dal carcere per ragioni certo riprovevoli e per violazione indiscutibili delle leggi. Ma la pena inflittagli (presunti ricatti, abusi nel mestiere di fotografo che si è inventato, estorsioni non provate o con accuse poco convincenti) appare una enormità, rispetto agli orribili reati di tanti criminali, assassini, delinquenti efferati, trattati in modo ben diverso.

LA SUA AUTOANALISI…

Di se stesso Corona dice: “Porto dentro i segni di una vita piena di arresti, casini, lavoro. Prendo pillole tutto il giorno: per allenarmi, per dormire, per stare in piedi, per fare l’amore»… «Sono un narcisista ego-riferito. E ho la sindrome abbandonica. Infatti, non ho mai lasciato: sono sempre stato lasciato. Stando agli psichiatri, quando mi affeziono, ho paura che lei mi lasci.” (Ha sedotto decine di donne, con rapporti importanti e mediaticamente clamorosi con Belen, Nina Moric, Asia Argento). Ha detto ancora di sé: “La mia genialità, non la lascio in eredità a nessuno. Idem la mia bellezza e il mio cervello, che andrebbe clonato e studiato» . Non sarebbe una cattiva idea!

IMPLACABILI I CRITICI (NON TUTTI..)

Boris Sollazzo, critico cinematografico, è stato implacabile: “Fabrizio Corona è il male senza senso di colpa, è l’italiano puttaniere, furbo, imbroglione, gradasso e carismatico che non ha intenzione di rispettare le regole» Tuttavia personaggi come Adriano Celentano e Fiorello gli hanno espresso solidarietà, molti hanno perfino chiesto al presidente Mattarella di concedergli la grazia. A vent’anni diceva: Quando avrò venticinque anni sarò ricco, famoso, e andrò in giro in Porsche”. Profezia avverata… Le sue ultime dichiarazioni, due giorni fa a Telelombardia: “Se entro in politica, in sei o sette anni divento premier”.
Auguro a Fabrizio un futuro sereno, ma come ho detto, purtroppo, ne dubito. Dipenderà da lui.

cesare@lamescolanza.com