OGGI VI DICO CHE…L’UTILITA’ DELL’INUTILE

“…Ciò che è utile per l’uno non lo è per l’altro. Voi siete ciabattino,  io sono poeta. Per me è importante che il primo verso rimi con il secondo. Un rimario mi è molto utile,  mentre voi non sapete che farvene per risuolare un vecchio paio di stivali, e a me un trincetto non sarebbe utile per comporre un’ode.” (Theophile Gautier, citato da Nuccio Ordine nel suo manifesto “L’utilità dell’inutile”, Bompiani).

ATTUALIZZANDO…AL DI LÀ DI CIABATTINI E POETI

ciabattino
Credo che i ciabattini non esistano più (ma forse ritornano, se la crisi persiste e torneremo a risuolare le scarpe) e i poeti sono sempre più rari. Però la penso come Gautier: preferirei avere una scarpa scucita piuttosto che leggere pessimi versi, e rinuncerei volentieri agli stivali, ma non a una coinvolgente poesia. Ma non è questo il punto. Il problema è che tutti gli umani hanno diritto a un uguale rispetto. Perciò, se avete voglia, leggetemi qui sotto.

IL RISPETTO, ARTICOLO UNICO E IDEALE PER LA COSTITUZIONE

Costituzione
Non è una fissazione. Sono sinceramente convinto che il primo articolo della nostra Costituzione non debba affermare che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. È una sciocchezza. Se le condizioni sociali ed economiche sono disastrose, o anche semplicemente non lo consentono, nessuno al mondo può assicurare il lavoro. Il primo articolo, anzi l’unico!, dovrebbe semplicemente affermare che la Repubblica é fondata sul rispetto della persona. In questo valore e in questo concetto c’è tutto: il rispetto per i cittadini da parte della classe politica, di ogni casta, di ogni movimento e di ogni lobby; il rispetto per la religione, il colore della pelle, le idee, ecc, di chiunque; il rispetto tra le aziende e i dipendenti; il rispetto (cioè l’obbligo di provvedere ai bisogni di tutti) per chi é povero, malato, portatore di handicap, ecc, e così via. Nel valore del rispetto c’è tutto ciò che ci aiuterebbe a vivere meglio. Nell’attuale Costituzione il rispetto della persona è previsto, ma non con l’indispensabile fermezza e chiarezza, è annegato nel groviglio di molte altre affermazioni inutili o antiquate.

QUIRINALE 1/NIENTE RISPETTO PER I CITTADINI

Quirinale
Prendiamo il caso del Quirinale. Il primo cittadino dovrebbe rappresentare tutti e quindi dovrebbe essere eletto da tutti, con la partecipazione di tutti. No. E la prima porcheria è questa. Secondo la Costituzione attuale, super celebrata, la designazione è affidata a deputati e senatori.

IL PRESIDENTE DI TUTTI SARÀ ELETTO DA DUE PERSONE?

Renzi- Berlusconi
Vero é che deputati e senatori sono eletti dai cittadini (altra porcheria, a breve il Senato sarà abolito, quindi un’altra sub porcheria, quanto meno una incongruenza: in attesa di essere licenziati, i senatori votano comunque). Vero tutto questo, però negli ultimi decenni i partiti hanno occupato il Palazzo, prendendosi ogni potere: deputati e senatori sono eletti su scelte, imposizioni dei partiti, sicché in estrema sintesi rispondono ai capi dei partiti. Quindi, l’elezione (salvo sorprese) sarà determinata da due persone, Renzi e Berlusconi, che non a caso hanno stretto il cosiddetto Patto del Nazareno e, negli ultimi giorni, da avversari che erano, stanno perfezionando una nuova maggioranza, di fatto, alle Camere.

QUIRINALE 2/ RENZI E CIVATI, LA CONTRADDIZIONE C’E’

Renzi- Civati

Renzi ha detto che l’elezione del Presidente avverrà sabato, al quarto scrutinio: il premier presenterà, dice, un personaggio dal nome tanto persuasivo da non consentire dubbi e obiezioni di sorta. Pippo Civati, dissidente Pd, fa notare: “Se è un nome tanto importante da conquistare il consenso e la stima di tutti, perché non presentarlo al primo scrutinio?”. In effetti, la contraddizione c’è, il messaggio di Civati, sussurrato in un flauto, è ragionevole. Se il consenso c’è e la maggioranza pure, tanto vale procedere al primo voto, con soddisfazione di tutti e in particolare di Renzi, che sarebbe autore di un exploit riuscito finora solo un paio di volte. Invece, i dubbi permangono. Se l’annuncio del nome da eleggere arriva al quarto scrutinio, cioè sulla base di un consenso minimo di 505 votanti, inevitabile pensare che l’accordo sia “stretto”, tra il Pd che obbedisce a Renzi e Forza Italia che obbedisce a Berlusconi. Aggiungo che non è bello annunciare scheda bianca nei primi tre scrutini in cui la Costituzione prevede una maggioranza qualificata. Il rifiuto tattico di votare e di esporsi è, rieccoci, uno schiaffo in faccia ai cittadini, che restano inerti ad aspettare e sono obbligati a subire l’esito di grandi manovre sempre ambigue, mai trasparenti.

PADOAN NEL CUORE DI MATTEO, MA FORSE NON BASTA

 Renzi-Padoan

Come sapete, seguo Claudio Cerasa, direttore in pectore de “Il Foglio”, con compulsiva attenzione. Secondo Cerasa il candidato nel cuore di Renzi è Padoan, ministro dell’Economia: un nome che starebbe bene alla vecchia guardia dei DS (D’Alema, Letta, Bersani). Ma forse l’indicazione non basterebbe. Sono 590 i parlamentari fedeli al Patto del Nazareno, ma più che i franchi tiratori a Palazzo Chigi si teme la possibile imboscata dei dissidenti e dei grillini. Ad esempio, se nei primi tre scrutini saltasse fuori Prodi, irriducibile. Si vedrà. Mancano cinquanta ore, anche meno.

cesare@lamescolanza.com

27.01.15