OGGI VI DICO CHE… IL PARERE DI PASSERA

“Nomi bruciati per tattica,  altri cancellati per rispettare un Patto oscuro, sondaggi e sberleffi: non è così che si sceglie un Presidente” (Corrado Passera,su Twitter, 28 gennaio 2015).

ATTUALIZZANDO… PASSERA (MA ANCHE DELLA VALLE…) PER UN CAMBIAMENTO

Corrado Passera

Passera sabato pomeriggio a Roma presenterà il suo movimento politico. A Diego Della Valle – che non si pronuncia da un bel po’ di tempo – è attribuita la stessa intenzione, dopo che ha deposita il marchio “Noi italiani”. Condivido il tweet di Passera citato qui sopra, apprezzo le qualità del personaggio, cos’ come ho, con trasparenza, manifestato simpatia e stima per Diego Della Valle, dopo le sue sortite televisive, ribelli verso la Casta che ci governa e ci soffoca. Mentre fervono le manovre grandi, piccole e quasi tutte oscure, per l’elezione del Presidente della Repubblica, guardo con fiducia a possibili volti nuovi, in politica, per il futuro degli italiani. Passera e Della Valle sono in età più che matura, ma (nel momento in cui i candidati per il Quirinale si chiamano Mattarella e Prodi, Amato e Bersani…!) direi che sta tramontando, come era giusto, la stagione insensata della rottamazione. Ci sono giovani e giovani, ci sono vecchi e vecchi: è cosa saggia distinguere, caso per caso, nome per nome. In parole più chiare, sia Passera sia Della Valle hanno le carte in regola per rinnovare usi e costumi della classe politica italiana. Inutile nascondersi, per loro, come per altri – ad esempio l’ottimo Alfio Marchini, per il Comune di Roma – che il grosso problema è il più visibile: chi e quanti li voteranno? Per dare una scossa al sistema, c’è bisogno di milioni di voti. Nella più recente attualità politica, solo Bossi e, in maggior misura Beppe Grillo, sono riusciti ad attrarre il consenso di masse di elettori. Appartengo al popolo sempre più ampio di coloro che si rifiutano di votare finché non saranno chiari segni di cambiamento: se Passera o Della Valle, o altri, riusciranno a riaccendermi il cuore, e soprattutto a riaccenderlo a milioni e milioni di italiani sfiduciati e disgustati, tornerò a votare. Parlando direttamente sia con Passera, sia con Della Valle ho esposto qualche idea: il primo problema è recuperare la fiducia e attendibilità per la politica e per chi vuole affrontarla diversamente rispetto a quel che oggi si vede; il secondo problema, connesso al primo, è come riuscire a persuadere gli elettori, su larga scala, con iniziative in cui tutti noi possiamo riconoscerci. Passera, Della Valle, Marchini riusciranno a sfondare solo se potranno dimostrare, non solo con le intenzioni, ma con i fatti, che non appartengono all’elite che ci ha portato al disastro, che ne prendono le distanze, che non condividono quanto ci ha vessato e tormentato fino ad oggi.

QUIRINALE 1/ MATTARELLA: VITTIMA O PROTAGONISTA?

Mattarella

Scrivo mentre deputati e senatori stanno rispondendo alla prima “chiama”, così si dice, per l’elezione del successore di Napolitano. Da ieri sera è esploso un primo botto: il Pd, sia pure in maniera drastica, ma con una morbida ed esplicita esternazione di un vice segretario di Renzi, ha reso noto il candidato “con il quale partire ed arrivare” (sic!): Sergio Mattarella. E qui è esplosa l’intricata giungla, odiosa, che noi cittadini comuni e perbene detestiamo. Perché è stato fatto questo nome? Mattarella, oserei dire con ottime motivazioni, è del tutto inviso a Berlusconi. E Renzi aveva appena dichiarato che solo alla quarta votazione il Pd presenterà il nome “vero”… Dunque, un trilemma: 1. Mattarella viene mandato allo sbaraglio, in attesa che si raggiunga un accordo su un altro candidato. 2. Renzi vuole forzare la sua scelta presso Berlusconi, isolarlo e promuovere il suo candidato, eventualmente con il consenso del Pd compatto (proprio mentre sto scrivendo queste righe Fassina sta esaltando la figura di Mattarella), i dissidenti numerosi in seno a tutti gli altri partiti, eccetera. 3. Dietro le quinte, in qualche modo e con qualche altro patto, Renzi ha ottenuto il consenso di Berlusconi, lo sta mascherando e si accinge a un trionfale exploit. Che dire? Dovrei ripetere, fino alla noia, che vorrei trasparenza. Non escludo che Mattarella possa essere eletto, non escludo che possa essere cinicamente trombato (come successe a Prodi due anni fa). Posso tornare ad esprimere testardamente il mio pensiero personale: sognerei Draghi, che potrebbe raccogliere il consenso di tutti. Se invece la scelta iniziale di Mattarella si rivela asse un garbuglio, e i partiti si spaccassero e litigassero, l’elezione potrebbe alla fine premiare il Presidente del Senato Grasso, con una scelta istituzionale, super partes. Aspettiamo…

QUIRINALE 2/ ESAME CRUCIALE PER SILVIO BERLUSCONI

silvio berlusconi

Per l’ennesima volta nella sua vita, Berlusconi si trova di fronte a una scommessa cruciale. L’esito della scommessa prevede tre possibilità. La prima: se Renzi fa passare Mattarella contro il parere di Berlusconi, cioè se questa è l’ultima prodezza del premier in stile “stai sereno”, per Silvio sarà la fine politica, le conseguenze saranno irreparabili. La seconda: se Berlusconi ha stretto un accordo personale con Renzi sul nome di Mattarella, i forzisti gli si rivolteranno contro in gran numero, gli sviluppi saranno gravi, al momento imponderabili. Perché tutti sospetteranno che Berlusconi avrà accettato l’accordo, a fronte di un beneficio personale, non del suo partito. E questo vale per qualsiasi altro nome dichiaratamente indigesto, oltre a Mattarella, per i seguaci di Berlusconi e gli elettori che lo sostengono. La terza: se Mattarella sfuma e si convergerà su un altro nome, ben accolto o addirittura suggerito da Berlusconi, il Cav resterà più che mai al centro della politica italiana, del destino del governo e del futuro di tutti noi… Se il ragionamento è esatto, chiunque può valutare che la scommessa è estrema. Colgo l’occasione per rievocare un aneddoto, non del tutto ignoto, ma significativo. Berlusconi, fin dalle scuole elementari, ha sempre messo in evidenza la sua eccezionale qualità di venditore, e si è affermato soprattutto grazie a questa capacità. Alle elementari, Silvietto vendeva i temi e gli esercizi ai suoi compagni, con questo convincente patto: “Soddisfatti o rimborsati”. I compagnucci accettavano e raramente si facevano rimborsare. Dov’è finito o, più correttamente, è finito il talento di quel precoce bambino?

QUIRINALE 3/ BERLUSCONI IN PRIMA PAGINA, DELL’UTRI IN CARCERE

marcello dell'utri

Una riflessione a latere, sempre per la mia testardaggine. Mentre Berlusconi è protagonista (vincente o sconfitto, lo vedremo) del quadro politico e, forse, delle battaglie per il Quirinale, Marcello Dell’Utri è chiuso in carcere, a Parma, in una condizione di estrema e, a volte, inconcepibile severità. Come ho scritto tante volte, non mi permetto di entrare nel merito delle sentenze, ma mi limito a proporre una sintesi, con la certezza che non potranno arrivarmi obiezioni persuasive. Ecco: Berlusconi deve essere trattato come Dell’Utri, oppure Dell’Utri deve essere trattato come Berlusconi. Tertium non datur. Ovviamente, se vogliamo continuare a credere che la giustizia sia uguale per tutti; e a rispettarla, in virtù di questo sacro valore. A questo stesso proposito, vi sembra giusta la conferma della condanna a quattordici anni di Fabrizio Corona? Molti mi dicono che gli sta bene, è antipatico, insopportabile. Diciamolo: una insensata stupidaggine, da non prendere neanche in considerazione (mi scuso per averlo fatto). Altri dicono: attenzione, 14 anni sono la somma di vari reati. Rispondo: anche se è la somma che fa il totale, come diceva Totò, direi che si tratta di reati minori, alcuni discutibili (ad esempio le accuse per la vendita delle fotografie, quasi tutti lo fanno). In ogni caso, quattordici anni sono una vita: delinquenti efferati, assassini, e peggio, sono condannati a pene assai più lievi, rimessi in libertà dopo pochissimo tempo o agli arresti domiciliari, con una diversità di trattamento che scandalizza.

DOMANI, A PISA, GUBITOSI A CONFRONTO CON GLI STUDENTI

Luigi Gubitosi

La nostra rivista “L’attimo fuggente” ha preso l’iniziativa di organizzare, nel 2015, alcuni incontri tra personaggi rilevanti della società italiana e gli studenti universitari. Il primo incontro si svolgerà a Pisa, domani con inizio alle ore 16, nell’Aula Magna della Scuola Superiore Sant’Anna, in Piazza Martiri della Libertà, 33: Luigi Gubitosi, direttore generale della Rai, sarà intervistato dagli allievi della scuola e dell’università. Gli incontri sono concepiti sulla base della necessità di restituire, in Italia, un valore importante al criterio del merito: quindi faccia a faccia si troveranno personaggi meritevoli della classe dirigente attuale e i giovani, che hanno ogni diritto di puntare sul loro merito, e non su altro, per arrivare ad essere classe dirigente nel futuro. A Luigi Gubitosi sarà conferito, nell’occasione, il “Premio Socrate” per la meritocrazia (simbolicamente, una penna stilografica, un unicum, dell’azienda Montegrappa di Gianfranco Aquila). L’ingresso per assistere al dibattito è libero, fino ad esaurimento dei posti: mi rivolgo prioritariamente agli studenti e, comunque, a tutti coloro che vorranno essere presenti.

cesare@lamescolanza.com

 29.01.15