“Fidarsi di qualcuno è come tenere dell’acqua nelle mani chiuse a coppa: è facile perderla irrimediabilmente”.
(Ken Follett)
“Il dubbio o la fiducia che hai nel prossimo sono strettamente connessi con i dubbi e la fiducia che hai in te stesso”.
(Khalil Gibran)
“Devi molto a chiunque ti abbia mai dato fiducia”.
(Truman Capote)
“I nostri uomini politici non fanno che chiederci a ogni scadenza di legislatura un atto di fiducia. Ma qui la fiducia non basta: ci vuole l’atto di fede”.
(Indro Montanelli)
“Non siamo ciò che diciamo, siamo il credito che ci danno”.
(José Saramago)
ATTUALIZZANDO… INDISPENSABILE PER LO STATO
Proprio così: sarà impossibile ricostruire l’Italia finché le istituzioni non meriteranno la fiducia. Il nostro bellissimo e tormentato Paese non riuscirà a riprendersi fino a quando non sarà ricostruito un rapporto di stabile fiducia tra la gente e il ceto politico, comunque l’elite dominante, in generale la classe dirigente.
ANCHE LA GIUSTIZIA VI È LEGATA
Qualche giorno fa, in una trasmissione radiofonica, mi è stato chiesto quale fosse, in Italia, il primo problema da risolvere. Ho risposto: la giustizia. Sono stato impreciso: il problema prioritario, per sperare nella ricostruzione, è la fiducia.
È UN VALORE DETERMINANTE
Un valore che risulta decisivo in qualsiasi rapporto umano e quotidiano (amicizia, amore, affari, negli acquisti, perfino nel gioco, nello sport, ecc. Acquistereste ancora la carne da un macellaio che vi abbia venduto un filetto marcio? E accogliereste in casa ancora un amico che vi abbia tradito?
:
.
FONDAMENTALE PER LA GIUSTIZIA
Questa elementare riflessione è valida più che mai nel rapporto tra chi governa e chi è governato. La giustizia – fondamentale – rientra in questo prezioso rapporto di fiducia che i cittadini dovrebbero sentire verso le istituzioni: come posso vivere positivamente, se non ho fiducia di essere garantito da una giustizia, che tenti almeno di essere uguale per tutti, che colpisca i disonesti, tutelando e proteggendo gli onesti?
.
UN VECCHIO PROFESSORE…
Tempo fa mi aveva scritto un mio vecchio insegnante di filosofia al liceo: “Giustamente sei molto critico verso le numerose afflizioni italiane. Come uscirne, però? Sai cosa diceva il grande Benedetto Croce agli studenti che, come te oggi, e sei anziano, non più un ragazzo, erano inquieti e ribelli? “Studiate, guagliò, studiate…”.
Caro vecchio prof! È uno dei miei problemi esistenziali, essere cosciente di aver studiato poco, e anche disordinatamente. Ma come si fa a studiare con passione e profitto oggi, se prima non ricostruiamo un l’indispensabile fiducia nella scuola, che non è “buona”, ma disastrata e pessima, e nell’università, dove i docenti – notizia di ieri – a volte sono addirittura trafficanti, malfattori?
FIDUCIA, FIDUCIA! LA RITROVEREMO?
Come possiamo dare solidarietà concreta e beneficenza, se poi si scopre che il nostro aiuto economico è sparito chissà dove, o si è dissolto chissà come? Come possiamo dare fiducia a ciò che ci chiede un governo rappresentato da un premier che ci ha rintronato e ingannato con le sue bugie? Come possiamo considerare le banche un riferimento essenziale per i nostri risparmi e le nostre esigenze, se poi si scopre che il denaro é regalato a truffatori e speculatori ed è negato a chi chiede un modesto mutuo? E così via. La giustizia, una giusta e buona giustizia, potrebbe mettere a posto molti problemi: perciò andrebbe sostenuta e ricostruita, senza diffidenza e scetticismi. E come? Per prima cosa, ridimensionandone la politicizzazione: assurdo, per fare un esempio semplice, che un magistrato possa fare avanti e indietro da candidature elettorali! La corretta e imparziale giustizia è alla radice di ogni buon funzionamento sociale. Fiducia, fiducia! Niente si muoverà, se non saremo indotti ad agire da un po’ di fiducia.
28/09/2017