OGGI VI DICO CHE… PER CAPIRE SE SEI OTTIMISTA O PESSIMISTA

“Ottimista è chi dice: domani è domenica. Pessimista è chi dice: dopodomani è lunedì” (Gustave Flaubert)

 ATTUALIZZANDO…  MANIMAN, PAROLA MITICA DEI GENOVESI

pessimismo

La battuta di Flaubert mi sembra più incisiva e divertente del vecchio adagio: puoi dire che un bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto. Potete ingegnarvi a misurare l’ottimismo o il pessimismo dei vostri interlocutori dalle espressioni che usano, non è solo una procedura interessante sul piano psicologico, ma anche per riflessioni sociali e culturali. Ad esempio, i genovesi (adoro Genova, è la mia città di adozione) sono un popolo con una vocazione tradizionale alla prudenza, alla diffidenza, a cautela, insomma al pessimismo. Penso che sia l’unica popolazione al mondo caratterizzabile con una mitica parola, peraltro intraducibile: “maniman”. Che diamine significa? Faccio un esempio: è una giornata serena, illuminata dal sole… ma un genovese vero dice alla moglie, uscendo di casa: “Prendo l’ombrello (il paracqua), maniman più tardi viene a piovere!”.

LA CORRUZIONE NEL CALCIO DEI POVERI. C’E’ DA STUPIRSI?

vignetta

Certamente no. Per due motivi. Il primo: la società italiana è corrotta, non si vede perché il mondo del calcio dovesse essere estraneo a questo triste fenomeno della nostra decadenza. Era prevedibile, da quando sciaguratamente le scommesse sono state estese ai campionati minori, serie C e quarta serie. Come puntualmente dice il bravo Damiano Tommasi (associazione calciatori). Perché l’insidia corruttiva è micidiale a qualsiasi livello, ci sono memorabili e imbarazzanti esempi di grandi campioni, strapagati, che si prestavano ad “aggiustare” le partite. Ma in terza e quarta serie i compensi sono limitati e precari, le carriere finiscono presto, l’invidia per i compensi milionari dei campioni più bravi e fortunati… tutto questo, per allenatori e calciatori, rappresenta un mix di tentazioni non facili da frenare. Basta una scommessina, combini un risultato con gli avversari, ti metti in tasca un gruzzoletto. Difficile combattere contro queste tentazioni, se non ci sono valori morali diffusi a cui ispirarsi e in mezza Italia, in primis negli ambienti politici, questi valori non ci sono: perché dovrebbero esistere nel mondo del calcio? Mi colpiscono due aspetti, nell’ultimo episodio esploso ieri (arresti, intercettazioni… rituali giudiziari e mediatici di tante vicende simili). Mi colpisce la prontezza e l’abilità con cui organizzazioni malavitose straniere si sono avventate sul calcio italiano di seconda fascia (e non solo): segno evidente che nel mondo calcistico esistono praterie che ingolosiscono le scorribande di gang attrezzate, con truffatori, avventurieri, dirigenti, mediatori e calciatori disponibili al gioco sporco. E mi colpisce che i giornali di informazione generalista – il Corriere della sera e La Repubblica – abbiano dedicato alle cronache di questo tipo di corruzione uno spazio maggiore di quello che ci si sarebbe potuto aspettare dai giornali sportivi. Perché? Prudenze, timidezze al momento di informare e indagare nelle meschinità dei campionati di calcio? O anche il timore di disgustare il pubblico sportivo, di disamorarlo, mostrando che il giocattolo dei suoi sogni e delle sue emozioni è diffusamente truccato? Ricordo che un ottimo giornalista all’epoca in servizio a “La Repubblica”, Oliviero Beha, aveva osato parlare, nel 1982, di certi accordi tra la Nazionale italiana e le squadre avversarie, nel girone eliminatorio del campionato del mondo (vinto poi dagli azzurri, con merito, grazie a vittorie straordinarie con l’Argentina, il Brasile, la Polonia e infine con la Germania). Ma Beha non ricavò dalle sue rivelazioni la popolarità che meritava, anzi: incontrò problemi evidenti, era scomoda un’informazione completa e senza complessi, a fronte del trionfale successo tricolore. Concludo con un sorriso. E’ davvero straordinaria la vignetta dovuta all’irresistibile ingegno di Giannelli, sul Corriere, stamattina. Si vedono i detenuti che giocano al pallone, in prigione. Dicitura: tutto il carcere minuto per minuto.

UN CAMPANELLO DI ALLARME DALLA DEUTSCHE BANK: FUGA DA LONDRA?

detsche bank

Apprendiamo che le banche si accingono ad andarsene da Londra. L’input arriva dalla preoccupazione per il referendum europeo gradito a David Cameron, sull’uscita del Regno Unito dalla Ue. Fabio Cavalera del Corriere della Sera riferisce che la Deutsche Bank (tra le più prestigiose previdenti banche europee, con 9mila dipendenti a Londra) “ha istituito un gruppo di lavoro per valutare l’ipotesi del trasloco dalla capitale britannica… e l’impatto per Londra sarebbe pesantissimo.”

RAI, LO SCALTRO GILETTI COINVOLGE RENZI OFFRENDOGLI L’ARENA

Massimo Giletti

Rissa politica, prevedibilissima, dopo l’intervento di Renzi, domenica scorsa, al programma di Massimo Giletti su Raiuno. Con un bis, ieri sera, da Bruno Vespa. La differenza è che Giletti conduce una trasmissione che dovrebbe essere di intrattenimento, e nei programmi di intrattenimento non si dovrebbe consentire, né a Giletti né a nessun altro, di invitare a capocchia personaggi politici determinati a farsi la campagna elettorale, senza uno straccio di contraddittorio. Mentre Vespa tiene conto della par condicio e almeno, a differenza di Giletti, se deve favorire qualcuno, lo fa con maggior abilità. Il punto è che Giletti ha bisogno di qualsiasi pretesto per far parlare di sé, come quando prese a male parole l’ospite Capanna e in tante altre occasioni. E dunque aveva bisogno della presenza del premier e di attirarlo in trappola. Mentre Renzi, con tutte le gare da pelare che in queste settimane, non avrebbe alcun bisogno di Giletti: stupisce che sia andato a cacciarsi in questo imbuto. Il bello è che proprio ieri, ingenuamente, avevo scritto di aspettarmi un colpetto di genio, dal premier, che dovrà affrontare la riforma della Rai e le nomine del nuovo cda e del nuovo dg! E’ questo il modo, signor presidente del consiglio dei ministri? Direi di no, non faccio la mammoletta, ma est modus in rebus… Quali benefici e quante antipatie ne ricava, Renzi, da queste incursioni pre-elettorali? Da chi è mal consigliato? Mah. Ora le opposizioni insorgono, ed è giusto, in prima fila Renato Brunetta e i rappresentanti di Sel. Aggiungo: il direttore di Raiuno e la direzione generale non hanno niente da dire? Giletti multato di 25mila euro dalla Rai per aver lanciato il libro di Capanna.

COME FINIRA’? DELIZIE IRONICHE DEI TASSISTI DI ROMA…

taxi

Se facessi ancora l’autore televisivo (ma sono disgustato da questo mondo!) ingaggerei come collaboratori qualche tassista. I tassisti di Roma sono un serbatoio inesauribile , nel solco storico tracciato da Trilussa e Pascarella, di buon senso in salsa d’ironia, di battute folgoranti, che – in sintesi – rappresentano gli umori popolari. L’ultima battuta stamattina: “Dottò, na vorta se diceva che tutto finisce a tarallucci e vino. Ma mo’ a me me pare che so’ finiti pure er vino e i tarallucci!” Vogliamo scommettere che anche questa pochade di Renzi da Giletti, come tante altre vicende ben più gravi, finirebbero a tarallucci e vino, se in tavola fossero rimasti qualche taralluccio e un goccio di vino?

SOCRATE / LE ADESIONI AL MOVIMENTO A SOSTEGNO DEL MERITO, CONTRO LA RASSEGNAZIONE

socrate

Sono sommerso da adesioni e manifestazioni di simpatia. Dedicherò una puntata del mio diario al movimento. Intanto, scelgo tre adesioni che mi toccano il cuore. Una è di Gigi Moncalvo, che fu mio allievo: uno straordinario, indomabile giornalista che si è imposto nonostante mille ostacoli e mille censori abbiano tentato di silenziarlo e censurarlo; con un temperamento da lottatore, un utopista donchisciottesco, una forza della natura. Benvenuto Gigi. Altro conforto mi è arrivato da Franco Abruzzo, il mio conterraneo (di Cosenza) apprezzatissimo “Ciccio”, che ha informato della nostra iniziativa – lui, grintosissimo e documentatissimo difensore dei diritti della nostra categoria – quasi centomila giornalisti: aspetto fiduciosamente adesioni, dalla sua pioggia di fuoco! Infine, un’amica e collega riservatissima, che non vuole firmarsi, purtroppo. La chiamerò Cappuccetto rosso. Mi ha scritto: “Aderisco! Residente a Roma, giornalista. L’età magari preferirei non metterla nero su bianco, mi fa impressione! Una che sogna un mondo che giri sul merito, sulle capacità, sulla volontà di fare, sull’impegno di tutti, sulla benevolenza. Una che sogna… Il fatto è che ancora non ho capito bene in che modo possiamo fare. Fare per ottenere. In rete c’è un movimento che si chiama Avaaz. La sua specialità è lanciare campagne molto ‘aggressive’ sui mali del mondo: dall’inquinamento (e contro le grandi imprese che distruggono il pianeta), ai transatlantici che arrivano fino dentro Piazza San Marco, alle leggi che non puniscono gli stupri, a… Ogni tanto – pare – ottengono una tale mobilitazione (in firme a sostegno di una campagna) che – pare – ottengono degli stop, dei ripensamenti. Fanno sentire la voce (Avaaz) dei cittadini del mondo. Forse potremmo affiancarli: individuare una campagna condivisibile, a cui tutti i Socratesi siano chiamati a dare voce: nella rete, ma anche nei luoghi di lavoro, in Parlamento, nei giornali. Far conoscere e sostenere via via un’idea. Per esempio gli asili dell’amico milanese. Asili = possibilità di avere figli senza ammazzarsi a organizzare la vita mobilitando tate, nonni, ecc. Possibilità di maggiore serenità, di sviluppo, di fiducia nel futuro. E magari anche dimostrazione di maggiore civiltà. Dunque anche maggior orgoglio. Mi ricordo i primissimi tempi di Bassolino sindaco a Napoli. La gente ricominciava a sentirsi orgogliosa di essere napoletana… Poi le cose non hanno più marciato nel verso giusto. Ma uno ‘start’ serve a stare meglio, a volere di più. Scusami per l’email più lunga degli articoli di Ernesto Galli Della Loggia. Non me ne volere, ciao.”

cesare@lamescolanza.com  Si pregano tutti i lettori, in particolare quelli desiderosi di aderire al movimento di opinione “Socrate”a sostegno del merito e contro la rassegnazione  i pregiudizi, di scrivere a questo indirizzo: Lanza risponderà privatamente o pubblicamente, qui. Con le adesioni aggiungete nome e cognome, città di abitazione, se possibile età e lavoro, ogni riferimento utile per le comunicazioni. La privacy sarà rispettata per tutti.

 20.05.15