OGGI VI DICO CHE… MADAMINA INCOMPIUTA

“Laura Boldrini Channel. Non le basta Lerner. Lo strano caso della presidente, cialis che più comunica e più si sente incomunicabile” (“Il Foglio”, venerdì 4 dicembre 2015)

MADAMIN, IL CATALOGO E’ QUESTO… OGGI ENTRA FRANCESCA DEGO

Francesca Dego

Il nostra traguardo dichiarato è di arrivare a cento nomi entro la fine dell’anno. Pubblichiamo oggi il catalogo aggiornato delle signore italiane, che a nostro opinabile ma sincero e schietto giudizio rappresentano il meglio quanto a prestigio, competenza, potere.
Laura Boldrini (vedi sopra) al momento, no: non ha accesso. La nostra festosa accoglienza per l’ultimo ingresso, di oggi, è dedicata a Francesca Dego, nata a Lecco il 17 marzo 1989: violinista di talento irresistibile. Ha cominciato a studiare a quattro anni. Appartiene ad una famiglia sterminata dal nazismo. Quarantasei suoi parenti non tornarono da Auschwitz, dov’erano stati deportati.

–  Elena Aceto di Capriglia. Contessa (famiglia nobile da centinaia di anni), l’ultima sobria regina, senza altezzosità, dei salotti romani.
–  Bianca Berlinguer. Figlia del mitico Enrico? Certo. Ma bravissima di suo, autorevole e rigorosa, alla guida del Tg3.
–  Marina Berlusconi. Leader della Mondadori, combattiva, esemplare nel sostegno e nella difesa del papà, di cui è possibile successora.
–  Laura Biagiotti, regina della moda.
–  Ilda Boccassini. Quando sprizzano scintille nella Procura di Milano, “la rossa” c’è:  intransigente (non solo) verso Berlusconi.
–  Emma Bonino, non poteva certo mancare tra i nomi delle donne eccellenti.
–  Maite Bulgari, regista e produttrice di film, presidente di Digita Vaticana.
–  Maria Elena Boschi. Ministro per volontà di Renzi, accolta con qualche scetticismo, ma studia di notte per preparare anche i particolari.
–  Tania Cagnotto, tuffatrice emerita.
–  Azzurra Caltagirone. Erede di un impero, manager importante e ricca di personalità, ambizioni perfino inferiori rispetto alle sue qualità.
–  Gabriela Cardenas, consigliere Airc per il Lazio, ha vissuto tra Torino, Londra, Madrid e Amsterdam e da un anno è appassionata lavoratrice di Engel & Völkers.
–  Mara Carfagna. Ex ministro, colonna di Forza Italia, anche lei danneggiata dalla grazia fisica, si è affermata per coerenza e competenza. Un futuro da leader.
–  Sandra Carraro, regina dei salotti, superstiti e vitali (le chiedo venia perché non vorrebbe mai essere citata).
–  Laura Cioli, meritatamente designata come nuovo amministratore delegato e direttore generale di Rcs.
–  Carmela Cipriani – figlia di Arrigo e nipote di Giuseppe (l’inventore del Bellini) – che ha lasciato la professione di avvocato per gestire il celeberrimo Harry’s Bar a Venezia e la locanda di Torcello. Scrive anche ricette per bambini.
–  Loretana  Cortis, di Poste Italiane, il suo motto potrebbe essere: mi documento, ergo sum. Gli addetti ai lavori nel mondo istituzionale lo sanno bene.
–  Samantha Cristoforetti, la nostra astronauta.
–  Maria De Filippi. Decollata grazie all’intuito di Maurizio Costanzo, oggi è number one in televisione: ha inventato il neorealismo televisivo.
–  Elena Di Giovanni, brillante comunicatrice di grande esperienza (già direttore della Biennale di Bernabè) e partner di Comin&Partners.
–  Costanza Esclapon. Dirigente Rai, in qualsiasi società e incarico apprezzata e qualificata per imparzialità e aziendalismo.
–  Nicole Fedele, nata a Tolmezzo (provincia di Udine), che ha battuto il record del mondo in parapendio percorrendo 401 km in circa 9,5 ore, mantenendo una media di 45 Km/h.
–  Marisela Federici, regina dei salotti, superstiti e vitali (con qualche dubbio: perché le ho chiesto tante volte di staccarsi dalla sua celebre e sofisticata tavola sull’Appia per tenermi compagnia in una osteria ben scelta, per una semplice amatriciana o un gustoso cacio e pepe).
–  Inge Feltrinelli, leader intramontabile della casa editrice che fu di Gian Giacomo e inesauribile animatrice di interessi culturali.
–  Edwige Fenech. Le è scivolata addosso l’insidiosa fama dei film porno soft, si è affermata come imprenditrice e produttrice. E accetta le insidie dell’età per la sua leggendaria bellezza.
–  Milena Gabanelli. “Report” è il programma più pungente e temuto della Rai. Candidata alla Presidenza della Repubblica, ha rifiutato.
–  Josefa Idem, canoista che ha partecipato a otto Olimpiadi, 43 medaglie, ex ministra nel governo di Enrico Letta.
–  Maria Patrizia Grieco. Presidente dell’Enel, personalità autonoma (sul canone da mettere in bolletta, non si fa dettare le regole). Una sua famosa battuta: “Il potere non è buono né cattivo”.
–  Marina Grossi Guarguaglini. Ingegnere, fin dagli anni in cui ingegneri erano per lo più i maschi. Tosta, determinata e di mente indipendente.
–  Lilli Gruber. Nella foresta di La 7 tiene alto il livello dell’emittente, dimostrando che in tivù si può ragionare anziché urlare.
–  Giulia Innocenzi, anche se può sembrare acerba di fronte ai nostri tre criteri di valutazione: emergente conduttrice  – la più promettente, nel mondo televisivo – a La 7.
–  Simona Izzo, una gran signora della televisione.
–  Maria Latella. Cura su Sky un talk show equilibrato politicamente, ambito dai soliti noti, chiuso a ignoti e figuranti.
–  Monica Maggioni. Ex inviata straordinaria sui fronti di guerra e Paesi impervi, presidente della Rai con volontà di esercitare un ruolo non convenzionale.
–  Emma Marcegaglia, ex presidente di Confindustria e presidente Eni, schiena dritta, colonna dell’azienda di famiglia.
–  Marta Marzotto. Se la libertà di mente e la capacità di andare controcorrente hanno ancora un significato, lei sarebbe la first lady.
–  Giorgia Meloni. Finalmente una donna sindaco di Roma? Non le mancano certo carattere, passione e indipendenza intellettuale.
–  Monica Mondardini, amministratore delegato del gruppo L’Espresso – La Repubblica. Innata qualità dirigenziale.
–  Letizia Moratti. Curriculum impressionante: già ministro, sindaco di Milano, presidente di aziende e in Rai… la mia Thatcher personale. Rigorosa: non fa un favore a nessuno. Pregio o difetto?
–  Alessandra Moretti. Ha dato, nel Pd, una rara dimostrazione di disciplina e coerenza. In prospettiva, un ruolo da ministro.
–  Claudia Mori, importante produttrice.
–  Roberta Neri, amministratore delegato che deve portare Enav in Borsa, lady di ferro.
–  Rossella Orlandi. Direttore generale di Equitalia, e tanto basta.
–  Barbara Palombelli. Star televisiva, mantiene un ruolo centrale (e trasversale) nelle relazioni che contano, d’ogni tipo.
–  Flavia Pennetta, la tennista che ha vinto gli Open di New York e subito dopo ha annunciato il suo ritiro dall’attività agonistica.
–  Livia Pomodoro. Magistrato super partes, indicata come possibile candidata al Quirinale prima dell’elezione di Mattarella.
–  Miuccia Prada, regina della moda.
–  Norma Rangeri, direttore de “Il Manifesto”.
–  Sabina Ratti Profumo. Social responsability in Eni, super preparata, studiosa meticolosa e puntigliosa.
–  Lucrezia Reichlin. Economista, editorialista di “Il Corriere della Sera”. Il suo nome fu sussurrato anche per il Quirinale.
–  Agnese Renzi, la consorte del premier, che ha dimostrato di saper interpretare il suo ruolo con misura e dignitosa intelligenza.
–  Marina Ripa di Meana. Non ha alcun ruolo istituzionale o professionale, ma è consultata da tutti, su qualsiasi argomento. Qualcosa vuol dire…
–  Caterina Ronco, una gran donna che ha sopportato un marito ingombrante e spesso assente, Aldo Repetto, carissimo collega stimato da tutti. Ha allevato al meglio un figlio che ora fa parte di una grande agenzia americana di pubblicità. È il riconoscimento per una donna – simbolo di tante signore sconosciute, che lavorano nell’ombra.
–  Francesca Sanzone, 36 anni, scelta dal dg Michele Uva come vice direttore generale della Federazione calcio: conosce sei lingue, tutti la definiscono integerrima, preparata e determinata.
–  Valentina Scialfa, assessore alla scuola nel Comune di Catania, è bella quanto intelligente.
–  Rosella Sensi, ex presidente di una grandissima Roma e oggi manager di congiunzione tra Lega Dilettanti e FIGC  per la valorizzazione e lo sviluppo del calcio femminile. L’apprezzo da sempre.
–  Isabella Seragnoli, grandiosa imprenditrice.
–  Paola Severino. Prof. alla Luiss, importante studio legale, prima donna ministro della Giustizia in Italia. Autrice di una legge strattonata da ogni parte politica, secondo interessi e convenienze.
–  Luisa Todini. Presidente di Poste, ex cda Rai, importante azienda di famiglia. Fascinosa, con inesorabile spirito manageriale.
–  Catia Tomasetti. Presidente di Acea, candidata leader alla Camera di Commercio di Roma, esperta in finanza di progetto, legale di livello internazionale.
–  Roberta Vinci, l’indomita rivale di Flavia Pennetta.

AHI RAI! IN USCITA IL MIO (IMPERTINENTE) DIZIONARIO

monoscopio_rai_1953

Sì, lo so: avevo annunciato per settembre la pubblicazione del mio dizionario sui personaggi giganteschi e minuscoli che hanno attraversato la storia della Rai (televisiva) dal 1954 a oggi. Ma inizialmente avevo pensato a un divertissement, a un libriccino – che avrei voluto compilare durante le vacanze (durante le quali, puntualmente, cerco di evitare la noia del dolce far niente). E avevo pensato a un numero chiuso, 100 nomi: 50 per il meglio della tivu dell’azienda di servizio pubblico e 50 per il peggio.
Poi, rifletti sui nomi, scarta questo e metti quello, e viceversa, i nomi sono diventati 1200 (milleduecento, sorbole), escludendo il Cavallo, ma inserendo molti equini, asini muli e purosangue, e altre bestiole. Spero di accendere la vostra curiosità: lo sapevate che un ex direttore generale della Rai è in odore di beatificazione? Il libro è stampato – per ora – con una tiratura limitata, non sarà distribuito. Non è stato pensato a fini di lucro, ma di puro e semplice intrattenimento: una piccola prova, spero di esserci riuscito, di libertà di mente, pagelle, giudizi, voti, qualche poesiola, aforismi, battutacce, non senza qualche sassolino che da tempo mi molestava nelle scarpe. Se volete prenotare una copia, scrivetemi, l’indirizzo è qui sotto.

cesare@lamescolanza.com
04.12.2015