OGGI VI DICO CHE… L’INSIDIA DEL GOSSIP

“Trent’anni di mestiere aiutano a capire che il pettegolezzo organizzato non è mai innocente, cure e viene alimentato da chi, per denaro, potere e relazioni, è in grado di lusingare, sostenere e impaurire.” (Massimo Mucchetti, “Il baco del Corriere”, Feltrinelli 2006: riflessione tratta dal bel libro di Giovanni Valentini “Le voci del villaggio. Centocinquanta citazioni d’autore”).

ATTUALIZZANDO… ATTENTI A TUTTI E A TUTTO

gossip

C’è poco, anzi troppo, da attualizzare: basta sfogliare il giornale, accendere la televisione e siamo immediatamente sommersi da ondate di pettegolezzi e chiacchiere. Una volta – anche adesso, per carità – la chiacchiera, maliziosa o no, nasceva nei salotti, nei bar, nei corridoi degli uffici importanti e miseri; nei luoghi, ristoranti e club, frequentati dalla politica e dalla finanza. Adesso il problema di tutti è di stare attenti a tutto e a tutti. Dovunque, può esserci una polpettina avvelenata, dovunque una battuta apparentemente innocente può rivelarsi micidiale. Non ho consigli da dare, anzi mi piacerebbe riceverne. L’esperienza mi dice che la ripetitività è non solo insidiosa, ma sospetta: indica un gossip organizzato maleficamente, come dice Mucchetti, ed è meglio, per non saper né leggere né scrivere, come si dice in gergo, starne alla larga.

DIVORZIO BREVE/ VOTO A FAVORE

divorzio

Tutto sta cambiando, l’istituzione della famiglia vacilla sotto i colpi di usi e costumi sempre meno resistibili, al di là dell’impegno della Chiesa (ma le preoccupazioni dovrebbero essere condivise, senza sentimenti religiosi, anche dallo Stato: la famiglia è il cardine di una società civile, più o meno come la democrazia, per come abbiamo inteso il concetto fino ad oggi. Non sarà facile sostituire né l’una né l’altra!). Premesso questo, voto a favore. Se un vincolo matrimoniale è demolito senza possibilità che la coppia riesca a reggere l’urto delle difficoltà, perché infliggere ai contraenti il supplizio di una lunga attesa, perché possano riconquistare la libertà? Con buona pace dei cattolici, degli avvocati e dei ben pensanti annidati dovunque.

GUARGUAGLINI: “IN MAGAZZINO IL RADAR PER FERMARE I CLANDESTINI”

Pierfrancesco-Guarguaglini

L’ex presidente di Finmeccanica, che fu immeritatamente travolto dalle note vicende giudiziarie, ha rilasciato a Filippo Caleri, per “Il Tempo”, una bellissima intervista, in cui rivela un accordo importante stilato con Gheddafi, poco prima della caduta del dittatore libico. L’aspetto più importante della conversazione di Guarguaglini e Caleri sta in un retroscena molto importante: Finmeccanica aveva messo a punto un sistema, incentrato sul radar, per bloccare le migrazioni. Se volete, potete leggere l’intervista integrale su www.lamescolanza.com Qui, sottolineo – come sempre, da garantista – la conferma che Guarguaglini era un eccellente manager, che lavorava nell’interesse del Paese; e che grandi aziende strategiche, come Finmeccanica, dovrebbero essere affidate a personaggi competenti e capaci di ottenere risultati reali, al di là delle parole. Sottolineo anche che Guarguaglini, signorilmente, non si pronuncia minimamente sull’operato del suo attuale successore Mauro Moretti.

DIBATTITO APERTO SULLE INTERRUZIONI PUBBLICITARIE

pubblicità

Ieri ho scritto quanto sia sconcertante che conduttori e conduttrici, in tivu, annuncino la pubblicità in modo quasi sprezzante, infastidito, dimenticando che la pubblicità finanzia le emittenti e i programmi… Provocatoriamente ho aggiunto che la qualità della pubblicità è superiore ormai a quella di gran parte dei programmi. Naturalmente, ci sono opinioni diverse dalla mia. Pubblico la lettera di Tiziano Rapanà: “La pubblicità sui film è una tortura. Lecita (anzi, opportuna) per sancire la fine di un primo tempo… ma il troppo (come sempre) stroppia. Faccio alcuni esempi: 1) Top Crime – ieri mattina ho visto casualmente una puntata di Law e Order (40 minuti) inframmezzata da ben tre stacchi pubblicitari di cui il primo infinito, sicché ospitava una televendita di oltre 5 minuti; 2) Iris – il canale negli anni ha triplicato gli stacchi pubblicitari: nei primi tempi c’era solo un inframezzo a metà film (e alcuni film venivano trasmessi senza pubblicità), poi progressivamente gli spazi sono aumentati fastidiosamente (e si era arrivato a un lecito equilibrio di quattro stacchi di un film solito di un’ora e mezza); 3) Rete 4 – dico solo che ho faticato ad arrivare fino alla fine di “Pari e Dispari” per la troppa pubblicità, per quanto l’insostenibile lo raggiunge sempre durante la diffusione del film delle 17; 4) Telenorba – sistematicamente lo stacco arriva dopo una quindicina di minuti di film, tant’é che ormai ho abdicato a seguirla (eppure i films più interessanti si trovano lì, così come nella realtà delle tivu locali). Tra l’altro (e forse vado fuori tema) mi é difficile, a volte, consigliare un film su Iris: il più delle volte il film inizia prima o dopo l’orario dichiarato. Ad esempio stamattina Django 2 (che non ho consigliato, ma lo volevo vedere) é cominciato con una ventina (circa) di minuti di anticipo. Tiziano Rapanà”.

CORRADO CALABRO’ RIEVOCA GIOVANNI MARCORA

calabrò

Forse è ingenuo dire che si è orgogliosi di un’amicizia. Ma dell’amicizia con Corrado Calabrò sono, sinceramente, molto lusingato. Perché lo stimo per la sua libertà di mente, per la lunga carriera come servitore dello Stato: è stato capo di gabinetto di ventisette ministri in diciotto ministeri! Ed è, anche, un importante poeta, premiato in tutto il mondo. Un’altra dimostrazione della sua atipica identità: uomo di fiducia di tanti ministri, allo stesso tempo poeta finissimo (anche sentimentale, erotico). Con la mia fissazione abituale di stilare, chiedere e compilare pagelle e classifiche, ho chiesto a Calabrò quale sia stato, a suo giudizio, il ministro più bravo ed efficiente che abbia conosciuto. Risposta senza esitazioni: “Giovanni Marcora, un vero e concreto decisionista, uno che non faceva perdere tempo al prossimo, sempre nell’interesse della comunità.”

LETTERE 1/ MARINA CICOGNA, MA COS’E’ LO SNOBISMO?    

snob   

Ho scritto a Marina Cicogna che, quando mi confronto con lei, cerco di adeguarmi e risultare degno del suo snobismo. Non lo avessi mai fatto… Marina mi ha risposto, con l’abituale eleganza: “Non so se snobismo sia una bella cosa!”. Ho risposto: “Snob: chi non lo è, soffre per invidia perché non lo è; chi lo è, soffre per snobismo perché lo è.” E Marina: “Non penso di esserlo e non soffro!” Bene: sapete che mi piace sempre allargare il dibattito. Chi ne abbia voglia, intervenga. Che significa essere snob?

LETTERE 2/ CATALOGO DEI LIBERI DI MENTE: PIETRANGELI E LEA PERICOLI

Lea Pericoli

Mi ha scritto Bruno Liconti: “Caro Cesare, per il tuo elenco liberi di mente ti suggerisco due nomi: Nicola Pietrangeli, ottantadue anni magnificamente portati, il più grande tennista italiano di tutti i tempi, l’unico presente nella Hall of Fame di Newport. E Lea Pericoli, splendida ottantenne : il volto e l’eleganze del tennis femminile, i suoi abbigliamenti osè sono esposti alla Victoria Albert Hall di Londra, lei detiene il record assoluto di titoli vinti in Italia, ventisette. Bruno Liconti”.

BISIGNANI E MADRON, UN LIBRO PER IL WEEKEND

“I potenti al tempo di Renzi” copertina

Luigi Bisignani, in tandem con il giornalista Paolo Madron, fece un bel botto, pubblicando, due anni fa, “L’uomo che sussurra ai potenti”. Sempre per le edizioni di Chiarelettere, i due amiconi tornano in libreria con “I potenti al tempo di Renzi”. E’ il libro che consiglio per questo fine-settimana. A occhio l’exploit sembra meno forte rispetto al libro su ciò che Bisignani sussurrava ai potenti. In realtà, questo testo è più intrigante e utile, direi quasi prezioso, per chi legga. Perché nel primo libro Luigi e Paolo si riferivano ai tempi che furono, oggi, uno più informato dell’altro, svelano retroscena e forniscono indicazioni importanti su coloro che detengono il potere, nei tempi odierni. Da Bergoglio a Mattarella. Se formicate o anche solo avete voglia di fare petting and necking nelle stanze del Palazzo, acquistate il libro, prendete un quadernetto e segnate nomi, indirizzi, riferimenti e collegamenti. Non conosco Madron, vorrei invece aggiungere qualche parolina su Bisi. E’ sicuramente, Luigi, un protagonista di ieri e di oggi e, augurandogli lunga vita (è già nonno), scommetto che lo sarà anche domani. Temo che, come tutti o quasi i potenti, preferisca frequentare – oltre ai potenti di turno – soprattutto cortigiani, ruffiani, servi interessati e ambiziosi. Questo potrebbe essere il suo tallone d’Achille, come lo è stato per tanti personaggi vanitosi, nei millenni. Per quanto mi riguarda, mi intrigano i personaggi di potere o vicini al potere non tanto quando hanno la bacchetta in mano, ma quando sono in difficoltà. Perciò, fui entusiasta del primo libro e, oggi, mi sono avventato sul sequel. Adoro il talento e Bisignani ne ha da vendere: era moto discusso e chiacchierato, oltreché indagato tenacemente da qualche procura, ha saputo sdoganarsi e rientrare, ben assistito da Paolo Madron, nel ping pong delle interviste,  come protagonista nei salotti buoni di finanza e politica. Dicono che non abbia il potere di prima, e se così fosse davvero, lo ammirerei anche d più: riesce comunque a porsi al centro dell’attenzione. Forse i rottamatori lo hanno messo, o cercano di metterlo in un angolo, ma lui ha fiuto ancora sufficiente per capire dove e come stiano soffiando i venti del potere, sa – e sa bene raccontare – quali siano i vezzi, i vizi, le debolezze, le ambizioni dei potenti.

LIBRI/ ANDREA SCANZI, LA VITA E’ UN BALLO FUORI TEMPO

Libro

In questo caso mi limito a una segnalazione perché sono intrigato dal libro, ma non ne ho letto neanche una pagina. Tornerò a parlarne, nel merito. L’autore è Andrea Scanzi, poco più che quarantenne: lo stimo moltissimo come giornalista e opinionista televisivo, conosciutissimo. Aspro, polemico, incisivo, quasi sempre controcorrente. Ora, per la prima volta, ha ceduto alla tentazione di pubblicare un romanzo, con Rizzoli. Sono curiosissimo. Vale per lui ciò che ho scritto ieri di Giancarlo Dotto, anche lui al suo primo romanzo: il livello dei narratori italiani di oggi è talmente scadente che sono sicuro che i due neoromanzieri non mi deluderanno, anzi spero che diano una svolta, nello stile e nei contenuti, rispetto al convenzionale, antiquato e irritante modo di scrivere degli scrittori di oggi.

cesare@lamescolanza.com

24.04.15