OGGI VI DICO CHE…

…”Nel Parlamento entrano solo persone che sembrano noiose,  e di loro hanno poi successo solo quelle che sono noiose davvero.” (Oscar Wilde)

LETTERE DI FIFTY FIFTY. MA QUALE SOCIETA’ CIVILE?

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“È da qualche giorno che appena sento parlare di società civile mi vien l’orticaria. Così, ieri, girando per strada, ho iniziato a riflettere su questa cosa che tutti evocano e che scendendo (o salendo, dipende dal punto di vista…) in campo, dovrebbe salvare l’Italia. Mi chiedevo chi potesse farne parte. Quella elegante signora che, forse perchè non aveva più spazio in macchina, stava buttando una carta dal finestrino? O forse quel giovane che, tutto preso da una discussione sul marcio della politica, finita la sigaretta, aveva buttato la cicca per strada? Probabilmente anche tutti quelli che affollavano la corsia preferenziale, bloccando l’autobus. È facile immaginare che, vista la difficoltà in cui versa l’Italia, la società civile abbia molta fretta e non possa aspettare i tempi della corsia normale. Ma i più società civile di tutti mi sembrano i nipotini di quelli dell’hotel Raphael. Quelli che oggi scagliano la prima pietra contro Fiorito, Lusi, Penati e solo ieri facevano la fila per votarli o per avere favori. Piccoli favori, per carità, cose da niente, roba da società civile. Poi ascolto Ingroia, leggo Travaglio e capisco che i campioni della società civile sono loro. Quelli che non sbagliano mai, quelli che sono inflessibilmente dalla parte del bene e che, dall’alto della loro indiscutibile superiorità morale, ci redimeranno tutti. Già li immagino marciare sui nostri vizi di piccoli uomini e donne, e inizio a sudare freddo. Temo di preferire la società incivile.” (Fifty Fifty, Roma).

 

VECCHIAIA E GIOVINEZZA

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“Io non sono vecchio e non mi sento vecchio. Sono diversamente giovane.”
(Copyright Franco Oppini).

APPROFONDIMENTI. 1. RITA LEVI MONTALCINI…

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…è stata celebrata, con la tipica retorica forse non solo italiana, da tutti – senza riserve. Soprattutto da coloro che, in vita, non le perdonavano: parlando di lei come scienziata, dicevano che le sue scoperte scientifiche sono state modeste e di lei come donna dicevano che era insopportabile. Non sopporto queste ipocrisie. Non ho conosciuto il premio Nobel, ma, riflettendo sulle biografie e sui giudizi emersi da critici e testimoni oggettivi, mi sembra che non sia stata posta in rilievo la qualità principale di Rita Levi Montalcini: un riferimento prezioso per tutti. In poche parole, la sua capacità di scegliere e di dedicarsi interamente alla sua scelta, senza dubbi e tentennamenti. Le indecisioni, le insicurezze, la non comprensione di ciò che abbiamo nel cuore e nel cervello, l’incapacità di capire le priorità e quale sia la nostra vera vocazione, il nostro scopo, il nostro senso della vita…ecco, tutto questo rappresenta il problema fondamentale, non “un” problema, ma “il” problema di tutti noi umani. Non so se si possa dar retta alla stessa autobiografia della Montalcini, quando scrive che addirittura a tre anni (per ribellione verso la sudditanza che il padre autoritario imponeva alla moglie e, comunque, in casa) aveva già deciso di non voler mai sposarsi e fare figli. Così però ha fatto e, a parte l’inverosimiglianza dell’età, si può credere alla totalità, anche se non formulata a tre anni, della sua scelta. Così come straordinaria, e a mio parere esemplare, è stata la scelta di dedicarsi, senza altri interessi e senza perdite di tempo, agli studi e alla ricerca. Suppongo e spero che sia stata felice, senza rimpianti. Lo spero perchè, a mio opinabilissimo parere, anche se chi sceglie sostanzialmente rinuncia, è proprio l’incapacità di scegliere alla radice delle nostre quotidiane infelicità.

 

APPROFONDIMENTI. 2. AL DI LÀ DI ALDO GRASSO E LUCIO PRESTA.
SI APRA UN DIBATTITO…

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Mi dispiace che un ottimo tema intellettuale non sia stato colto, nel chiasso provocato dalla disputa tra il critico televisivo e il famoso manager. Io mi sono schierato dalla parte di Presta e questo ha provocato qualche piccolo gossip: addirittura il brillante Lord Lucas mi ha chiesto se avessi problemi col mutuo. Accetto la battuta, è divertente: potrebbe essere venduta agli sceneggiatori della piccola commedia all’italiana di oggi, arida di temi profondi, ma ricca di battutacce che fanno sorridere. Il punto centrale per me è un altro, un’occasione perduta per poter discutere, a fondo, dei limiti della critica, dei diritti e dei doveri di chi, da un pulpito, esprime critiche e giudizi, e quali siano i diritti e i doveri di chi li subisca. Ho espresso la mia opinione. Grasso è spesso bravo, ma altrettanto spesso incorre in un grave difetto, contro il quale Lucio Presta ha reagito: la malvagità di un certo sarcasmo, una mortificazione non motivata. Per me un critico dovrebbe esprimersi come fa Vittorio Sgarbi, quando parla di arte: aiuta a capire, spiega, fa confronti, colloca un pittore o un quadro in u na certa epoca… Sì, il critico dovrebbe in primis aiutare a capire (e così giova alla crescita culturale), dovrebbe divulgare ciò che sa. E il confine dei suoi diritti? A mio parere, rispetto a un argomento o a un personaggio, è ingiusto cavarsela con una battutaccia, un insulto, una perfida mortificazione. E su questo tema sarebbe opportuno un dibattito.

Carlo Freccero, persona che adoro pur avendolo frequentato pochissimo, pone poi un altro tema: il conflitto di interessi. Freccero si schiera con Grasso e dice che Lucio Presta è in conflitto di interessi. Anche stavolta non capisco e – mi spiace – non sono d’accordo neanche con Freccero. In conflitto di interfessi è, per me, un imprenditore che possiede varie reti televisive, poi diventa capo del governo e di televisioni ne controlla almeno sei, e da Palazzo Chigi è in grado di influire non solo sui contenuti, ma anche sulla pubblicità e su altri interessi consequenziali. Questo è un grave conflitto di interessi e nessuno, neanche la sinistra, ha fatto niente per disciplinarlo: perchè, Carlo? Perché Aldo? È più semplice parlare del conflitto di interessi di Presta? E quale sarebbe? Presta fa il suo mestiere e posso confermare, essendo stato un suo assistito, che lo fa bene. Cosa non dovrebbe fare, e perchè? I dirigenti della Rai e di Mediaset, e di qualsiasi televisione, sono in grado di dire sì o no ai suoi progetti. Nel caso che siano sconvenienti, se non lo fanno, sarà colpa di Presta o dei dirigenti? Io, sulla direzione di Mauro Mazza a Raiuno, ho detto la mia opinione. Credo che dibattiti schietti e veri su questi argomenti sarebbero utili. Molto più utili che mortificare una brava conduttrice, comunque incolpevole, e aggredire il procuratore che la tutela, ed è pure suo marito. Ovvio che poi ad un’offesa, se si trova un caratteraccio come quello di Presta, facciano seguito altri insulti, e via strillando.

Perciò inviterei Aldo Grasso, e/o meglio ancora il direttore del Corriere Ferruccio de Bortoli, visto che Grasso è parte in causa, ad aprire un confronto e a dare la parola a tutti i “perseguitati” dal critico del Corrierone: da Adriano Celentano a decine di altri… Non per ripicche personali, ma per stabilire cosa debba essere una critica, anche violenta, ma giusta e mai insultante.

PAROLE, PAROLE/SPIEGHIAMO I NEOLOGISMI

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App-Store. È un servizio realizzato dalla Apple disponibile che permette agli utenti di scaricare e acquistare applicazioni. Le applicazioni possono essere sia gratuite sia a pagamento, e possono essere scaricate direttamente dal dispositivo o su un computer. L’App Store è stato aperto il 10 luglio 2008 tramite un aggiornamento software di iTunes. Al 22 gennaio 2011 sono disponibili in App Store più di 325.000 applicazioni sviluppate da terze parti, con oltre 25 miliardi di download. Dopo il successo dell’App Store e il lancio di servizi analoghi da parte dei concorrenti, il termine “App Store” è stato coniato per indicare qualsiasi servizio simile a quello lanciato da Apple.

 ASCOLTI TV/“LA PROVA DEL CUOCO – SPECIALE LOTTERIA ITALIA” AL 21% SENZA LODE E SENZA INFAMIA. IN PRIME TIME CANALE CINQUE AL 10%, SOS PER ITALIA UNO AL 3%. BENE “PRESA DIRETTA”, “DOMENICA IN” E “QUELLI CHE…”

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Prima serata aggiudicata da “La prova del cuoco – Speciale Lotteria Italia”, il programma condotto da Antonella Clerici è stato visto da 4.519.000 telespettatori (21,00%), pur non avendo ospiti di grido e sfornando piatti fino a mezzanotte e mezza. Canale Cinque non va oltre il 10,21% con “Il signore degli anelli – Il ritorno del Re”. Buona la prima di “Presa diretta”, dal titolo “Ladri di partito”, con l’11,72%. Emergenza ascolti per Italia Uno che ieri sera si è fermata al 3,33% proponendo “I Guastanozze”. In day time buoni ascolti per “Domenica In” e per “Quelli che…” (8,27%) con ospiti Morgan, Ambra Angiolini e la divertente imitazione di Lapo Elkann e della fidanzata Goga Ashkenazi. Sul fronte telegiornali il Tg1 al 22,19%, il Tg5 al 20,36% e il TgLa7 al 6,21%.

 

UNA FOTO AL GIORNO

di Maria Antonietta Serra

NELLA MISURA IN CUI…

nella misura in cui 

 

cesare@lamescolanza.com

 

07/01/13