UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… IL GENIO DI DELL’ARTI

“Domani non vi perdete il reportage sul duello tra il generale Fecia di Cossato e l’onorevole Eugenio Chiesa, scritto da un anonimo cronista del Corriere della Sera nell’anno 1910. (Giorgio Dell’Arti, Anteprima).
Dell’Arti è uno dei giornalisti (pochi) che stimo illimitatamente. Il motivo è semplice: è giornalista nel profondo dell’anima, con una vocazione che non gli consente di pensare ad altro. O, più precisamente, pensa ad altro, direi a tutto, ma lui tutto riconduce alla sua visione giornalistica, alla sapienza e al piacere di comunicare ciò che vede, ciò che sa, ciò che capisce o vuole capire, tutto ciò che lo incuriosisce. Un genio, in breve. Solo a lui poteva venire in mente di scoprire la cronaca di un duello del 1910, e di rilanciarlo oggi, centonove anni dopo, quando i duelli (peccato!) non ci sono più. La certezza è che leggerlo sarà una goduria. Non vedo l’ora. E se non siete già abbonati ad Anteprima, affrettatevi, costa poco e vi cambierà la vita.

OGGI VI DICO CHE… LEGGERE

“Leggere, come io l’intendo, vuol dire profondamente pensare.” (Vittorio Alfieri)

“Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.”  (Gustave Flaubert)

“Ho idea di come un Uomo potrebbe trascorrere una vita piacevole: un giorno potrebbe leggere una pagina di Poesia pura o di Prosa distillata e perdersi nella lettura, pensarci, rifletterci, capirla fino in fondo, farne profezie o sogni […]. Che felicità c’è in questo viaggio immaginario, quale deliziosa e diligente Indolenza.” (John Keats)

“Leggevo e rileggevo lo stesso libro molte volte, e a volte chiudevo gli occhi e mi riempivo i polmoni del suo odore. Il semplice annusare quel libro, scorrere le dita tra le pagine, per me era la felicità.”
(Haruki Murakami)

“Ogni lettura è un atto di resistenza. Di resistenza a cosa? A tutte le contingenze.” (Daniel Pennac)

ATTUALIZZANDO… VIVA LA CARTA STAMPATA

Amo la carta stampata e oggi vi racconto il piacere di un’asta di libri rari, da Collodi a Svevo. Penso – più realisticamente è meglio dire che lo spero! – che la carta stampata, nonostante la rivoluzione di Internet, riuscirà a mantenere il suo fascino. Di più: temo che la mia sia una affermazione perdente e mi auguro di non esserci più, il giorno in cui la speranza, già oggi molto rischiosa, dovesse essere definitivamente perduta.

MI RIVOLGO AGLI ADULTI E AI MIEI COETANEI

Mi rivolgo perciò agli adulti, e ai miei coetanei, anziani. So bene che i giovani in gran parte non leggono più né libri né giornali, preferiscono digitare i tasti del computer. Perciò dedico questa nota a chi ama, come me, la carta stampata, la sua polvere quando è antica, il suo profumo quando è fresca e nuova. Dunque voglio trasmettervi l’emozione che mi ha provocato la lettura di una nota sul giornale La Nazione.

 

 

PINOCCHIO ALL’ASTA

A Firenze qualche giorno fa è andata all’asta la prima, introvabile edizione de “Le avventure di Pinocchio” di Collodi, uno dei pezzi più rari dell’Ottocento letterario italiano. La stima di partenza: 5.000 euro. E anche la rarissima prima edizione di “Senilità” di Italo Svevo, arricchita dalla dedica dell’autore “Ai miei Schmitz” (11.000 euro). In catalogo c’erano inoltre una lettera di Alessandro Manzoni al figlio Pietro (1.200 euro), oltre a decine di lettere, dediche e autografi di D’Annunzio e Marinetti, Palazzeschi e Montale, Pasolini e Quasimodo, Ungaretti e Calvino.

UNA LETTERA DI NAPOLEONE

Sempre all’asta, una lettera di Napoleone Bonaparte (1.650 euro), una raccolta di documenti della famiglia Medici, carte e pergamene della famiglia Este, di Luigi XIV e Maria Antonietta, della famiglia Savoia.

 

 

 

UN AMORE MORBOSO, IL MIO?

Non ho partecipato a niente, non posso permettermelo! Ma la semplice lettura mi ha conquistato. State pensando che sia morboso, il mio amore per la carta? Mah, credo di sì: tra poco andrò in un mercatino di libri, alla ricerca di qualche chicca, a prezzi stracciati.

 

 

 

cesare@lamescolanza.com