UN SALUTO

Amici cari, lettori fedeli: oggi vi mando un saluto. Questa rubrica – il mio diario – è sospesa per tutto il mese di agosto. Ci rivedremo, spero, il primo giorno feriale di settembre. Continuerò a scrivere sui giornali, se vorrete seguirmi. Qui, no: l’ufficio che organizza, e sovrintende, la mia rubrica, sarà chiuso per le rituali ferie di agosto. Negli anni passati ero dispiaciuto, questa volta no: mi sento più vecchio di quanto sia, e stanco. A presto, comunque.

 

 

OGGI VI DICO CHE… I SALUTI

“I toscani han l’abitudine di non salutare mai per primi nessuno, nemmeno in Paradiso. E questo, anche Dio lo sa. Vedrai che ti saluterà lui, per primo.” (Curzio Malaparte)

“Salutarsi è una pena così dolce che ti direi addio fino a domani.” (William Shakespeare)

“Braque e io − come Voltaire con il buon Dio − ci salutiamo, ma non ci parliamo!” (Salvador Dalì)

“Preferisco piuttosto avere un cenno di saluto da un Americano, che una tabacchiera da un imperatore.”
(Lord Byron)

“Porga tante esequie alla sua signora.” (Totò)

RICORRENZE… NATI IL 30 LUGLIO

Stefano Belisari (Elio e le Storie Tese), Emily Bronte, Henry Ford, Adriano Galliani, Selvaggia Lucarelli, Jean Rino, Gabriele Salvatores, Arnold Schwarzenegger, Giorgio Vasari.
Morti il 30 luglio: Michelangelo Antonioni, Ingmar Bergman, Anna Marchesini, Umberto Nobile, Otto von Bismarck.

 

 

UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… TRUMP E KIM

Trump e Kim, due amici che si salutano sul 38esimo parallelo. Per la prima volta nella storia un presidente americano è entrato in Corea del Nord. E per la prima volta un dittatore nordcoreano ha accettato un invito via Twitter. Dal G20 di Osaka, aspettando di stringere la mano a Xi Jinping, Donald Trump ha pensato bene di fare una capatina dal suo amico Kim, giusto per dirgli «Hello»: «L’idea di salutare il presidente Kim mi è venuta all’improvviso, visto che ero qui… Possono succedere cose davvero enormi, positive per la Corea del Nord». Dopo qualche esitazione Kim Jong-un ha accettato: «Non mi aspettavo di rivedere il presidente Trump qui, è un gran giorno». Trump è atterrato a Pyongyang, in Corea del Sud. Da lì, con un’auto blindata, è arrivato sul 38esimo parallelo, linea di confine tra le due Coree, per lungo tempo luogo di battaglie e di morte. Dopo aver ispezionato dalla torretta d’osservazione il settore meridionale, avendo al suo fianco il presidente sudcoreano Moon Jae-in, ha varcato il confine dove pochi passi dopo è stato accolto con una stretta di mano da Kim Jong-un. Esauriti i convenevoli, i due hanno parlato in privato per 50 minuti, probabilmente del fallimentare incontro di Hanoi. Sarebbero state gettate le basi per nuove trattative. «Guardate dove eravamo due anni fa, test missilistici e nucleari, odio tra le due parti. Ora siamo molto più avanti, abbiamo scoperto di poter andare d’accordo, ci rispettiamo, forse ci piacciamo, c’è chemistry tra di noi, parlare serve» [Santevecchi,Corriere della Sera]. Durerà? Quanto durerà’? E chi, eventualmente, tradirà?

 

ATTUALIZZANDO… IL TRADIMENTO DI UN AMICO

Il tradimento peggiore e anche più doloroso è quello che arriva dai presunti amici. Siete d’accordo? Al confronto, le delusioni amorose sono davvero poca cosa. Il tradimento più crudo – inspiegabile, insostenibile – è quello che ci arriva da persone che consideravamo amici sinceri e fidati.

 

 

 

UNA COINCIDENZA IMPORTANTE

Appartengo alla categoria di quelli che pensano che esistano coincidenze interessanti: a volte, penso anzi, niente accade per caso. Sabato per domenica avevo appena finito di scrivere una nota in ricordo di un mio carissimo amico, Gianìn Bonelli, ahimè nel giorno della sua scomparsa. E subito mi è capitato di leggere alcune riflessioni di segno diverso, più ampio. In sintesi: non ci sono solo, nell’amicizia, sentimenti importanti e profondi, ma anche tradimenti inaspettati, gravi delusioni.

 

CI CHIEDIAMO PERCHÈ, MA È INUTILE

Il tradimento in amicizia di solito arriva da un momento all’altro, assolutamente imprevedibile. Restiamo feriti, sbigottiti, incapaci di reagire. Ci sembra impossibile spiegare (non dico neanche giustificare!) il tradimento di qualcuno a cui avevamo accordato affetto e fiducia senza confini. Qualcuno che consideravamo al di sopra di ogni sospetto, qualcuno a cui avevamo affidato il nostro cuore, la tutela della nostra famiglia in caso di bisogno e necessità! Sicurezze che si dissolvono in un attimo e lasciano il posto a una mortificazione particolare, senza autocritica: come possiamo essere stati ciechi e ingenui al punto di fidarci, senza un pur minimo dubbio? Ci chiediamo e forse è inutile: perché?

 

E CI SONO ALTRE FORME DI TRADIMENTO

Difficile e complesso sarebbe il tentativo di analizzare le nostre reazioni emotive: incredulità, difficoltà di capire e ammettere i nostri limiti, impossibilità di capire le eventuali ragioni del “traditore”, la rabbia, il desiderio di vendicarsi o di ignorare, cancellare l’ex amico dalla nostra vita quotidiana. Se non vi annoio, tornerò a parlarvi di tradimento: c’è anche quello, forse inevitabile, che si compie in politica.

 

 

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