RICORRENZE… NATI IL 6 GIUGNO

Italo Balbo, Björn Borg, Junio Valerio Borghese, Claudia Galante, Paul Giamatti, Thomas Mann, Marco Minniti, Aleksandr Puškin, Tommie Smith, Diego Velázquez.
Morti il 6 giugno: Anne Bancroft, Camillo Benso di Cavour, Carl Gustav Jung, Robert Kennedy, Ronald Reagan.

 

 

UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… LA VERITÀ SUL SUDORE

“È opinione comune che il sudore sia la causa principale del cattivo odore cutaneo, in realtà una traspirazione puzzolente è dovuta alla rapida moltiplicazione di batteri in presenza di umidità, ed è la loro decomposizione in acidi quella che alla fine provoca il tipico odore acre e sgradevole. Inoltre il corpo può emanare un odore “amaro”, sempre indice di problemi al fegato, un odore di ammoniaca della pelle, che è un sintomo di insufficienza renale, oppure un afrore di uovo marcio, tipico nelle diete iperproteiche…” (Melania Rizzoli)

 

OGGI VI DICO CHE… LE STRONCATURE

“Critico portando idee nuove, non dando colpe” (Cicerone)

“È solo attraverso la critica che è possibile troncare alla radice stessa il materialismo, il fatalismo, l’ateismo, l’incredulità dei liberi pensatori, il fanatismo e la superstizione, che possono costituire un danno per tutti” (Immanuel Kant)

“La critica può non essere piacevole, ma è necessaria. Compie la stessa funzione del dolore nel corpo umano. Richiama l’attenzione su uno stato malsano delle cose. Se è ascoltata in tempo, il pericolo può essere evitato; se viene messa da parte, si può sviluppare un morbo fatale”
(Sir Winston Churchill)

“Accetto con gratitudine la più aspra critica, se soltanto rimane imparziale”
(Otto Von Bismarck)

“La critica è un fucile molto bello: deve sparare raramente” (Benedetto Croce)

 

ATTUALIZZANDO… I PRIVILEGI DI FAZIO

Diciamolo in sintesi: l’insipienza, da sola, finirà per demolire i privilegi di cui gode Fabio Fazio e le sue smodate, ostinate ambizioni. Penso che ai lettori siano ben note le opinioni di questo giornale e forse anche – così spero – alcune mie riflessioni: i compensi esagerati, la qualità discutibile, gli ascolti poco soddisfacenti di Fazio.

 

 

L’ANALISI DI ALDO GRASSO

Ieri mi sono deliziato, leggendo una nota, fredda e severa, di Aldo Grasso, il critico televisivo (da lustri sul Corriere della Sera) più acuto e temuto. Eccone qualche stralcio. “Perché Fazio era così smanioso di approdare sulla rete ammiraglia? E cos’è che non ha funzionato nel programma?… ‘Che tempo che fa’ era composto da due corpi dissimili, raramente integrabili. La prima parte, quella delle interviste complimentose, era il classico programma da Rai3, la famosa nicchia del ceto medio riflessivo (se ancora esiste, se ancora tollera che esistano le vallette)…”

 

LIBRI E DISCHI DA PROMUOVERE

“…Fazio invita ospiti di particolare riguardo (con libro o disco da promuovere) e li avvolge in un’attutita, edulcorata conversazione. Le sue interviste sono sempre fatte con le dovute cautele, a volte con esagerata e affettata cortesia…”

 

 

 

 

IDEE? POCHINE

“…La parte più deludente è la seconda, la tavolata degli ospiti, lo show della domenica. Una parte molto scritta, molto telefonata, molto calcolata (Salemme è per il pubblico del Sud, Volo per gli Young Adults e così via) dove si fa fatica a capire il ruolo di Gigi Marzullo o di Orietta Berti o di Max Pezzali. O meglio, si capisce quanto Fazio sia sparagnino, quanto poco ami rischiare: preferisce andare sempre sul sicuro… Ha rinnovato il suo parco autori… Idee pochine. Speriamo che Carlo Freccero gli ricordi che oggi la tv è altra cosa.”

 

POCO DA AGGIUNGERE!

Cosa aggiungere? Poco. Temo che in Rai i Fabio Fazio e i Gad Lerner (ne scriverò) resistano e allignino, i Freccero passino.

 

 

 

 

cesare@lamescolanza.com