RICORRENZE. NATI IL 26 FEBBRAIO

Buffalo Bill, Tayyip Erdogan, Victor Hugo, Emanuele Severino, Levi Strauss
MORTI: Joseph De Maistre, Jef Raskin.

FRANCO ROMEO IN CALABRIA

Santo Strati Quotidiano, per Calabria Live, ha intervistato Franco Romeo, famoso cardiologo nel mondo.

– Com’è la situazione in Calabria secondo lei, visto che il tasso di mortalità è abbastanza basso rispetto agli altri?
“In Calabria abbiamo avuto – se uno va a vedere i dati – 660 morti per due milioni di abitanti. La Liguria che ha 500.000 abitanti in meno ne ha avuto più del triplo dei nostri morti, 3.800. Il Lazio – se si rispettassero le proporzioni – ne avrebbe dovuti avere 1500, invece ne ha avuti seimila. In Calabria la mortalità per ogni 100mila abitanti è la più bassa d’Italia. Anche le nostre terapie intensive non hanno una forte pressione in questo momento – siamo sotto il 30% di occupazione. La cosa positiva è che la Calabria è la prima regione in Italia ad avere iniziato la vaccinazione ai pazienti più fragili, oncologici, ematologici e cardiologici gravi, oltre i dializzati e i trapiantati.”

LA CALABRIA È STATA LA PRIMA A MUOVERSI

“La Calabria, in questo senso, si è mossa prima di tutte le altre regioni. Noi abbiamo fatto una campagna nazionale come Foce, che è la Federazione degli oncologi cardiologi ematologi, abbiamo fatto un documento che abbiamo condiviso con il ministero della Salute, con il commissario Arcuri, per sollecitare l’inserimento dei pazienti fragili nel piano di vaccinazione unitamente agli ultraottantenni. E il personale sanitario mi risulta che sia stato tutto vaccinato in Calabria, quindi non è vero che siamo indietro come vaccinazione. Si consideri che nel Lazio, tra l’altro, non sono stati vaccinati ancora tutti i medici. Quindi, mi sia consentito di dire che non siamo messi male, qualche dato positivo alla Calabria ogni tanto diamolo.”

LE TENDE, UNA SCIOCCHEZZA

“E a questo proposito devo dire che, a mio parere, era ingiustificato l’insediamento di tende ospedaliere, non so perché si era diffuso quell’allarme: ha provocato una specie di psicosi collettiva. La Calabria ha retto sempre abbastanza bene. Quando hanno messo la Calabria in zona rossa hanno detto “non sappiamo in caso di uno tsunami epidemiologico cosa si può scatenare e come reagisce”. Potevano dirlo a inizio della pandemia, non dopo un anno. Dopo due mesi si è visto come ha reagito la Calabria, che ha avuto meno morti di tutti. Certo, il fatto di inserire il parametro della fragilità del tessuto sanitario calabrese ha giocato contro, ma non mi pare sia stato fragile. Il ragionamento è stato questo: “ne muoiono pochi, però siccome non ci fidiamo della solidità del sistema sanitario calabrese, mettiamo la regione in zona rossa”. Si tenga conto che abbiamo avuto meno morti per numero di pazienti che si sono ammalati, questo vuol dire che il sistema ha retto”.

– Un punto a favore della sanità calabrese che ha potuto contare su risorse efficaci e su medici preparati e brillanti?
“Tutto sommato gli ospedali hanno retto. In ospedale non è stata fatta alcuna selezione, sono stati ricoverati anche pazienti con pochi sintomi: nella grandi città c’era pure la difficoltà di avere un contatto. A Roma, per esempio, anche persone di un certo livello avevano difficoltà di avere un contatto con l’ospedale per ricoverarsi, per fare un tampone a casa e gli si diceva: bene, state tranquilli, con la febbre prendete la tachipirina, etc, poi quando improvvisamente la saturazione scendeva da 93 a 80 il paziente arrivava in ospedale con i polmoni seriamente compromessi, spesso era troppo tardi,.Basti pensare che, all’inizio della pandemia, la Lombardia aveva 500 posti letto di terapia intensiva, la Calabria 140 e la Lombardia è sei volte la Calabria proporzionalmente. Diciamolo senza timore: nella prima fase c’è stato un grave pregiudizio nei confronti della Calabria, ma questa terra ha saputo reagire e sta reagendo bene. E se non si trascureranno le altre patologie si potranno salvare molte altre vite. E questo è un obiettivo possibile”.

OGGI VI DICO… I PREGIUDIZI

“Pregiudizio, ingiuria e fede hanno qualcosa in comune: iniziano dove finisce la ragione.” (Harper Lee)

“Colui al quale i pregiudizi correnti non suonano paradossali, non ha ancora sufficientemente riflettuto.” (Friedrich Nietzsche)

“Il pregiudizio è un’opinione non fondata su un giudizio.” (Voltaire)

“I pregiudizi, è risaputo, sono più difficili da sradicare dal cuore il cui suolo non è mai stato ripulito o fecondato dall’istruzione” (Charlotte Brontë)

“I pregiudizi sono il concime dell’ipocrisia.” (Roberto Gervaso)










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