OGGI VI DICO CHE… NOSTALGIA

“La nostalgia è la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare”. (Milan Kundera)
“La nostalgia è dipingere i ricordi con pastelli a c’era”. (@alberthofman72, Twitter)

ATTUALIZZANDO… L’ULTIMA “FORSE” AUTOCOMMEMORAZIONE

invito-15-dicembre-jpg-300Giuro, è l’ultima autocelebrazione, per i miei sessant’anni di giornalismo: quando leggerete, la bizzarra cerimonia sarà già finita. E forse domani o nei prossimi giorni vi infliggerò ancora un resoconto su com’è andata. Mi accorgo, in questi giorni, di essere pieno di nostalgie di episodi della mia lunga vita, anche giornalistica. Confido nella vostra comprensione. Del resto, sono cose che non succedono ogni giorno. Tra i molti auguri, frequenti quelli che mi dicono di puntare ad altri sessant’anni… per parte mia, mi accontenterei di poter festeggiare il sessantunesimo anniversario.

PRESENTO, NELL’OCCASIONE, L’ULTIMO LIBRO…

CESARE LANZADue o tre cose che so sulle assicurazioni”. Forse qualcuno si stupirà per questa mia crescente specializzazione sul mondo delle polizze. Come scrivo nel libro, la spiegazione è semplice: non mi piace che questo settore – molto importante per il valore sociale, politico ed economico – sia spesso il bersaglio di critiche e battutacce. Un secondo motivo risale alla mia adolescenza, quando scappai da casa e cercai di conciliare il pranzo con la cena, dapprima vendendo bibbie porta a porta, poi come produttore in un’agenzia di assicurazioni gestita da mio zio.

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LE TREDICI REGOLE DI BENJAMIN FRANKLIN

benjamin_franklin_1767Uno dei padri delle assicurazioni negli Stati Uniti, Benjamin Franklin (figura nella copertina del libro), scrisse tredici regole – per me immortali per vivere con comportamenti virtuosi. Ve le ricordo qui:
1. Temperanza. “Non mangiare a sazietà e non bere fino a divenire euforico”.¬
2. Silenzio. “Non parlare se non per recar beneficio a te stesso o ad altri. Evita i discorsi futili”.
3. Ordine. “Ogni tua cosa abbia il suo posto, a ciascuna delle tue attività dedica il giusto tempo”.
4. Determinazione. “Stabilisci di fare ciò che devi fare. Esegui senza esitazione quanto hai deciso”.
5. Parsimonia. “Non spendere se non per far del bene a te stesso o ad altri, vale a dire non sprecare niente”.
6. Operosità. “Non perdere tempo. Sii sempre impegnato in qualcosa di utile. Evita ogni azione superflua”.
7. Sincerità. “Non ricorrere a sotterfugi che possano causare danno. I tuoi pensieri siano innocenti e giusti e tali rimangano quando decidi di esprimerli”.
8. Giustizia. “Non offendere nessuno, facendogli un torto o trascurando il dovere di fargli del bene”.
9. Moderazione. “Evita gli estremi. Trattieniti dal risentirti dei torti per come pensi che meriterebbero”.
10. Pulizia. “Non tollerare alcuna sporcizia nel corpo, negli abiti o in casa”.
11. Tranquillità. “Non agitarti per le inezie o 41 per gli accidenti comuni e inevitabili”.
12. Castità. “Di Venere usa raramente, solo per mantenere la salute o procreare, mai fino a saziarti, a infiacchirti o a pregiudicare la tua o l’altrui pace o reputazione”.
13. Umiltà. “Imita Gesù e Socrate”.

ALTRE NOSTALGIE/UN LIBRO SU GIACOMO MANCINI

giacomo-manciniStamattina, giornata intensa, ho partecipato alla presentazione di un libro scritto da Pietro Mancini su suo padre, Giacomo. Altre nostalgie? Come ho scritto per La Verità, nella mia rubrica che uscirà domani, non esiste confronto possibile fra gli uomini politici di una volta e quelli di oggi. Alla presentazione del libro il più illustre relatore era Giuliano Amato, che è stato capo di vari governi. Lo conobbi quando era sottosegretario del presidente del Consiglio, Bettino Craxi. Ebbene, come si può commentare che oggi, in quel ruolo, al posto di un Amato (e in precedenza di un Andreotti, sottosegretario di De Gasperi), ci sia la signora Maria Elena Boschi? E che il mio amico Giacomo Mancini possa essere paragonato agli ometti di oggi, mi riferisco a tanti ministri e allo stesso Matteo Renzi. Mancini era uno che decideva e faceva: nella sua Calabria, che è anche la mia, portò l’università e l’autostrada, per farla uscire dall’isolamento. Renzi cianciava del ponte sullo stretto di Messina, conoscendone bene l’irrealizzabilità, ma come sempre promettendo a vanvera (in questo caso, per fortuna nostra). Sono paragonabili i giganti De Gasperi, Fanfani, Andreotti, La Malfa, Mancini, Craxi e tanti altri con i lillipuziani di oggi? Vero è, però, che la nostalgia senile non porta a nessun futuro. Siamo obbligati a prendere atto della misera realtà che ci circonda e tentare con essa di fare i conti, cercando di non uscirne distrutti.

UNA LETTERA DI UN GRANDE CRONISTA, MICHELE FOCARETE

michele-focareteDigitando www.lamescolanza.com, troverete una bellissima lettera che mi ha scritto un cronista che avevo ingaggiato per “La Notte”, Michele Focarete. In genere, quando si parla dei giornali, si fa riferimento agli editori, ai direttori (spesso astuti e disciplinati verso il potere politico), le grandi firme, gli opinionisti… ma i giornali, che forse stanno scomparendo, erano e dovrebbero essere fatti di notizie. E le notizie sono procurate dai piccoli e grandi cronisti, umili figure, indispensabili per ogni testata. Focarete, ora in pensione, era un grande reporter, da marciapiede. Ai giornali ha dato il sangue, che fuor di metafora sarebbe il fiuto infallibile: è tutt’ora bravissimo nel rovistare dove in apparenza notizie non ci sono, frugare nei cassetti, intervistare chiunque, non lasciarsi abbindolare dalle fonti ufficiali, fino ad arrivare allo scoop. Con la sua lettera partecipa ai “necrologi”, che sto ricevendo. Ma ho troppa stima di lui per non perdonarglielo.

cesare@lamescolanza.com
15.12.2016