OGGI VI DICO CHE… NATALE SENZA CONFORMISMI

“Sally: Tema d’Inglese. Il vero significato del Natale. Per me, Natale è la gioia di ricevere.
Charlie Brown: Vuoi dire “dare”… Natale è la gioia di dare…
Sally: Non ho la minima idea di cosa stai dicendo!”. (Charles M. Schulz)

ATTUALIZZANDO… SE RICORDATE LA LETTERINA

shirley-temple-christmas-600Vorrei parlare, oggi, dell’imminente Natale, possibilmente senza banalità convenzionali. Ad esempio, non ho mai capito se la famosa letterina che da bambini tutti scrivevamo a Babbo Natale, consegnandola ai nostri genitori, era un trucco condiviso per giustificare l’antica cerimonia dei regali. Ricordo che una volta dissi a mia sorella, di due anni maggiore rispetto a me, ma infinitamente più credulona: “Non dire mai che non credi a Babbo Natale, sennò papà e mamma non ti fanno più un regalo…”. A che età smettiamo di credere nel vecchio generoso, o anche nella befana che vien di notte con le scarpe tutte rotte? Vi divertirà questo ricordo di Shirley Temple: “Ho smesso di credere a Babbo Natale quando avevo sei anni. Mamma mi portò a vederlo ai grandi magazzini e lui mi chiese l’autografo”.

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“REGALO DI NATALE”: SECONDO PUPI AVATI

regalo-di-natale-pupi-avatiIl titolo di uno dei più bei film che io ricordi, per di più, per un giocatore, interessante e ben proposto, come pochi altri. In sintesi, ricorderete che Diego Abatantuono, protagonista in un ruolo straordinario, per la prima volta diverso dal suo “Eccezzziunale… veramente”, veniva convocato a Natale da veri e finti amici, scaltri e cinici, per una partita di poker. Il finale è crudo e amaro, Abatantuono viene asfaltato da un giocatore più bravo di lui, non ricordo se fosse anche un baro, interpretato in maniera sublime da Carlo Delle Piane. Ecco, vorrei dire che c’è Natale e Natale, un Natale diverso da quello della festicciola in famiglia tutti buoni affettuosi rispettosi educati, per una volta nella vita. A proposito di regali, subito dopo la guerra e direi fino a metà degli anni Cinquanta, le famiglie piccolo borghesi come la mia erano così povere che si faceva un solo regalo, al massimo due. Oggi, sotto l’albero, ci sono decine di pacchi: i bambini sono mossi solo dalla curiosità, la felicità non esiste, pacchi e pacchetti vengono aperti freneticamente uno dopo l’altro, senza particolare attenzione per il contenuto. Roba da psicanalisti, eppure la scena si ripete ogni anno, puntualmente.

QUELLA VOLTA CHE RICICLAI TUTTO…

regali-riciclatiCon il pretesto della crisi economica ricorrente in Italia, una ventina d’anni fa annunciai che avrei, per i regali, riciclato quanto avevo in casa. E dissi che avrei avuto piacere di ricevere anch’io regali riciclati. Apriti cielo! Il risultato fu disastroso. In particolare mi viene spesso in mente la faccia delusa del mio genero, Roberto. Era un calciatore, di un certo successo: bravissimo ma viziatello come tutti all’epoca (e infinitamente di più, oggi). Gli avevo regalato un mio vecchio cappotto, ma in ottimo stato, un Loden classico. Che io sappia, Roberto non lo indossò neanche una volta. E così tutti gli altri. Quanto a me, avrei avuto piacere di essere festeggiato col riciclo, ma non fu così, aprii i soliti pacchetti con le solite frasi augurali, e il contenuto erano le solite sciocchezze, immediatamente dimenticate.

MARIE LAFORÊT, “NATALE PER TUTTI”

natale-per-tutti-sonda-1Posso provare a essere un po’ meno cattivo… Ho ricevuto un libro delizioso, immagini bellissime, grafica ricercata. L’autrice è Marie Laforêt (da non confondere con una omonima attrice), nota per aver scritto una decina di libri di cucina e fotografia. Questa volta, spaziando tra gelati, dessert, formaggi e altre prelibatezze, ci propone una serie di ricette natalizie. L’editore è Sonda, hanno collaborato Nives Arosio e Stefano Broccoli. Regalerò il libro a mia moglie, che non legge mai ciò che scrivo e quindi la sorpresa ci sarà. Se avete voglia, cercate il libro, non vi pentirete: le ricette e i fatti e misfatti di cucina imperversano, tra giornali libri e, ahimè, programmi televisivi. Ma questa è una chicca intrigante.

SORRIDENDO, UN PENSIERO PER I POVERI

Roma Pranzo di Natale per i poveri nella basilica di Santa Maria In trastevere organizzata dalla comunità' di Sant'Egidio - fotografo: benvegnù - guaitoli - lannutti

“Eravamo così poveri che a Natale il mio vecchio usciva di casa, sparava un colpo di pistola in aria, poi rientrava in casa e diceva: spiacente ma Babbo Natale si è suicidato” (Jake LaMotta).

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CERCASI COMUNISTA, COMUNISTA VERO

libro-stalinNella mia biblioteca ho trovato dodici preziosi librini, pubblicati da Rinascita nel 1950. Gli autori? Marx, Engels, Lenin, Stalin… Mi sto scervellando a individuare un comunista, ma comunista vero, a cui regalarli. Ma esiste ancora un comunista vero, oggi in Italia? Temo di no. Accetto consigli e suggerimenti. Forse sarà più semplice trovare uno studioso, un ricercatore. Oppure li metto in vendita, i miei librini, e se qualcuno, comunista o no, metterà mano al portafoglio, l’interesse sarà autentico, indiscutibile.

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DA MILO CORETTI, UNA SERATA DIVERSA

milo-corettiRaramente qualcuno riesce, la sera, a smuovermi da casa. Per Milo Coretti, il memorabile vincitore del Grande Fratello, ho fatto un’eccezione. Una festa a casa sua, nella per me remota zona ardeatina/Eur, mi sono fatto accompagnare dal mio medico personale, la bravissima Renata Daniele – che mi ha già tenuto in vita due o tre volte con le sue intuizioni. Temevo di trovarmi una festicciola tette e culi, personaggini televisivi, invece poche ragazze, molti gli amici personali e più affezionati a Milo. Mi chiamava “maestro”, ho risposto che non mi sento neanche più alunno. Comunque, ho capito subito che ero un corpo estraneo, nonostante simpatia e affetto, l’età fa la differenza. Tutti molto più giovani di me! Colgo l’occasione per dire che Milo, oltre alla presenza, ha una creatività insolita per la televisione. Purtroppo, non è uno yes man e quindi ha incontrato qualche difficoltà. È un uomo d’affari, sempre in giro per il mondo. Ho rivisto con piacere Marco Baldini e Antonio Zequila, altri due caratterini impertinenti e non domabili, ciò che non si deve essere in tv se si vuol far carriera. Cena ottima grazie allo chef Mimmo, convocato da Napoli, e al cuoco Marco, romanissimo. Quasi tutti romanisti, infastiditi dal trionfo della Juve a Siviglia. Ho dovuto consolarli dicendo che, se la Juve si concentra sulla Champions League, è un vantaggio per la Roma.

UN REGALO PER ME? GENOA E UN NUOVO GOVERNO

Soccer: Serie A; Genoa-SampdoriaHo smesso da tempo di aspettarmi regali ben scelti da familiari, amici e conoscenti. Il paradosso è che faccio forse cento collezioni, che definisco povere, eppure tutti mi dicono sempre che è molto difficile scegliere un regalo per me. Una cosa che giustifico per amici e conoscenti, ma in famiglia no. Libri, cartoline, menù, gettoni di casinò, autografi, giornali d’epoca, fotografie, qualsiasi cosa legata al gioco del calcio, a Casanova, a Proust, al 1942 (sono narcisista, è l’anno in cui sono nato) e cento altre leggerezze. Come si fa, ad avere problemi per scegliere un regalo pensato? Devo dire che la mia seconda moglie per i regali è straordinaria, sia per me sia per tutti quanti le siano cari: ha idee straordinarie, che non rivelo sennò finirei sotto accusa. Concludendo, nella mia letterina scriverei che mi considererei felice se il Genoa vincesse tutte le sue partite da qui fino all’epifania: la prima è con la Juventus, mica pizze e fichi. Un altro desiderio è che Renzi, se perderà il referendum, lasci il Palazzo a qualcun altro, che non potrà fare peggio di lui. Non aggiungo altro, perché altrimenti mi direte che la butto in politica. Macché. Niente politica: concretezza.
“Se quest’anno nessuno ha intenzione di mandarmi dei regali per Natale, non vi preoccupate. Ditemi solo dove abitate e io verrò a prenderli da solo”. (Henny Youngman).
(Youngman è stato un noto comico e un bravo violinista scomparso a 99 anni. Altro che giovane uomo!).

cesare@lamescolanza.com
23.11.2016