OGGI VI DICO CHE… IL GIORNALISMO

“Il giornalismo consiste principalmente nel dire ‘Lord Jones è morto’ a persone che non hanno mai saputo che Lord Jones fosse vivo.” (GK Chesterton)
“Se una mattina io camminassi sulle acque del fiume Potomac, i titoli del mattino seguente sarebbero: IL PRESIDENTE NON SA NUOTARE.” (Lyndon Baines Johnson)
“Il nostro ruolo non è quello di essere per o contro; è di girare la penna nella piaga.” (Albert Londres)
“Infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perché con questa spada vi uccido quando voglio.” (Francesco Guccini)
“Non ho potuto sempre dire tutto quello che volevo, ma non ho mai scritto quello che non pensavo.” (Indro Montanelli)
“È dovere di un giornale stampare le notizie e scatenare l’inferno.” (Wilbur Storey)
“C’è da avere più paura di tre giornali ostili che di mille baionette.” (Napoleone Bonaparte)
“Non penso che tutti i rapporti dei servizi segreti siano scottanti. Alcuni giorni apprendo di più dal New York Times.” (John Fitzgerald Kennedy)
“Il giornalista è lo storico dell’istante.” (Albert Camus)

ATTUALIZZANDO… OGGI SU LA VERITÀ

la-veritaDigitate www.lamescolanza.com e troverete la prima puntata di ricordi di 60 anni di giornalismo, con le mie note su personaggi grandi e piccoli. Su La Verità, che vi invito ad acquistare, se fate in tempo, quando mi leggerete, a raggiungere un’edicola. È la prima volta che mi pubblicano a puntate! Ho scritto con umiltà (tutti più grandi di me), ma non ho rinunciato a qualche malizia, sale e pepe e aceto, per insaporire il racconto. Ho avuto il piacere di ascoltare la rassegna stampa di Massimo Bordin a Radio Radicale e mi ha reso felice il suo apprezzamento. Bordin è un tipo difficile, selettivo: essere ben accolto nella sua rassegna è lusinghiero. É un gran bel nome, nella scena politica e mass mediatica, da anni. Mi aspetto invece qualche rasoiata di ripicca dai personaggi che non avranno gradito i miei (presuntuosi?) giudizi.

ROMA, BISANZIO, IL CALIFFO

istanbulPerché, con particolare frequenza, terrorismo a Istanbul? L’ho chiesto al Gran Pignolo, il mio amico Mauro della Porta Raffo. Ecco la sua risposta: “Perché l’Isis colpisce in specie colà? Fra le molte ragioni, una in particolare. Abu Bakr al-Baghdadi, il Califfo, nel discorso tenuto nella Grande Moschea al-Nuri di Mossul il 5 luglio 2014, ha minacciato Roma. Orbene, ai tempi della predicazione da parte di Maometto e nei secoli seguenti, nel mondo islamico, Bisanzio ‘era’ Roma, dato che della Città Eterna, decaduta, nessuno aveva contezza. Era invece Bisanzio – oggi, Istanbul – la capitale dell’Impero romano, normalmente indicata col nome della nostra capitale. Colpire Istanbul-Bisanzio è quindi, idealmente, colpire Roma!”.

cesare@lamescolanza.com

03.01.2017