«È la stampa, bellezza! E tu non puoi farci niente! Niente!» (La celebre frase pronunciata da Ed Hutcheson – Humphrey Bogart alla fine del film di Richard Brooks, “Deadline -U.S.A.” (“L’ultima minaccia”, 1952).
ATTUALIZZANDO… IL BOTTO LA REPUBBLICA / LA STAMPA
Sulla clamorosa operazione tra il gruppo “L’Espresso” e “La Stampa”, sullo sfondo Rcs e il Corriere, conto di dilungarmi domani. Tutti ne parlano e molto potete trovare, se volete, sul nostro sito www.lamescolanza.com: lì pubblichiamo anche le notizie ufficiali, i comunicati. Oggi anticipo, secondo le nostre abitudini, pagelle e voti, nonché sintetici giudizi.
DUE PREAMBOLI / DAGOSPIA, FERRARA, CINGOLANI. E GLI ARTEFICI DEI BOTTI
Primo preambolo: complimenti sinceri a Roberto D’Agostino (Dagospia) perché è stato il primo a raccogliere i rumors e ad anticipare la clamorosa notizia. Bravo a lui, voto 8, così come a Giuliano Ferrara e a Stefano Cingolani che l’hanno ripresa, con approfondimenti e retroscena.
Secondo preambolo. La rivoluzionaria operazione editoriale è stata ideata, concepita, sviluppata e definita in pochi mesi, di solito ci vuole molto di più. Dunque è segno di un feeling particolare: volontà e interessi convergenti, difficoltà superabili e superate, capacità da parte di (quasi) tutti coloro che hanno partecipato alle trattative, per l’efficienza e la riservatezza. Voto 7 (Offrirei un’amatriciana, non di più, per sapere la fonte che ha ben indirizzato “Dagospia” e “Il Foglio”).
CARLO E RODOLFO DE BENEDETTI, MONICA MONDARDINI, SERGIO MARCHIONNE, JOHN ELKANN, CARLO PERRONE
Ed ecco i protagonisti… CARLO DE BENEDETTI. Voto 10. È sempre stato (mal) trattato come un raider, scaltro speculativo. Si afferma ora come un fondista, un maratoneta. È diventato, dopo un lungo percorso e memorabili battaglie (con Berlusconi, con il Corriere della Sera…) il dominus dell’editoria.
RODOLFO DE BENEDETTI. VOTO 8 e ½. Insieme con la Mondardini e con Elkann, è stato uno dei tre registi della complessa operazione. Riesce a riscattarsi da qualche precedente passo falso, intuisce, incoraggia e asseconda una strategia che porta il Gruppo l’Espresso a detenere il 20 per cento del mercato editoriale.
MONICA MONDARDINI. VOTO 8 e ½. Con questa operazione si rafforza il suo potere di amministratore delegato. Cosa c’è nel suo futuro? Si parlava di un’autorevole candidatura al vertice delle Assicurazioni Generali (che figura nel suo curriculum, ci ha lavorato).
JOHN ELKANN. VOTO 8. Mezzo voto in meno rispetto agli altri due registi perché l’abbandono del Corriere resterà nella storia. Era il suo giocattolo privilegiato, ha il merito di essersi reso conto che lo strapiombo era inevitabile e di essersi ritirato in tempo. L’ultimo aumento di capitale di Rcs è stato decimato, decine e decine di milioni, in pochi mesi.
SERGIO MARCHIONNE. Voto 9. Dicono che abbia lasciato giocare Elkann fin quando è stato possibile… Non ama i giornali e i giornalisti, soprattutto non tollera le perdite. Ha dato una virata in tempo. Ora Fca è “marchionnizzata”, sempre più lontana dall’Italia.
CARLO PERRONE. VOTO 8. La saga dei Perrone, grandi editori un tempo de “Il Messaggero” e del “Secolo XIX”, si conclude con un gesto di saggezza. Carlo non è più proprietario del quotidiano ligure, ma possiede un dignitosissimo 5 per cento della società editoriale leader in Italia e si acquartiera ai piani alti…
QUELLI DI RCS, AZIONISTI E MANAGER, DA BAZOLI A MEDIOBANCA, CAIRO E DELLA VALLE
Un punto interrogativo per tutti, anzi due, forse tre. Le acque sono tempestose. I conti di Rcs sono una voragine in perdita. 1. Chi potrebbe fermare il trend negativo e al prezzo di quali e quanti tagli? 2. Urbano Cairo e Diego Della Valle, i più interessati, soprattutto il primo, agli affari editoriali (le banche sono soprattutto interessate al prestigio del Corriere) cosa faranno? Vorranno partecipare ad aumenti di capitale di dubbio esito, cercheranno di controllare il controllabile, si ritireranno? 3. La verità è che ci vorrebbero fiumi di denaro, per raddrizzare e rilanciare la barca, ora che il principale azionista – Fca – si è ritirato… E dove sono i soldi? O all’estero o nelle banche, stremate però da troppi scandali recenti, non escluse vicende giudiziarie.
COMUNICAZIONE / PIERLUIGI MAGNASCHI ALLA RADIO CLASSICA
Gli editoriali del direttore di “Italia oggi” sono schietti, chiari, spesso controcorrente. Consigliabili a chi vuol capire cosa succede in Italia. Gli argomenti dell’ultima esternazione: sfratti ai morosi, misura crudele ma doverosa. I politici sono degli attori e cavalcano le proteste come nel caso degli sfratti per chi non paga 7 rate del mutuo. Intanto arrivano dati macroeconomici migliori delle attese, soprattutto sul fronte dei posti di lavoro creati a gennaio. Il comune di Roma si prepara alle primarie: ma è caos candidati. La maxi fusione tra Repubblica e Stampa…
LE BATTUTE PIU’ DIVERTENTI… DA RICCARDO RUGGERI A TOMMASO CERNO
Riccardo Ruggeri (Editore Grantorino), “Altri tempi”: Che bello quando si sognava di affittare una casetta in Canada. Il martedì di Trump: #Ungiornodaleone.
Tommaso Cerno (a “L’aria che tira”): “Ho tanto rispetto per le donne che neanche le tocco…”
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AMARCORD / RENZO CANCIANI BY ALESSANDRO MANZONI
Invidioso della celebrazione del bel tempo di Roma che ho fatto ieri (ma oggi diluviava), Renzo Canciani mi ha inviato questo ricordo manzoniano: “
“Quel cielo di Lombardia, così bello quand’è bello, così splendido, così in pace…”
(I promessi sposi, cap. 17).
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LO SCAPOLO D’ORO DI NAPOLI, SEBBENE APPENA DICIOTTENNE
Ha festeggiato ieri diciott’anni, ma è già considerato il miglior fico del bigoncio, lo scapolo di Napoli più appetibile. È Vincenzo Vitiello, futuro avvocato nello studio legale di famiglia. Dopo sobri festeggiamenti a cena, si presenta in società con un elogiabile biglietto da visita: ha devoluto in beneficenza gran parte dei regali.
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cesare@lamescolanza.com
03.03.2016