OGGI VI DICO CHE… LONTANO DALLA TELEVISIONE?

“… allora, illness se è vero che non si può dir nulla alla televisione, sales perché non ammettere, con un certo numero di intellettuali, artisti, scrittori, fra i più grandi, che si dovrebbe evitare di esprimersi alla televisione?” (Pierre Bourdieu, “Sulla televisione” Feltrinelli 1997)

ATTUALIZZANDO… LONTANO, LONTANO, ANZI VICINISSIMI

talk show

Lo snobismo degli intellettuali verso la televisione è finito ormai da lustri, e del resto il trattato di Pierre Bourdieu risale a quasi vent’anni fa. Adesso, quasi tutti i personaggi della cultura, dell’informazione, dell’arte friggono dalla voglia di apparire in televisione, dove acquisiscono visibilità, potere e – indirettamente – denaro. Solo pochi resistono alla tentazione della sirena (che siano benedetti!). La folla di parlanti, l’esorbitanza dei talk show e dei dibattiti, politici e no, le interviste come consuetudine, le opinioni come banalità, a poco a poco hanno ucciso l’interesse per il confronto tra le idee. Semplicemente, perché non ci sono le idee, la carestia lascia spazio all’arroganza, non vedi mai un lampo di intelligenza nei parlanti, o quasi mai… di fatti, trovo odiosa soprattutto la petulanza di certi conduttori e di certe conduttrici, convinti che il pubblico non possa fare a meno delle loro stupidissime opinioni e, di conseguenza, si sovrappongono con le loro voci a quelle degli ospiti, impediscono la conclusione di un ragionamento, provocano un naufragio nell’audience e nella qualità.

TELEGRAMMA SUL FUTURO DELLA RAI/ IN CASO DI TRANSIZIONE, ECCO I NOMI

Rai

Il premier Renzi ha messo in orbita il disegno di legge per la riforma della Rai. Si prevedono tempi lunghi e percorsi accidentati, visto che la Rai è il bocconcino che fa gola (non solo) alle forze politiche che contano – anche poco – a Roma. Il cda e il dg Luigi Gubitosi scadono a fine aprile. Già si dice che l’approvazione del progetto di Renzi potrebbe slittare a ottobre, c’è chi non esclude Natale. Si fa strada l’ipotesi di una transizione, con personaggi scelti all’interno dell’azienda. Per la direzione generale, i nomi in ballo sarebbero: Valerio Fiorespino, Luigi De Siervo, Paolo Del Brocco, Eleonora Andreatta, Antonio Marano… Per quanto riguarda l’amministratore delegato previsto dalla riforma voluta da Renzi, tutti dicono che il premier si regolerà come ha fatto per Mattarella al Quirinale: tutti i nomi circolanti nell’estenuante vigilia non avrebbero importanza, alla fine – a sorpresa – il capo de governo tirerà fuori il nome giusto, un nome a cui sarebbe difficile, per tutti, opporre resistenza.

 

PAGELLE/  GIOVANI CONDUTTORI EMERGENTI, SVETTA CERNO…

Tommaso Cerno

Al primo posto la rivelazione, Tommaso Cerno: ex Espresso, ora direttore del Messaggero Veneto, ex ospite polemico e passionale in vari talk show politici. Individuato da Andrea Vianello, per Rai 3, come un candidato affidabilissimo per la conduzione, ha esordito nella prima puntata di “Dday”, mostrando un perfetto controllo dello studio e delle telecamere, come se svolgesse questo ruolo da tanto tempo: ci saranno altre tre puntate, il venerdì in prima serata. Fuori quota, Alessandro Cattelan: è già ad alti livelli, se non si stufa prima avrà grandi successi davanti a sé. Poi, Mia Ceran, ventottenne, tanto bella quanto preparata, si è affermata in “Agorà”. E ancora: Giulia Innocenzi, chi mi segue sa che sono un suo ammiratore: ora mi freno un po’… Lanciata (a denti stretti?) da Michele Santoro, benissimo il primo anno, un po’ in discesa nel secondo: forse anche lei per un problema di presunzione, crede già di essere arrivata? Infine due sportivi: Pier Luigi Pardo, molto pop su Mediaset, e Alessandro Bonan, impeccabile su Sky. Aggiungerei, benché non sia alle prime esperienze, Alessandra Sardoni, a La7, di assoluta bravura e competenza in qualsiasi argomento politico. Forse un po’ troppo umile, le consiglierei di tirar fuori le unghie.

CORSERA E GASPORT, GLI UTIMI RUMORS

diego della valle

Abbastanza inaspettata è saltato fuori un accordo tra una parte degli azionisti (la maggioranza, insieme fanno il 70%) di Rcs, in vista della scadenza del mandato del cda e della direzione, al Corriere della Sera, di Ferruccio de Bortoli. In sintesi, Diego Della Valle ha raggiunto un accordo con John Elkann: probabile presidente sarà Maurizio Costa, che arriverà dalla Federazione Editori dopo una lunga permanenza alla Mondadori, il direttore del Corriere della Sera sarà nominato da Elkann, il direttore della Gazzetta dello Sport da Della Valle. I nomi? Elkann sembra fissato su Mario Calabresi, attuale direttore de La Stampa: stamattina, tuttavia, dal sindacato di Via Solferino si è avuto un’indiscrezione, forse superata dagli ultimi fatti. Il direttore designato sarebbe Luciano Fontana. Per la Gazzetta, due nomi in pole position: Massimo Donelli, ex direttore di Canale5, con un curriculum lungo da Genova a Milano e da Milano a Napoli; e Stefano Barigelli, condirettore del Corriere dello Sport, e a lungo ai vertici della Gazzetta dello Sport, con Pietro Calabrese. Non è sicuro, però, che anche alla Gazzetta ci sia un avvicendamento al timone del giornale. Significativa l’assenza, negli accordi, di Urbano Cairo e della famiglia Rotelli. Cairo sicuramente ha pieno diritto a dire la sua, quanto meno per i periodici e per la pubblicità, la sua specialità (almeno, così si vocifera). Ma per Cairo potrebbero esserci altre importanti novità, Urbano – editore de La7, che scoppia di pubblicità da quando è lui il patron – è l’imprenditore più qualificato nel settore editoriale…

CEDUTO TUTTOSPORT? BRACCIO DI FERRO TRA CAIRO E LA FAMIGLIA AGNELLI

john elkann

Roberto Amodei, editore del Corriere dello Sport (ha rilevato l’azienda dal mitico padre Franco, è uno dei pochi “figli di…” a non aver rovinato il patrimonio di famiglia), sembra intenzionato a cedere Tuttosport al miglior offerente. Da settimane si parla di un forte interessamento di Cairo, il punto cruciale però è che da sempre Tuttosport è il quotidiano sportivo considerato, per ragioni diffusionali, sostenitore e fiancheggiatore della Juventus. Sarebbe clamoroso il passaggio dall’aerea juventina a Urbano Cairo, proprietario e presidente del Torino. Di fatti, pare che Elkann stia facendo fuco e fiamme per inserirsi nelle trattative e scongiurare il temibile evento. Si vedrà.

SOSTIENE IL TREMARELLA / LO STADIO DELLA ROMA, MARINO, MELONI

Ignazio Marino

(“Sostiene il Tremarella” è una nuova rubrica, alle 5 della sera. E chi è il Tremarella? Nascondendosi dietro il divertente pseudonimo, si presenta così: “Sono un giornalista romano, della Capitale so tutto. Anche troppo. Ne so talmente tante che, come diceva Petrolini, mi faccio paura da solo”). TREMARELLA E MARINO 1, LO STADIO DELLA ROMA. La questione stadio della Roma sta messa molto peggio di quanto abbiano scritto i giornali. Nell’incontro con Pannes, il sindaco Marino ha fatto fuoco e fiamme, rigorosamente in inglese, quando il plenipotenziario di Pallotta ha chiesto di far partire prima le opere a compensazione (vale a dire centro commerciale, negozi e hotel) e poi stadio e infrastrutture. Marino ha escluso l’eventualità e ha richiamato la Roma agli impegni presi. Ha anche ricordato che lui ha messo la faccia sull’impresa e non accetta ripensamenti. Il problema è il costruttore, ha detto Pannes, non ha liquidità per partire e deve già 600 milioni di euro alle banche. Cambiatelo, ha tagliato corto il sindaco. Ma cambiarlo significa cambiare anche area e quindi ripartire daccapo. Chiosa di un vecchio suiveur che ha assistito al gelido finale: «Ma non è che sti americani, se non si fa lo stadio, vendono la Roma?» TREMARELLA E MARINO 2, LA METRO. L’inchiesta sulla metro C sta agitando le redazioni romane: “La Repubblica” e “Il Tempo” all’attacco, “Il Messaggero” cauto (Caltagirone è con la Vianini nel consorzio della grande opera). Ma conferma il fattore C di Marino. Scommettiamo che la storia giudiziaria ancora da scrivere unita al Giubileo di Francesco allungherà la stagione del sindaco fino alle soglie della normale fine naturale? TREMARELLA E MELONI FOR SINDACO, CON AUGELLO? La Meloni ha deciso già di candidarsi quando sarà il momento  per il Campidoglio. Vorrebbe con sé Augello, spin doctor poi tradito di Alemanno. Augello  ha preso tempo, in realtà è convinto che la Meloni perderebbe con il candidato di Renzi e punta su Marchini. Si vedrà.

LETTERE / NON CREDO ALLA VERSIONE DEL PILOTA DEPRESSO E SUICIDA

Andrea Lubitz

“Ho appena finito di discutere animatamente con un amico avvocato. che già da ieri aveva sposato l’ipotesi del suicidio del povero copilota, che più che un depresso mi appare come un comodissimo “capro espiatorio”….Io non ci credo affatto, ho studiato a lungo il suicidio e ne ho scritto in passato, intervistando psichiatri importanti, peraltro sono laureata in psicologia, quindi ho una preparazione accademica per affrontare un tema da sempre affascinante. “Cui prodest?”, si chiedevano i saggi… E’ fin troppo evidente in questo caso a chi “giovi”questa ricostruzione alquanto artata, e letteraria nei particolari di quella che mi sembra una “credibile ed inconfutabile” storyboard…. Gli “attori e/o testimoni” non possono più parlare e dunque é fin troppo facile proporre a chi piange i suoi morti una plausibile versione dei fatti, probabile come illazione, ma non supportata dalle prove necessarie, né sufficienti né tanto meno esaustive. Per il rispetto dovuto ad una delle vittime, quale resta appunto il copilota, e soprattutto in onore alla verità dei fatti. E quelli prodotti, usando la “rumoristica” di una incompleta scatola nera, non bastano a chiudere un caso tanto tragico quanto ancora “aperto”! Voltaire diceva:Il dubbio certo é scomodo, ma la verità è ridicola…tanto più quando resta evidente a tutto il mondo che serve a “salvare un’immagine”di perfezione e di alta professionalità”, di un singolo individuo o, come in questo caso, di una compagnia di volo battente bandiera tedesca. A chi resta, ai parenti, genitori, compagni delle vittime si deve almeno la “verità”, non una qualunque, tanto banale da sembrare umanamente credibile! Purtroppo invertire un “trend”applicabile a centinaia di casi di malagiustizia corrente, è quasi impossibile… “In dubbio pro reo”, ecco ci lascino almeno la facoltà di dubitare….che é la massima e più alta libertà dell’uomo. E così chiudo questa mia testimonianza inorridita dell’uniformità acritica e semplicistica dei media, in generale, su questa tragedia che tutti ci coinvolge, volenti o nolenti. Fiammetta Jori”.

LETTERE/ ANCORA SCETTICISMO SULLA TRAGEDIA DELL’AEREO

disastro aereo

Donatella Invernizzi, un’esperta del settore, esprime il suo scetticismo sul presunto suicidio del pilota. Perché considera la versione ufficiale come un compromesso poco credibile, che piace a Airbus e alla Lufthansa. L’industria aeronautica francese ha la necessità di proteggere un velivolo venduto come il pane. Airbus e’ un pilastro economico per la Francia e anche per l’Italia visto il nostro contributo nella realizzazione. Inoltre, cosa dire del pm francese? Sicuramente subisce pressioni e comunque le indagini non sono finite. Donatella Invernizzi vive a Bruxelles  e lavora nel settore aereonautico. Per lei la versione del suicidio è una spiegazione come un’altra, il velivolo era stato spesso in manutenzione. Ancora: una persona che vuole suicidarsi aspetta che per coincidenza il pilota vada al bagno? Ma anche sull’ipotesi dell’Isis che aspetta di compiere un attentato quando, e se, un pilota va alla toilette? Boh…..

cesare@lamescolanza.com

 30.03.15