OGGI VI DICO CHE… L’IMPORTANZA DI AVERE LE GAMBE

“L’albero ha le radici: io ho le gambe. Un progresso magnifico. Amo gli alberi. Adoro quelli del mio giardino. Solo che,  quando viene la tempesta, si spezzano, cadono: l’albero, purtroppo, può essere abbattuto dall’ascia e dal fulmine. Io posso correre. Le gambe sono una invenzione di prim’ordine che non voglio sacrificare.” (George Steiner, “La passione per l’assoluto. Conversazione con Laure Adler”, Garzanti).

ATTUALIZZANDO… RENZI VS. RENZI E VS. MARINO

Ignazio Marino

Il premier – riportano tutti i  mass media –  ha detto: “Se fossi al posto di Marino, non sarei tranquillo!”. La – pesante – allusione si presta a varie riflessioni: 1. Sono contrario alle allusioni e in particolare a quelle dei politici perché si prestano alle peggiori interpretazioni. Meglio parlar chiaro, per rispetto della gente. 2. L’allusione è interpretata comunemente: “Marino, cerca di fare un passo indietro, altrimenti rischi di essere sfiduciato.” 3. Ma può anche essere interpretata così: “Rischi, se non ti dimetti, che il Comune di Roma venga commissariato, per mafia, dal Prefetto.” 4. Ma c’è anche qualche malpensante che ritiene che potrebbe essere un avvertimento: “Tutti dicono che sei onesto e non indagato, ma non si sa mai…” Escluderei – ci mancherebbe – questa quarta ipotesi, anche perché non so, non ricordo e in fondo non voglio neanche sapere come siano finite le polemiche su certe note spese di Marino, quando non era ancora sindaco di Roma. Andando al cuore del problema, però, ho già espresso il mio pensiero: Marino dovrebbe dimettersi per inettitudine, non in conseguenza delle notizie sulla corruzione, ribattezzate con lo slogan “Mafia Capitale”. Anzi, mi ha convinto il direttore del Messaggero Veneto, Tommaso Cerno, che ho seguito stamattina in una delle sue esternazioni televisive, ricche di passione: Marino doveva dimettersi, per incapacità e inefficienza, ben prima dell’esplosione dell’inchiesta. Ed è ridicolo che sia difeso (strumentalmente) dal suo partito in quanto “onesto”: questo dovrebbe essere un requisito scontato, prioritario, per chiunque si avvicini a un ruolo politico.

E RENZI VS. RENZI? E’ UN ALBERELLO O HA LE GAMBE?

matteo renzi

Ricordo a Renzi, se mi permette, la riflessione di George Steiner, che ho citato qui sopra. Renzi è un albero o ha le gambe? Per camminare, correre, evitare ostacoli e trappole, non farsi travolgere dalle tempeste? Presumo che Steiner, con la sua riflessione, volesse rivolgersi soprattutto al privilegio che abbiamo, e alla felicità che dobbiamo ricavarne, in quanto esseri umani, ben diversi da una immobile pianta. Però, penso che la riflessione debba essere estesa, dal privilegio dalla felicità, anche alla responsabilità che noi umani abbiamo, distinguendoci dall’immobilismo e dall’impotenza di una pianta: abbiamo la possibilità di muoverci e di agire. Ora, ecco il punto, Renzi il movimentista, Renzi il dinamico, Renzi lo sprinter si sta rivelando, da un bel po’ di tempo, un leader fermo sulla sua poltrona, incapace di agire e di intervenire – anche di fronte ai problemi più gravi del Paese. Egli stesso – così ha detto –  se ne rende conto, dicendo pubblicamente che intende “tornare dal Renzi 2 al Renzi 1”. Che cosa voglia dire esattamente (esattamente come per l’avvertimento oscuro a Marino), nessuno sa e nessuno potrebbe dire con certezza, fino agli approfondimenti indispensabili. Se intende dire che vuol tornare al Renzi 1, decisionista, dei primi tempi, e staccarsi dal ruolo del Renzi 2, incerto e confuso e soprattutto immobile, non possiamo che congratularci, fiduciosamente. Vorrei che i lettori di questo diario mi dessero atto della mia orgogliosa indipendenza: non mi sono mai unito al coro di elogi e di celebrazioni che hanno accompagnato l’ascesa di Renzi; senza offesa o insultanti scetticismi, lo aspettavo, al di là dei suoi proclami e degli annunci di mucchietti di riforme, alla prova dei fatti e della realtà. Posso portare una minima, ma significativa testimonianza personale: a febbraio del 2014, quando Renzi doveva ancora sgominare ogni avversario, ma la sua ascesa era evidente, mi trovai a commentare – insieme con altri – il Festival di Sanremo. C’era una parte di dibattito, dedicata all’attualità e alla politica. La sudditanza manifestata dai miei compagni di dibattito, l’esultanza, le ruffianerie verso l’annunciato premier erano, semplicemente, vergognose. Solo per essermi permesso qualche espressione prudente, e irridente verso i renziani miracolosamente – da un istante all’altro –  apparsi in Rai, fui estromesso da questa parte del dibattito. Se a qualcuno interessa, posso ricostruire nomi e cognomi… Ma concludo: se Renzi, come dice, vuole uscire dal suo letargo, questo è il momento. Non ero tra i suoi servi plaudenti prima, e non sarò ora il cecchino pronto a sparargli addosso, qualcuno già lo fa tra i suoi ex amici, alle spalle. La situazione italiana è terribile, per nessuno al mondo sarebbe facile trovare soluzioni. Ma è arrivato il momento di agire, prendere provvedimenti di emergenza. Sul sindaco di Roma, ad esempio; sulle migrazioni incessanti; sul nostro rapporto con l’Europa. Dopo la batostina elettorale, anche a Renzi conviene, nel suo personale interesse oltre che per quello degli italiani, mostrare che ha le gambe ed è deciso a muoversi.

“SOCRATE” INDICA IPOTESI POSITIVE.
SU ROMA E SUI MIGRANTI

socrate

Inutilmente il nostro movimento “Socrate”, a sostegno del merito e contro la rassegnazione e i pregiudizi, ha chiesto educatamente al sindaco di Roma di fare qualcosa per arginare, se non risolvere, i problemi della Capitale. Non ha neanche risposto: oltreché inetto, è dunque anche arrogante? Dovrebbe essere suo dovere, intervenire e, quanto meno, rispondere. Allora oggi diciamo che Marino ha il dovere di dimettersi, in caso contrario va dimissionato. Facendo un passo indietro, inoltre, eviterebbe un rischio mortificante per la nostra città: il commissariamento, probabile, per mafia, cioè qualcosa che resterebbe storicamente infamante per Roma. Quanto ai migranti, Renzi di fronte all’Europa potrebbe almeno annunciare un primo, immediato provvedimento: detrarremo, subito, dai nostri contributi economici ai bilanci europei il peso di ciò che spendiamo per fronteggiare e poi accogliere decine di migliaia di clandestini. Cioè, decine e decine, centinaia di milioni di euro. Queste sono le nostre proposte operative, nel nome di “Socrate”. E dai miei amici socratici aspetto interventi e altre idee.

BATTUTE PERTINENTI E (MEGLIO ANCORA) IMPERTINENTI

Ruby

-DE LAURENTIIS. Da Tiziano Rapanà: “Quel sette più su Aurelio De Laurentiis su “L’attimo fuggente” mi pare esagerato: “Filmauro” ha perso l’inventiva di un tempo, gli incassi si son dimezzati (perchè ha proposto scelte cinematografiche debolissime come “Un Natale stupefacente” con Lillo e Greg) e per di più persevera con politiche incomprensibili: 1) per Natale ha confermato Lillo e Greg con “Natale a Gomorra”, che prevedo come plateale flop; 2) il lancio di “Filmauro on demand” sulla piattaforma Youtube: è una controproducente mossa, perché non guarda alle esigenze dello spettatore, il quale preferisce avere un abbonamento on demand (ad esempio Timvision o Infinity o il futuro Netflix) ad un prezzo modico, anziché noleggiare un singolo film a 2 euro e 49 centesimi.”
RICCARDO RUGGERIEuropa Unita,  Nessuno si fida di nessuno. Arezzo:  Boschi piangerà sulla spalla di Renzi o viceversa? Teneri.
-Intervista a ROBERTO D’AGOSTINO, di Giancarlo Perna: “Sono gay dalla cintola in su. Il mio orgasmo e’ lo scoop. In un Paese serio un sito come il nostro non dovrebbe esistere. Tra le mie fonti, Cossiga e la Angiolillo a sua insaputa. In tv non mi piace la prosopopea dei tipi alla Lerner e Santoro. Ma stanno andando via uno a uno. L’epoca dei tribuni e’ finita. Meglio Mattarella di Napolitano che ha nominato di fila 3 premier non eletti. Ho rotto le scatole a troppa gente, finiro’ all’Inferno.”
BLITZ. Il portale di Marco Benedetto oggi pubblica una interessante ricerca su un argomento scabroso: perché “scopare” vuol dire quel dovunque s’intende? Cliccate e saprete.
– L’AMARO DI RUBY. Karima el Mahroug, meglio conosciuta come “Ruby Rubacuori”, ha pubblicizzato un amaro prodotto all’isola d’Elba. Le immagini la ritraggono sulla spiaggia, con un bicchiere in mano e vestita con un abito lungo. I primi manifesti sono già apparsi a Portoferraio, in provincia di Livorno. Lo slogan scelto cita le vicende giudiziarie che hanno visto coinvolta la donna: “Liquori dell’Elba Smania. Sconsigliati ai minori di 18 anni.”

MOAK, IL PRIMO CAFFE’ DA ASCOLTARE

Moak

Un caffè non solo da bere, ma anche da ascoltare? Si chiama “mymusic coffee”, il nuovo progetto presentato a Milano, nel megastore Feltrinelli di piazza Piemonte. L’idea è di Caffè Moak, l’azienda di torrefazione siciliana, che ha individuato una liaison tra le note musicali e quelle aromatiche del caffè e ha prodotto una linea di capsule e cialde, ma con un ulteriore progetto… promuovere giovani band italiane. Una conferma arriva anche in ambito medico: lo psicologo inglese Charles Spence dell’Oxford University ha dimostrato che i suoni esaltano e modificano i sapori di cibi e bevande. Partner d’eccezione il gruppo Feltrinelli, che da oggi ospiterà nelle librerie d’Italia i nuovi corner dedicati agli amanti del caffè e della buona musica. Una partnership che sancisce il legame millenario del caffè con la letteratura. (Se volete saperne di più, altre info su www.lamescolanza.com).

cesare@lamescolanza.com

16.06.15