OGGI VI DICO CHE… IMPREVEDIBILI PREFERENZE

“Il paradiso lo preferisco per il clima, salve l’inferno per la compagnia” (Mark Twain)

ATTUALIZZANDO… ALMENO A NATALE, SI PUO’ SDRAMMATIZZARE?

albero di natale

Per la verità lo dico anche negli altri giorni dell’anno: sdrammatizzate, sdrammatizzate; qualcosa succederà. Se proprio non avete comprensione e altruismo, almeno provate a considerare voi stessi, e la vita in generale, con un po’ di autoironia e ironia. Ne trarreste grandi benefici. La vita ci propone di continuo, trappole, insidie, dolore, a volte drammi e tragedie… Che senso ha aggiungere, a questo globale non senso, il malessere che ci procuriamo per futili incomprensioni e risentimenti? Leggetemi, vi prego, qui sotto.

INDULGENZA PER DELL’UTRI, CORONA E TANTI DETENUTI IGNOTI… QUANTA MESCHINITA’!

marcello dell'utri

Avendo amicizia e stima per Marcello Dell’Utri, e avendo conosciuto Fabrizio Corona, e dunque essendo al corrente delle loro storie, qualche giorno fa ho lanciato un appello a loro sostegno e, ovviamente, a tutti i detenuti, a me ignoti, che si trovino nelle stesse condizioni di immeritata afflizione. Seguitemi con attenzione, per favore. Ripeto che non mi permetto di entrare nel merito dei processi, che non conosco a sufficienza, e delle sentenze, che a pelle non condivido. Ma ci sono particolari, che non possono sfuggire alla comprensione di qualsiasi persona che abbia in cuore buoni sentimenti. A Marcello Dell’Utri è stata negata, nei prossimi giorni festivi, di avere un’ora in più (rispetto alla regola, già molto restrittiva), per poter incontrare i familiari – naturalmente in carcere. E’ giusto che Silvio Berlusconi, alla radice di tutti i guai di Marcello, abbia avuto un trattamento sproporzionatamente migliore? Fabrizio Corona sta scontando una pena, nove anni di carcere, per reati certamente non paragonabili a quelli commessi da tanti delinquenti, assassini, ladri di denaro pubblico per centinaia di milioni, efferati e compulsivi delinquenti. E’ giusto? Ancora: mi è giunta notizia che Cuffaro, che non conosco e non ho ragioni concrete per stimarlo e per disistimarlo, l’anno scorso in morte di suo padre chiese di poter partecipare ai funerali. Qui si inserì un altro cancro italiano: la pessima burocrazia. Il permesso gli fu accordato, purtroppo arrivò una settimana dopo le esequie. Quest’anno, alla vigilia di Natale, Cuffaro ha chiesto di poter salutare, ovviamente sotto vigilanza, la madre morente. Richiesta respinta! Mi dicono che la motivazione sia stata questa: la signora Cuffaro è malata di alzheimer e non riconoscerebbe il figlio… Come se l’esigenza di un conforto umano, morale, affettivo riguardasse solo la donna morente e non anche, e forse prioritariamente, il figlio.

INDULGENZA PER I DETENUTI IGNOTI, NELLE STESSE CONDIZIONI

Fabrizio Corona

Il mio appello è stato raccolto dal “Corriere della Sera”,  in un articolo che potrete leggere su www.lamescolanza.com , e da tanti frequentatori dei social network, Twitter, Facebook e altri… Ebbene: la metà degli interventi mi offre consenso e amicizia, l’altra metà mi irride e mi insulta. Quanta meschinità? Ad esempio, ho scritto con chiarezza e ripetuto che il mio appello riguarda non solo le persone che conosco, ma anche qualsiasi carcerato che soffra per analoghi motivi e non abbia strumenti e amicizie per rendere nota la propria condizione. E tuttavia tanti interlocutori a me ostili mi rimproverano di privilegiare Dell’Utri e Corona, e Cuffaro, rispetto ai carcerati ignoti. Non solo: dagli insulti e dal dissenso traspare un pregiudizio, uno dei peggiori difetti che possa albergare nell’anima umana. Che ne sanno, questi moralisti e censori, di Dell’Utri e Corona e dei processi che li riguardano? Nulla di nulla, come me. E tuttavia, per loro, Dell’Utri = mafia, Corona = delinquenza. Ma non basta ancora. Io non chiedo, almeno in questa fase per quello che so (poco o niente), la revisione dei processi o una battaglia per rivedere le condanne. Invoco l’indignazione per le crudeltà inflitte a chi debba scontare una condanna in carcere e, in particolare, ho segnalato  episodi insostenibili per un Paese civile. Ricordo che, per questi temi inerenti alla giustizia e alle pene, abbiamo ricevuto mortificanti ammonizioni a livello internazionale. Gli amici e i sostenitori mi chiedono che cosa possano fare per partecipare alla mia iniziativa. Premetto che il sostegno personale – cito tra i tanti Andrea D’Angelo, Lorenza Lei, Paola Giordano, Costanza Esclapon, Stefano Mignanego, Claudia Cremonini, Francesco Cevasco, Giuliano Caputi, Ada Urbani, Stefano Barigelli, Simone Cantagallo, Flavio Mantovan, Gabriella, Maria Pia, oltre ai miei parenti e a quelli di vari detenuti – mi è di insostituibile conforto. Un sostegno concreto? Passaparola, interventi sui social network, se volete e potete, un biglietto anche al Presidente della Repubblica.

INSISTO. CHIEDO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI INTERVENIRE

giorgio napolitano

Come il “Corriere della Sera” ha correttamente riferito, mi sono rivolto al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, l’unico (in attesa paziente, dopo anni di rinvii, di una riforma della Giustizia) ad avere la possibilità di fare qualcosa, quanto meno per stigmatizzare gli episodi di crudeltà nelle carceri, o per promuovere un pur minimo atto di indulgenza. Fin ora, non ho avuto risposta.

cesare@lamescolanza.com

 

22.12.14