OGGI VI DICO CHE… CON LE DITA NELLA MARMELLATA

“Fragranza di reato” (Antonio Romano, “Sedotto e abbottonato. Il gioco della vita in 185 giochi di parole”, Sperling Paperback, 2014).

 

ATTUALIZZANDO… CARI POLITICI, ALMENO NASCONDETE LE DITA!

finocchiaro da ikea

I politici, tra tanti altri misfatti, in gran numero non hanno capito neanche questo: le loro marachelle difficilmente possono essere occultate. Non hanno capito che la comunicazione, grazie a internet e ai social network, è ormai profondamente rivoluzionata. Un passante qualsiasi vede la Finocchiaro che fa la spesa all’Ikea con i guardaspalle che l’aiutano trascinando i carrelli? Basta digitare un tasto, mandare un tweet: arrivano i fotografi, sul web si scatena una (giustamente) furiosa schermaglia, e il gioco è fatto. L’onorevole signora, apprezzabile per tanti altri comportamenti, e resta bollata: non è poco, in vista, ad esempio, dell’elezione per la presidenza della Repubblica. Sei a pranzo in un bel ristorante di Courmayeur e di fronte a te c’è un bel tavolo che ospita il sindaco Doria insieme con la famigliola, durante un week end, mentre l’alluvione ha messo in ginocchio Genova? Ti alzi, vai a dirgliene quattro, comunichi con facilità l’impudenza del primo cittadino genovese in vacanza mentre la sua città è distrutta; e la comunicazione, rapida e micidiale, è più pesante di qualsiasi articolo di fondo. E così via. Non voglio assolutamente incitare i nostri politici (anche perché, in grande maggioranza, non ne hanno bisogno) a rubare la marmellata senza farsi vedere e sporcarsi le dita… Però, è incredibile che tanti di loro non sentano neanche l’obbligo – il pudore, la decenza… – di commettere atti sconvenienti, senza la minima attenzione verso le testimonianze della gente. Per noi, meglio così! Senza moralismo, riusciamo a sapere in tempo reale ciò che ci circonda, papale papale, come si diceva una volta. Spesso, ma non è bello da scrivere, preferiremmo non sapere. Tanta è la rabbia che ci cresce dentro, e per fortuna di lor signori non esplode mai.

 

DELL’UTRI, CORONA… MODESTA PROPOSTA ALLA VIGILIA DI NATALE

marcello dell'utri

Chi mi segue sa che avrei molto da dire sul Sistema Giustizia di oggi in Italia. Ho scritto tanto e tanto ancora scriverò, in termini politici, sociali e di diritto. Ma, nelle vigilia pre- natalizia, lasciatemi aprire il cuore con sentimenti semplici, rivolti a chi un cuore ce l’ha, al di là del rispetto, doveroso, verso iniquità, disparità e crudeltà. Gli esempi potrebbero essere, presumo, migliaia. E mi scuso verso tutti i detenuti che, non essendo famosi, subiscono severità non comprensibili, non tollerabili. Mi limito, oggi, ha riferirmi a due personaggi molto diversi tra di loro, ugualmente esposti non solo a condanne molto severe, ma a trattamenti inspiegabili: mi riferisco a Marcello Dell’Utri e Fabrizio Corona. Non mi permetto di entrare nel merito dei processi e delle sentenze. Per Marcello Dell’Utri, di cui conosco le qualità, la cultura e l’umanità, posso esprimere la mia meraviglia che è tutt’ora detenuto nel carcere di Parma, come un prigioniero da custodire alla stregua dei detenuti più pericolosi? Posso esternare una certa incredulità per il trattamento che ha avuto, tanto incongruo e sproporzionato rispetto a quello, tanto per non fare nomi, di Silvio Berlusconi? Marcello Dell’Utri, se le mie informazioni sono esatte, ha chiesto per questi giorni festivi di avere la concessione di un’ora in più, per incontrare i familiari, in carcere. La richiesta è stata respinta. Fabrizio Corona è stato condannato, per reati che appaiono ridicoli di fronte a quanto succede in Italia, a un incredibile numero di anni… Posso esprimere la mia meraviglia, nell’apprendere che Alberto Stasi, giudicato l’assassino della sua fidanzata, è stato condannato a sedici anni? (Intendiamoci, dal momento che parliamo di giustizia: il Sistema ha impiagato sette anni per arrivare alla convinzione di un tribunale che Stasi sia il colpevole. Aggiungo: se Stasi fosse innocente, sarebbe orribile averlo tenuto per tanti anni sulla graticola, esponendolo alla gogna pubblica e alla tortura dell’attesa; se è colpevole, sedici anni sinceramente mi sembrano pochi). Mi rivolgo, come ho detto, a chiunque abbia un cuore laico e giusto, o religioso e cristiano, ai partiti e ai nostri rappresentanti politici (ce ne sono, ce ne sono!) più sensibili alle sofferenze che alle tangenti, e in particolare al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: indulgenza, comprensione verso Dell’Utri, Corona e i tanti detenuti in analoghe condizioni. Non ho né l’età né l’energia né l’organizzazione per creare un movimento di opinione a favore di Dell’Utri, Corona e di tutti i detenuti, che subiscono (come leggo e apprendo ogni giorno) un trattamento iniquo, sproporzionatamente duro, inflessibile. Il rischio è di dimenticare le loro storie e la loro sofferenza. Chi la pensa come me è sollecitato a scrivere, come sto facendo io, all’inquilino del Quirinale. Da parte mia, un abbraccio a tutti i detenuti, chiamati ad espiare in misura spietata, senza il beneficio di una pur minima comprensione e attenzione da parte della cosiddetta “società civile”.

CARO MORETTI, SONO DALLA PARTE DEI GIOVANI E DEGLI USCIERI

mauro moretti

Tante volte ho rivolto alcune critiche all’amministratore delegato di Finmeccanica Mauro Moretti. Attenzione: mi sta anche simpatico, ogni tanto lo incontro casualmente per strada, il mio ufficietto è attiguo all’imponente palazzo in cui egli governa, ci scambiamo un saluto e perfino un sorriso. Promessa per il 2015: non vedo l’ora che mi dia la possibilità di scrivere bene di qualche sua iniziativa (forse ci vorrebbe un comunicatore, a Finmeccanica, più solerte del caro Federico Fabretti, poeta e chitarrista di Vaglia). Ma, a chiusura del 2014, non riesco a credere, o meglio non vorrei credere, alle notizie che mi arrivano… La prima, che abbiamo ripreso nel sito www.lamescolanza.com: “Finmeccanica concorso beffa per 56000. Moretti blocca 1500 assunzioni promesse” (da Il Fatto del 16 dicembre 2014, a firma Stefano De Agostini). La seconda: risulta che Moretti ha fatto fuori tutti gli uscieri, perfino uno che era lì da tanti anni, tale Attilio, bravissimo e super colto. Moretti carissimo: come diceva Totò, a prescindere mi schiero per istinto e sentimento dalla parte dei giovani disoccupati e illusi, e anche dalla parte degli uscieri, sebbene essi non godano della stessa popolarità, meritata dai giovani a cui noi anziani (Moretti compreso) abbiamo lasciato una pesantissima condizione sociale. Moretti, la prego: mi convinca che si tratta di notizie esagerate e inesatte, passerei un natale più sereno. Chieda aiuta al suo inseparabile Fabretti, insediato nello splendido ufficio che fu di Borgogni, Forlani e tanti altri predecessori del poeta a chitarrista. Qui non si tratta di scrivere una poesia o di cantare una canzone, operazioni per altro interessanti e piacevoli: si tratta di dare spiegazioni all’opinione pubblica, a giovani e a lavoratori che si trovano, senza apparenti o persuasive motivazioni, sotto schiaffo.

RISORTO IL BAGAGLINO: PINGITORE, CHAPEAU!

pingitore

Sono andato al Salone Margherita per il piacere di ritrovare il Bagaglino, una rosa dell’intrattenimento che pur dianzi languia… Che bella serata! Il deus ex machina dello spettacolo e della sua meravigliosa storia è, come tutti sanno, Ninni (Pierfrancesco) Pingitore. Pingi è calabrese come me, abbiamo più o meno la setta età, amiamo lo spettacolo, ci faremmo tutti e due tagliare un dito per una buona battuta d’umorismo: come è possibile che non siamo mai riusciti a lavorare insieme? Forse perché io lo considero un genio, lui certamente non mi ricambia allo stesso modo. Desidero innanzitutto, comunque sia, dedicare a lui un doveroso riconoscimento: ha lo spettacolo nel sangue, uno stile che ha fatto epoca, intramontabile. E non lo dico a vanvera. Nel 2014 solo un re dello show può tenere in vita e deliziare gli spettatori, quando tutto è cambiato nello spettacolo e, per non andar lontano, i giovani e gli spettatori televisivi vanno in delirio per X Factor… Ho trovato molto divertente “La grande risata” titolo dello show in programmazione in questi anni, nella storica sala Liberty. Al cast, ricco di protagonisti storicamente eccellenti, si è aggiunto Enzo Iacchetti, popolarissimo conduttore di “Striscia la notizia”. Ci sono Martufello (il suo vero nome è Maurizio), misurato, elegante e impeccabile come sempre; l’intramontabile Pamela Prati, il poliedrico Maria Zamma, Carlo Frisi, irresistibile nei panni di Napolitano e di tanti Papi, le new entry Demo Mura, un piacevolissimo Renzi, Emanuela Zero, gustosissima Maria Elena Boschi… Non mi sono annoiato neanche per un secondo. Concludo con un consiglio non richiesto al compaesano Pingi: la leggenda del Bagaglino, riproposta in alcuni spezzoni nella seconda parte di questo show, è talmente ricca da poter essere riformulata in sei puntate, al minimo, per un programma televisivo. Ai bei tempi, il Bagaglino in tivù riuscì a inchiodare davanti al video 12 milioni di telespettatori. Oggi le cifre sono altre, ma Pingitore e i suoi bravi ragazzi avrebbero certamente più successo, e farebbero più ascolti, in Rai o Mediaset, rispetto a tanti altri programmi di discutibile comicità.

cesare@lamescolanza.com

 

19.12.14