OGGI VI DICO CHE…

“Mentre scrivo (la prima metà di giugno 2007),ho l’impressione che il marasma sia soprattutto nella direzione dei Ds mentre lo stato maggiore della Margherita tace e aspetta sviluppi per capire dove si andrà a parare. Intanto fermenta qualcosa nell’area cattolica e di centro. E per capire dove andrà a finire occorre riprendere il discorso di Savino Pezzotta,  il quale liquida il Pd: “Finora non mi ha convinto nulla di questa nascita se non le idee. Hanno cambiato sigle e stemmi, le facce sono sempre quelle…tutto si è giocato all’interno dei partiti già esistenti e delle rispettive nomenclature. Manca completamente il nuovo disegno politico…e non parliamo della presenza cattolica…i popolari devono restare popolari.”E sul piano personale annuncia: “Ho sessantaquattro anni e nessuno può pensare che alla mia età mi facciano diventare in forma diretta o indiretta socialista”. (Emanuele Macaluso, “Al Capolinea. Controstoria del Partito Democratico”, Feltrinelli, 2007)

 

 

ATTUALIZZANDO…

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Valutate come credete le previsioni di Macaluso e Pezzotta, che risalgono a sei anni fa. Macaluso è considerato quasi all’unanimità uno dei cervelli di maggior sensibilità politica. Certamente, qualsiasi personaggio pubblico (politico, giornalista, imprenditore, opinionleader che sia) quando pubblica un libro farebbe bene a porsi una domanda: se mi leggeranno fra alcuni anni, quanto sarà valido, o apprezzabile, quello che scrivo adesso?

QUEL PASTICCIACCIO FERRARA-MENTANA. VOTO GIULIANO

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Ieri sera, a “Bersaglio Mobile” su La7, Giuliano Ferrara, ospite, e Enrico Mentana, conduttore, hanno avuto un clamoroso scontro. Mi ero addormentato sul divano, sono stato informato da amici, ho rivisto la scena su uno dei tanti siti che hanno ripreso l’incidente. E vorrei dire la mia, perché si tratta di un argomento, spesso già trattato in questa rubrica, che  mi sta a cuore: nel gran casino italiano, quale deve essere il ruolo del conduttore dei tanti talk, politici e no, che ci deliziano e ci affliggono ogni giorno? E un argomento delicato, e sempre più lo diventerà, per la semplice ragione che la televisione ha sostituito, di fatto, i dibattiti alle Camere e, in particolare, i comizi in piazza. Quindi, il ruolo del conduttore dovrebbe essere quello di dare garanzie di oggettività ed equidistanza tra gli invitati. Ecco le mie modeste osservazioni.

1. Sempre più spesso (ad esempio ho citato Tiziana Panella e Myrta Merlino de La7, questo a mio giudizio è il loro unico difetto; Alessandra Sardoni è più sobria e rigorosa) i conduttori desiderano con evidenza assumere il ruolo di protagonista, tengono infinitamente a esprimere invasivamente la loro opinione, sovrastano con la loro voce quelle degli ospiti, che peraltro quasi sempre si sovrappongono tra di loro. Non va bene. Il conduttore dovrebbe sedare le gazzarre, riuscire a dare spazio uguale a chi abbia argomenti interessanti da esporre, deve rispettare gli ospiti, soprattutto – se è anche bravo – deve approfondire ciò che in diretta si palesa interessante, evitando di abbarbicarsi alla scaletta. Ieri, è caduto in questo difetto Enrico Mentana, ed è sorprendente, considerando l’autorevolezza e la professionalità abituale dell’ex “mitraglietta”.

2. L’ospite centrale del programma era Luigi Bisignani, intervistato da Paolo Madron nel libro “L’uomo che sussurra ai potenti”, uno straordinario best seller che sta andando al di là di ogni previsione di vendita. Bisignani, molto ben disposto a rispondere a qualsiasi domanda, poteva raccontare cose inedite e intriganti: invece il talk è diventato un vuoto cazzeggio tra amici al bar. Perciò mi sono addormentato… e avevo notato che Ferrara, peraltro, era l’unico a tentare di dare al confronto coerenze e contrapposizioni, ma puntualmente veniva frenato da Mentana. Mentre dormivo, così, è successo che Ferrara, esasperato, ha intimato a Mentana di lasciarlo parlare e di smettere di “rompere i coglioni” e, poi, di fronte alla reazione del conduttore, lo ha accusato di ipocrisia e lo ha invitato a parlare dei suoi rapporti con Montezemolo e Tarek Ammar.

3. Ferrara ha torto per il linguaggio, per me ineccepibile ma sicuramente inviso alle masse dei benpensanti. Però, comunque, voto per lui: perché Mentana come conduttore, è uscito fuori dal suo ruolo. Un consiglio, non richiesto, da telespettatore: se lui, o qualsiasi altro conduttore o conduttrice, vuol fare il protagonista e imporre le proprie opinioni e il proprio arbitrio, basterebbe – e non è difficile – ottenere un invito come ospite in altri programmi. Chi fa il conduttore, invece, non deve essere protagonista, dovrebbe aver rispetto per i suoi ospiti.

ADDIO A GIUSEPPE CERRONI E A GIANCARLO NICOTRA

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Oggi ci sono stati i funerali di Giuseppe Cerroni, direttore della comunicazione e delle relazioni istituzionali di Autogrill. Un protagonista, lo chiamavano “il grande capo”. Un curriculum di riguardo, risultati eccellenti alla Cisl, al programma economico  della Democrazia Cristiana, al Ministero dell’Industria, ex segretario generale di Union Camere e Confcommercio.

Domani parteciperò alle esequie di Giancarlo Nicotra, amico carissimo, un grandissimo artigiano nella televisione (sapeva tutto) e del cinema. Regista e autore di tanti programmi, ha lavorato con me a Domenica In e altrove, mi ha dato una mano a teatro, per la “Berlusconeide”. Aveva esordito, a sei anni, in un film di Totò. Rievocava le sue esperienze con aneddoti di folgorante attualità. Ultimamente, lavorava in Cina. Gli daremo l’addio domani alle 14 alla Chiesa degli Artisti, a Piazza del Popolo.

NOMINE PUBBLICHE, A BREVE QUALCHE MOVIMENTO

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FINMECCANICA: da metà maggio i titoli hanno perso il 15% in borsa, in conseguenza anche di un vuoto strategico, in attesa della nomina del nuovo presidente. Si fanno i nomi di GIUSEPPE ZAMPINI, Ad di ANSALDO ENERGIA, di GIANNI DE GENNARO, ex capo della polizia e di GIANNI CASTELLANETA, ambasciatore apprezzato nel mondo e di DOMENICO ARCURI, più probabilmente riconfermato a INVITALIA/ Inoltre, tempesta di voci riguardano TELECOM, l’elenco di aspiranti è molto lungo./MARCO POLILLO è stato riconfermato presidente di AIE, associazione di categoria degli editori che pubblicano libri, riviste e prodotti di editoria digitale. E’ al terzo mandato. Riconfermati anche i vicepresidenti: GIORGIO PALUMBO e MIRKA DANIELA GIACOLETTO PAPAS. Infine, MAURA DONNINI, RCS, alla presidenza del gruppo EDITORIA VARIA   e ANTONIO MONACO EDIZIONI SONDA al gruppo PICCOLI EDITORI.

 

 

 

13-06-13

 

 

 

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