OGGI VI DICO CHE…

“Vedi Napoli e poi giuochi: questa è sicuramente la variazione più gradevole” (Stefano Bartezzaghi, Il Venerdì, luglio 2013).

 

 

 

ATTUALIZZANDO….

Bartezzaghi

Non c’è evento, non c’è proverbio, non c’è timore che non possa essere rigirato nel loro contrario.  E’ l’unica chance che ci consente la vita per soffrire (per poco) un po’ di meno. E Bartezzaghi, maestro di giochi di parole, lo sa meglio di chiunque altro.

 

 

 

OGGI, LUTTO NAZIONALE

tragedia pozzuoli

E’ un obbligo la solidarietà delle Istituzioni, di fronte a tragedie come quella di Pozzuoli. Non potrebbe essere diversamente. Mi chiedo però di fronte all’enfasi e alla retorica di giornali e telegiornali, e degli uomini politici, e dei religiosi, come debbano sentirsi i parenti delle vittime: inconsolabili o consolati? Compresi o incompresi? Io penso che ci sia una soglia del dolore che non si possa condividere: è personale, intima, non immaginabile da chi non la senta nel proprio cuore. Forse, e me ne scuso (la priorità dovrebbe essere sempre quella spirituale) l’unico vero modo della comunità di offrire la propria solidarietà è di prendere provvedimenti  concreti di assistenza per chi abbia bisogno di aiuto. Provvedimenti immediati però! Perché sappiamo che, purtroppo, quella retorica di parole il giorno dopo non lascerà tracce e la capacità di memoria del nostro Paese, mi ha detto tante volte Montanelli, è pressoché inesistente.

 

 

 

BERLUSCONI, UNA SENTENZA FAVOREVOLE?

berlusconiSilvio

Un mio amico di fine intelligenza, dall’interno (o dall’inferno?) dei meandri berlusconiani, e berlusconiano di cuore antiberlusconiano per ragionamento, mi dice che l’imminente sentenza su Berlusconi sarà favorevole al Cavaliere. Più o meno cazzeggiando, dice che si tratta di sensazioni impulsive e istintive: perché Silvio dice che, in caso di condanna, vuole andare in galera; perché gli avvocati non hanno chiesto il rinvio. Gli leggo negli occhi che qualcuno (senza maiuscole…) deve avergli spifferato qualcosa, lasciandosi scappare una confidenza. Mah, ve la rigiro tale e quale, cercando di restare saldo in un difficile equilibrio, tra credulità e incredulità.

 

 

 

DEDICATO A CHI RESTA SOLO A CASA

lavori domestici

Leggo un prezioso consiglio dell’Aduc, associazione che assiste i consumatori. Prezioso perché arriva nella stagione in cui molti maschietti, come me, restano soli in casa e provocano pasticci. Bene: se si ha bisogno di un idraulico o di un altro artigiano per riparazioni casalinghe, chiedere dettagliatamente, voce per voce, il preventivo. Si evitano brutte sorprese. E comunque, in caso di contestazione, si può ricorrere alle Commissioni di conciliazione delle Camere di Commercio o al Giudice di Pace. Me ne ricorderò? Un altro consiglio è quello di procurarsi un manuale per la sopravvivenza di fronte agli infiniti problemi casalinghi. Ma questo no, questo proprio non posso accettarlo. Con tutte le delizie che ci sono da leggere.

 

 


SOLITUDINE E ALTRE LETTURE 

letture

Ogni parola può essere spiegata e divulgata in molti modi. Specialmente quelle che attengono alla nostra condizione esistenziale. Ad esempio, cos’è la solitudine? Per me, è vedere gli spot televisivi che ci incantano con le loro magnifiche promesse: luoghi meravigliosi, alberghi straordinari e viaggi a prezzi incredibili. Restare del tutto indifferenti, senza un attimo di tentazione. Intanto la casa si svuota e si riempiono le valige di mogli e figli in partenza. Socchiudere gli occhi e pensare che stanotte dormirai di traverso nel lettone matrimoniale, con aria condizionata a sedici gradi, senza trattative con la dolce metà (felice come te per la partenza, lei sogna – nel mio caso – di scoppiare di caldo al sole di Spotorno). Ma non basta. Per me, la solitudine è anche rileggere un paio di libri che avevi letto troppo tempo fa, senza essere interrotto da futili domande dei conviventi, prendendoti il lusso di non rispondere al telefono e di non aprire la porta a nessuno.

Ah, volete sapere quali sono quei miei due libri, per evocare la deliziosa lettura che fu? “Il lamento di Portnoy”, di Philip Roth. E “Il dono di Humboldt” di Saul Bellow. Che ne dite? Si accettano consigli. Se ne avete, in particolare sul godimento della solitudine. Non escludendo – perché no? – una favola: l’inattesa incursione di una ragazza simile a quella indimenticabile Marylin Monroe, che accendeva con lievità qualsiasi turbamento, in “Quando la moglie è in vacanza”.

IL LATTE DI MANDORLA DI MARISELA E SAN LUCIDO

latte mandorle

Confesso, quando mi vengono in mente, confesso i miei sfizietti: oltre ai capperi e alle alici impanate, anche il latte di mandorla. Quello di San Lucido (Calabria, Italia) per me insuperabile. Sono anni che non lo bevo. Magari mi capiterà di brindare con Lucio Presta, for sindaco di Cosenza, Pietro Mancini e amici di twitter, come Giannicola Rocca e Damiano Paletta. Un’altra chance è se avete la fortuna di essere invitati a casa di Marisela Federici: ama il latte di mandorla come me, si fa arrivare dalla Sicilia le panelle per prepararlo (non è facile). Le ho chiesto quante bottiglie siano necessarie per fare il bagno nel gustoso liquido. “Un’ottantina di litri, al minimo”, mi ha risposto senza esitazioni. Lei, dunque, sa. Irriducibile, mi sono permesso di dirle che il latte di mandorla va servito molto freddo come bibita; in vasca, consigliabile la temperatura ambientale.

30 -7- 13


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