NATI IL 10 SETTEMBRE

Georges Bataille, don Luigi Ciotti, Guido Clericetti, Colin Firth, Giovanni Gronchi, Karl Lagerfeld, Gabriele Romagnoli, Liliana Segre.
MORTI: Ugo Foscolo, Lady Godiva.

 

 

 

POESIE / DANTE ALIGHIERI

“Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare”.

 

 

IL CANE PIÙ ANTICO

Scoperta, da parte di ricercatori dell’Università di Siena – in collaborazione con altri Atenei e Enti nazionali e internazionali – nei siti paleolitici pugliesi, di Grotta Paglicci a Rignano Garganico (Fg) e Grotta Romanelli a Castro (Le), dei resti del «più antico cane italiano», al netto dell’orgoglio nazionale, è molto importante perché potrebbe gettare un po’ di luce sul processo che ha portato alla domesticazione del lupo e alla comparsa del cane. I resti fossili sono datati tra 14mila e 20mila anni. Purtroppo, al momento non si conoscono molti altri dettagli. Come l’età alla morte, le dimensioni, la struttura, la posizione al rinvenimento. (Felice Modica, Il Giornale).

IL SORRISO / SHAKESPEARE

“Il derubato che sorride, ruba qualcosa al ladro, ma chi piange per un dolore vano, ruba qualcosa a se stesso”
(William Shakespeare)

 

 

 

OGGI VI DICO… IL RITORNO

“Gli uomini sognano più il ritorno che la partenza.” (Paulo Coelho)

“Si va via per tornare” (Dacia Maraini)

“Sì… e se stavolta ritorni, forse avremo un altro giorno come quello, e poi un altro… Ma ogni giorno sarà uno di meno: sempre di meno, finché una volta…” (Audrey Hepburn – Lady Marian)

“Niente come tornare in un luogo rimasto immutato ci fa scoprire quanto siamo cambiati.” (Nelson Mandela)

“La nostalgia è la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare.” (Milan Kundera)

IL RITORNO /FOCACCIA E PRONIPOTE

Finalmente rientro a Roma: con focaccia al formaggio e (ormai sono bisnonno) un abbraccio al mio pronipote. Chissá: (forse) non vi annoierò, se vi racconto il mio rientro a Roma, dopo una lunga permanenza in campagna, in Piemonte. Cominciamo dal principio: mia moglie e le ultime due figlie erano convinte che, alla mia età, e con i malanni precedenti, se mi fossi preso il Covid sarei morto più o meno all’istante. Quindi niente viaggi, alberghi e ristoranti: sono stato obbligato a vivere in un buon rifugio in campagna, in Piemonte, in un casale di mia moglie. A Roppolo, sul lago di Viverone.

DUE MESI E CINQUE GIORNI IN CAMPAGNA

Confesso di aver pensato: ci resto tre giorni, al massimo una settimana, e me la svigno. Invece… Siamo arrivati lassù il 2 luglio e ci sono rimasto fino al 7 settembre: assistito da una vicina di casa e da una cuoca, da solo negli ultimi dieci giorni. Non so fare nulla, neanche accendere il gas, e non vedo perché dovrei cambiare abitudini, ora che sono quasi ottuagenario.

 

SONO BISNONNO, ECCO LORENZO

Soggiorno piacevolissimo: scrivevo, leggevo, studiavo anche un po’, e poi televisione, notiziari e film. Ho scoperto trattorie e ristoranti meravigliosi, con raffinatezze che non si trovano neanche a Milano e Roma. Infine, a malincuore, martedì sono partito. Due soste, la prima a Recco, dove ho invitato a pranzo Bettina, figlia di Piero Ottone, con il figlio Alex, ottimo intellettuale garantista, autore di un bel libro sulle ingiustizie patite da Marcello Dell’Utri), e il compagno. Da Vittorio, per una fantastica focaccia al formaggio (eccellenti anche i funghi porcini “alla foglia”, che si cucinano così solo in Liguria). I due gemelli Vittorio, miei amici, hanno un solo difetto: sono sampdoriani… Non a caso, in una sala attigus, c’erano il presidente Massimo Ferrero, sampdoriano, e il virtuoso allenatore Claudio Ranieri. Seconda tappa a Massa, dove ho conosciuto il mio pronipote di sei mesi Lorenzo (sono, infatti, già bisnonno).

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