LA CARNEFICINA DI NIZZA

attentatoHo poche cose da dire, assolutamente personali, nel senso che ancor più del solito cerco di non farmi influenzare da ciò che sentiamo in tv e leggiamo sui giornali. Metto in riga le mie riflessioni, confidando che possano risultare di qualche interesse almeno ai miei lettori più affezionati. È indispensabile una premessa, e vi chiedo anticipatamente scusa perché si tratta di una mia convinzione filosofica sulla vita, ne ho scritto molte volte, ma quasi sempre mi astengo dal farlo perché immediatamente mi viene rimproverato un cupo, sterile pessimismo. Ma questa volta non posso farne a meno.

PREMESSA / LA VITA E’ UN NON SENSO ASSOLUTO

fuochi artificio nizzaCosì considero la vita, dominata dalla casualità. Veniamo al mondo senza averne avuto la volontà o la possibilità di scelta, da subito c’è una profonda differenza tra chi nasce in un misero villaggio africano o in un paese di civiltà e benessere occidentali. Vero è che un ragazzo nativo nel misero villaggio può affermarsi, per il talento e la volontà, come un genio da premio Nobel, mentre un occidentale, soffocato da privilegi e agiatezza, può distruggersi con la droga o una vita piena di stupidaggini. Ma a chi, e perché, dobbiamo l’handicap iniziale?
L’atroce “non senso” mi colpisce quotidianamente, non è riferibile solo alla strage di Nizza, per di più quando ancora mancano riferimenti precisi su quanto è accaduto. Prima riflessione: gli 80 morti ammazzati sono vittime della scelta, del tutto comprensibile e legittima, di essere andati a festeggiare il 14 luglio in un tratto della Promenade des Anglais, anziché in un altro tratto, anziché altrove. Casualità! Secondo: è stato un attentato terroristico? Al momento in cui scrivo, non si sa niente. Non ci sono rivendicazioni ufficiali dell’Isis, l’autore della strage è un franco-tunisino con precedenti di criminalità comune, mai legati al terrorismo e / o guerre di religione. Se è terrorismo, il non senso è evidente, il terrorismo è sempre stato presente nella storia dei popoli, e per fortuna è sempre stato sconfitto. Terzo: si tratta di un gesto di un folle, diciamo un tizio licenziato alla vigilia del 14 luglio e desideroso di una vendetta, o stravolto da vicende personali? Anche in questo caso, il non senso è evidente: infinita la storia di tragedie e stragi determinate da folli in libera circolazione, tanto dolorose, quanto inutili e irragionevoli, non hanno mai cambiato il corso dell’umanità.
Tanto per esprimere ciò che intendo per “non senso assoluto”, aggiungo che ho perso due anni fa una nipotina ventenne, colpita dal tumore più incurabile e crudele: perché è successo a lei e, ad esempio, non a me che comunque sono prossimo al congedo? Perfidia della casualità. Ogni giorno apprendiamo e ci commuoviamo per notizie su bambini che muoiono di fame in Paesi sottosviluppati, di migranti disperati che affogano nei nostri mari, di guerre brutali dovute spesso a interessi economici e a sordide speculazioni, di tante sofferenze insostenibili. Chi ha voluto un mondo così? Chi ci ha assegnato, come dicevo, fin dalla nascita, un ruolo, un luogo, una famiglia anziché altre condizioni? Perciò non credo in un Dio, invidio chi ha il dono della fede perché è un sostegno – per me irrazionale – che aiuta a sopportare la fatica di vivere.

TERRORISMO O NO, SIAMO INDIFENDIBILI

nizza strageÈ evidente che nessuno può tutelarci da attentati di terrorismo o da gesti sconsiderati e isolati di qualche pazzo. Perciò, anch’io concordo su ciò che retoricamente viene ripetuto: dobbiamo continuare a vivere secondo le nostre abitudini. La carneficina di Nizza è avvenuta nella passeggiata più bella e più famosa del mondo. Ma è successo, e ancora potrà succedere che tragedie analoghe si verifichino in luoghi di vacanze diverse, o di lavoro o comunque in occasioni attinenti alla nostra vita di ogni giorno. Come dicevo, alla base c’è una imprevedibile casualità.

PAROLE AL VENTO, NOIA E DISGUSTO

cacciari massimoUn aspetto spaventoso, nella routine della comunicazione, e lo sciocchezzaio che ascoltiamo in estenuanti programmi televisivi, dove qualsiasi ospite, presumibilmente solo per farsi vedere, spara a raffica idiozie di ogni genere. O anche banalità superficiali. Ad esempio: stanotte Cacciari, che è Cacciari, ovvero un mio idolo per l’acume che mostra nelle analisi politiche, su Raitre diceva sgomento: “Come è possibile che un camion provochi decine di vittime?”. Come si è visto, è possibile: un tir di 15 metri, blindato e perciò non affrontabile, a velocità sostenuta, puntando dritto sulla folla, avrebbe potuto provocare anche un maggior numero di vittime.
Altra sciocchezza: ho sentito dire da vari opinionisti che il terrore colpisce noi tutti, ci porta ad esempio ad utilizzare l’automobile anziché prendere la metropolitana. Questa è una bestialità con lampanti aspetti sociali. Le stragi, le tragedie – vogliamo dire, semplicemente, il dolore? – colpiscono soprattutto il popolo di minor risorse economiche. In metropolitana continueranno ad andare coloro che non hanno mezzi per scegliere un altro tipo di trasporto. Sulla Promenade des Anglais, ieri sera, certamente in gran numero erano le famiglie che volevano divertirsi, con una passeggiata tranquilla, per assistere ai fuochi artificiali: per lo più gente comune, di media condizione. non certo i proprietari di lussuosi yacht, attraccati in mare lì vicino, a cena con champagne e aragosta. Credetemi, non è una riflessione populista / comunista! È la realtà. La sofferenza è casuale – come ho scritto e ribadisco, determina le nostre vite – ma se la prende più frequentemente con i poveracci. L’elenco di banalità e sciocchezze potrebbe essere chilometrico: come dare la colpa a un capo stazione per il dramma sul binario unico in Puglia, mentre si sta accertando, come era ovvio, che ci sono ben altre responsabilità.

SE LA VITA E’ UN NON SENSO…

vita non senso…perché vale la pena di vivere? Questa è l’obiezione che più spesso mi viene rivolta da coloro ai quali infliggo le mie riflessioni. Anche stamattina mia moglie mi manda un sms dalla località di mare dove si trova in vacanza, in risposta alla mia solita e amara opinione: “Da ogni parte cercano di smontarci la bellezza della vita, perché non vivere in allegria e serenità, senza distruggerla anche noi con le nostre mani?” E’ così, lo ammetto. Non so perché sono venuto al mondo, ma dal momento che ci sono venuto, ci siamo venuti inconsapevolmente, cerchiamo di vivere cogliendo e assaporando gli attimi fuggenti, rarissimi, di gioia e soddisfazione. Per me, la linea guida è semplice: rispettare la libertà degli altri, esigere rispetto per la mia; comportarsi con dignità, senza violare i diritti degli altri, senza far male, anzi provando a fare del bene, lavorando possibilmente con comportamenti utili e positivi. Poi, succeda quel che succeda, e dovremo affrontare con coraggio le inevitabili difficoltà e disavventure. Infine, visto che non sono nato per mia volontà, vorrei avere la possibilità di decidere il momento di andarmene, quando capirò che non mi sarà più possibile vivere in modo autonomo e dignitoso. Ma questo è un altro discorso, ancor più complesso, ed oggi è meglio fermarsi qui.

cesare@lamescolanza.com
15.07.2016